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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / Per la prima volta sul tetto d'Europa

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Lunedì 26 Giugno 2023


coppaeur-23


Dopo 58 anni la vittoria ha porto la chioma, … la compattezza della squadra (poche le carenze) è stato il facile segreto del successo. Importante e storico, peccato che anche in questa occasione siamo riusciti a farci riconoscere.


Daniele Perboni

Come da previsioni della vigilia, lo squadrone azzurro, il migliore che il movimento potesse schierare in questo momento, si è imposto largamente ai Giochi Europei, la vecchia e cara Coppa Europa, per chi già seguiva l’atletica negli anni Settanta. Ora è il momento di gioire, perché questo successo è stato il sogno di diverse generazioni di atleti e dirigenti. Nel 2021, sempre in questo stadio, la vittoria era fuggita per un nonnulla e il titolo di squadra campione continentale era andato ai padroni di casa.

Quest’anno si era fermamente convinti di riuscire nel colpaccio, anche se la certezza non è mai stata matematica e la stagione, per diversi protagonisti, non è ancora entrata nel vivo. Alcune specialità, poi, rappresentavano e rappresentano dei veri buchi neri, vedi i lanci lunghi maschili, il peso e il giavellotto femminile. Recuperato il ritardo nel mezzofondo veloce e con un settore sprint finalmente all’altezza del Continente era lecito sognare in grande. Ma, mai vendere la pelle dell’orso… Alla fine, comunque, tutto è filato per il verso giusto e piano piano il sogno si è concretizzato. 

Un successo largo assai, finito con la bellezza di 24 punti di vantaggio sulla Polonia, 39 sulla Germania e 74,5 sulla Spagna, in grossa rimonta nell’ultima giornata di gare, mentre la Gran Bretagna, con una squadra piuttosto giovane e con molti rincalzi piano piano è affondata sino al quinto posto, dopo aver lottato a lungo, nelle prime due giornate, con Polonia e Germania.

In questa domenica di giugno due soli successi hanno illuminato il percorso ma, come più volte ripetuto, è tutta l’ossatura della squadra che ha retto l’urto agonistico.

Si diceva delle due vittorie, una poteva anche essere prevedibile, Weir nel peso con 21.59, l’altra, invece, pareva più un azzardo. Capitan Tamberi, infatti, si è convinto al viaggio all’ultimo minuto, solo dopo essersi testato in un allenamento tecnico che gli ha fornito le necessarie convinzioni di essere pronto ad affrontare la pedana, più di otto mesi dopo l’ultima prova. Era il 7 settembre del 2022 a Zurigo, finale della Diamond League. Pochi giorni dopo il matrimonio, quando tutti lo pensavano in viaggio di nozze eccolo la, pimpante, aggressivo e vincente. Proprio come lo abbiamo ritrovato a Chorzow. Pochi salti di autonomia nel serbatoio. Ne ha usati solo cinque per vincere, a 2.29 e altri tre (nulli) per cercare quote superiori.

Peccato che questa ennesima e bellissima vittoria sia stata “sporcata” da una polemica fuori tempo massimo, inopportuna in simile contesto e non certo elegante. Anzi. 

Il “fattaccio” scatenante pare sia stato il mancato accordo economico per l’ingaggio al Golden Gala. Uno (Gimbo) chiedeva l’identica cifra offerta a Jacobs, la controparte (la FIDAL)) ha messo sul piatto una cifra inferiore. In più, ha sostenuto Tamberi in zona mista all’uscita dal campo, non lo hanno neppure invitato alla manifestazione. Una caduta di stile che nessuno si attendeva, quella dell’atleta.

Il presidente, questa volta non più Orso Bruno, ha cercato di navigare sottocoperta dicendosi rammaricato per una simile uscita, in un simile contesto e fatta deflagrare proprio dal capitano della squadra. Questa volta, doverosamente, non possiamo che essere solidali con Capo Giuseppe. Anche se … alla domanda di quale entità era l’ingaggio richiesto se l’è cavata scaricando la domanda al direttore tecnico del Golden Gala. E no esimio presidente. Se ne sta lì gongolante, giustamente, a guidare una Federazione vincente e il massimo dirigente deve avere il coraggio di beccarsi onori e oneri. Toccava a lei rispondere alla stampa. Il modo per uscirne elegantemente, non abbiamo dubbi, lo avrebbe certamente trovato.

Questa giornata è qualcosa di sconvolgente! – il commento finale di Mei – Da atleta sono stato abituato a salvarmi all’ultima gara in Coppa Europa […] Devo ringraziare i ragazzi dal primo all’ultimo, tutti hanno dato il massimo e hanno cercato quel punticino in più che potevano raccogliere. L’emblema è Anna Bongiorni che si ferma raccogliere il testimone dopo che era caduto. […] Questo è il risultato del lavoro quotidiano delle società sul territorio: sono loro a scoprire e far crescere questi talenti, che poi diventano campioni […]

Credo che questa emozione la debbano vivere tutti gli appassionati di atletica – le parole di Antonio La Torre – è la grande vittoria di tutta l’atletica italiana, dagli allievi che oggi gareggiavano a Caorle, a noi, a tutta la storia dell’atletica azzurra […]. Abbiamo messo un punto importante e da qui possiamo andare avanti. La consistenza di questa squadra è aumentata, ci sono tantissimi giovani e tanti altri ragazzi e ragazze affolleranno i campi di atletica dopo le emozioni di oggi: le società e i tecnici di periferie fanno un lavoro preziosissimo. Dobbiamo andare avanti tutti insieme”.

 

I verdetti finali 2023

  • Classifica finale – 1. Italia p. 426,5, 2. Polonia 402,5, 3. Germania 387,5, 4. Spagna 352, 5. Gran Bretagna 341, 6. Olanda 339,5.
• Retrocedono in Seconda Divisione
– Belgio, Turchia, Norvegia.§
Dalla Seconda Divisione salgono in Prima – Ungheria, Ucraina, Lituania.
Retrocedono in Terza Divisione – Islanda, Lussemburgo, Rep. Moldava.
Salgono dalla Terza alla Seconda – Irlanda, Austria, Israele.
• Medagliere – Italia 6 ori, 5 argenti, 3 bronzi, Olanda 4/2/4, Germania 4/1/0, Polonia 3/4/1, Ucraina 3/1/2, Spagna 3/0/2
 

 

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