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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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I sentieri di Cimbricus / "Tutto sommato, potevo fare meglio"

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Domenica 28 Maggio 2023

 

crouser-23 

Ryan Crouser, il primo a superare la barriera dei 23 e metri e mezzo portando nel futuro il record mondiale, ha una forte somiglianza con Lil Abner, il simpatico boscaiolo protagonista di una vecchia “striscia” di Linus ...

Giorgio Cimbrico

In effetti Ryan, un tempo studente in Texas, viene da uno stato molto verde, l’Oregon, e rappresenta l’ennesimo ramo di una gigantesca quercia, una famiglia che si è dedicata a lanciare il più lontano possibile ogni tipo di attrezzi: il padre Mitch è stato discobolo di alto livello, da 67 metri, lo zio Dean ha chiuso la carriera con 21.07 di peso e 65.88 di disco e l’altro zio Brian è stato giavellottista da oltre 80 metri, sia con il vecchio che il nuovo attrezzo. Anche i cugini sono discreti giavellottisti. La cittadina delle origini si chiama Boring, ma pare che là non si annoi nessuno.

Ricorrendo a un repertorio degno di cultori dell’antica artiglierie, Ryan, 2.03 per 140, è un cannone lungo, stile “Grande Berta”; Joe Kovacs, venti centimetri più basso e più o meno lo stesso peso, l’unico a poterlo impensierire e fresco padre di due gemelli, è un mortaio come il Thor o il Dora. Chi ama le storie della seconda guerra mondiale riconoscerà questi minacciosi nomi.

Ryan ha allungato ancora e il suo peso è volato lontano: 23.56, record del mondo per diciannove centimetri in fondo a una serie memorabile, centrata in un polveroso settore così piccolo, in un angolo del Drake Stadium di Los Angeles, che ha appena appena contenuto le bordate del gigante. In realtà il progresso potrebbe essere registrato in 18 centimetri: a febbraio, in un supermercato dell’Idaho, Crouser aveva lanciato a 23.38. La misura, un record del mondo assoluto, non è mai stata portata all’omologazione perché ottenuta su una pedana mobile, con una circonferenza superiore al consentito e per una zona d’atterraggio della palla troppo morbida per essere ritenuta attendibile.

All’UCLA, Ryan, 30 anni, due volte olimpionico e campione mondiale, ha iniziato con 23.23 e ha proseguito con 23.31, quinta e terza misura di sempre e al quarto turno la palla, dopo esser spedita nella solita parabola altissima e prodigiosa, è atterrata a 23.56. I sei lanci, tutti validi, hanno fornito una media di 23.12, un metro esatto più della miglior misura, 22.12, del neozelandese Tom Walsh, secondo con una prestazione che lo colloca terzo al mondo quest’anno.

“La realtà – dice Crouser – è che potevo fare meglio. Non mi sembra di esser stato pulito. Ma sono soddisfatto perché certe correzioni tecniche stanno progredendo”. Si riferisce a una maggior ampiezza cercata nel movimento circolare d’avvio che precede il piazzamento e il rilascio della palla da 7 chili e un quarto, sedici libbre secondo il sistema imperiale.

Per i Mondiali di Budapest Ryan prenota il secondo titolo, Kovacs che a Budapest si sentirà a casa, promette battaglia. Per il terzo gradino, come dice Paolo Dal Soglio, molti pretendenti: i due neozelandesi Jaco Gill e Tom Walsh, l’americano Otterdahl e i due allievi di Paolo, Zane Weir e Leonardo Fabbri.
 

Le meraviglie multiple

A Götzis, Vorarlberg austriaco, le solite due magnifiche giornate consacrate alla prove multiple.

Anna Hall, da Highlands Ranch, Colorado, 22 anni, alta, sottile, elastica sfiora l’ingresso tra le quattro salite oltre quota 7000 rafficando record personali – 12.75, 1.92, 22.88, 6.54 – e ritoccando persino un limite sugli 800, 2’03”01, che già aveva apparenze sorprendenti per un’eptathleta. Chiude in 2’02”97 (dopo un passaggio suicida sotto il minuto) e raccoglie 6985 punti lasciando Katarina Johnson Thompson a 400 abbondanti. Anna si diletta anche negli ostacoli bassi: 54”40.

Il personaggio del decathlon è Sander Skotheim, norvegese, 21 anni fra tre giorni, che sale a quota 8590 (nella prima giornata le perle sono 2.15 e 47”64), costringendo Damian Warner all’inseguimento nei 1500 per salvare il secondo posto dopo che le chances dell’ottavo titolo e della settima vittoria consecutiva si erano già dileguate. Il campione olimpico chiude a 8619, 29 sull’ennesimo norvegese che si affaccia alla ribalta, e cede lo scettro di Götzis al connazionale Pierce Lepage, 8700. La consueta profondità offre il quattordicesimo oltre gli 8000.

 

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