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I sentieri di Cimbricus / NCAA: Courtney Lindsey 9"89 e 19"86 in 45'!

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Mercoledì 14 Giugno 2023

 

 lindsey-9.89


Lampi dall’universo, lontano dall’Europa che fatica molto. Con qualche eccezione, come l’irlandese Rhasidat Adeleke che studia e produce in Texas: 49”20 il suo progresso sul giro. Sugli scudi le staffette universitarie con due quartetti a 2’57”.

Giorgio Cimbrico

Largo ai vecchi, a Vitali Petrov che in autunno taglierà il traguardo dei 75 anni e che ha scritto un altro capitolo della sua storia tecnica e umana spingendo Ernest Obiena a 6.00. E’ capitato a Bergen, dove anche Kc Lightfoot, reduce dal record americano portato a 6.07, ha saltato la stessa quota. Obiena è filippino e mai un asiatico si era spinto così in alto: con Vitali a dar consigli è stato possibile.

Petrov è stato l’allenatore di Sergei Bubka sin dal tempo della prima ascensione oltre la Quota, ha portato Giuseppe Gibilisco al titolo mondiale (fra un paio di mesi il ventesimo anniversario dell’impresa parigina), ha seguito Yelena Isinbayeva nella seconda parte della sua lunga saga e il brasiliano Thiago Braz, campione olimpionico a Rio de Janeiro. Ora, nella sua accademia, allena Obiena che nell’occasione è progredito di sei centimetri. Lassù in molti lo amano.

Ad Austin, finali NCAA, 49”20 di Rhasidat Adeleke: da undici anni un’europea non correva così forte i 400. Rhasidat, che non ha ancora 21 anni, è irlandese, una dubliner nata da genitori nigeriani, Ade e Prince, ed è studentessa alla Texas University. Nella finale ha avuto la meglio sulla grande favorita, Britton Wilson, che ha rimediato 49”64 prima di crollare nella finale dei 400H. La stagione universitaria è esigente e crudele.

Alla Texas University i talenti ricercati con cura: Julien Alfred, antillana di St Lucia, che aveva già disseminato la stagione di acuti, chiude il lungo fine settimana con tre vittorie: 10”72 con +2,3, 21”73 con +2,5 e 41”60 nella 4x100.

Il vento, che ha soffiato anche più forte per la finale dei 100H (Atkera Nugent 12”25w con +3,8) è stato clemente nei turni decisivi dei 100 e dei 200 e così in sette sono andati sotto i 10” e in quattro sotto i 19”90.

Courtney Lindsey ha resistito alla “nouvelle vague” africana: 9”89 (+1,8) sul nigeriano Godson Oghenebrume, 9”90, e sul sudaricano Shawn Masganvanyi, 9”91. Alle spalle, quattro tra 9”97 e 9”99, tra essi il nigeriano Udodi Omwuzurike che con +0,9, ha dominato i 200 in 19”84 dopo il 19”86 in semifinale, due centesimi davanti a Lindsey e tre al bahamense Terrence Jones, deludente nei 100.

Africani anche i 400: 44”25 del nigeriano Emmanuel Bamidele, un centesimo sul nuovo fenomeno Ryan Willie, già capace di frazioni sotto i 44”. Esplosive le staffette: 38”05 Louisiana e soprattutto 2’57”74 Florida e 2’57”78 Arizona, primo e secondo tempo dell’anno al mondo.

A Clermont, Florida, ennesima volo di Issam Asinga, il 18enne che ha scelto di rappresentare il Surinam: 9”83w con +2,6. Sulla stessa pista aveva già corso in 9”86w con un vento di coda ancora più sensibile, +4,1.

 

Foto: Courtney Lindsey, corsia 8, vince i 100 NCAA (foto T&FN) 

 

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