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I sentieri di Cimbricus / La biblica saga dei Farrell

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Lunedì 20 Marzo 2023

 

farrell 


"Gente che va sempre di fretta. Prima del faccia a faccia di Dublino, Andy ha regalato a Tommy una maglia verde. Tra vent’anni, forse meno, Andy sarà bisnonno, Owen nonno e la saga dei Farrell andrà avanti."

Giorgio Cimbrico 

“…e Andy generò Owen e Owen generò Tommy”: in questo succedersi biblico, degno del Libro dei Profeti, trova spazio la saga dei Farrell che pochi giorni fa, a Dublino, in quello che un tempo era Lansdowne Road e ora si chiama Aviva Stadium (“i tempi stanno cambiando”, cantava Bob Dylan), ha vissuto un incontro ravvicinato e un epilogo trionfante per l’uno, rassegnato per l’altro. Non ben cosciente per il terzo, troppo piccolo per capire cosa stava accadendo. (nella foto Owen e "dad" Andy).

Andy Farrell, inglese con vecchie radici nell’isola color smeraldo, è il CT dell’Irlanda che ha vinto il 6 Nazioni con il Grande Slam, il quarto della storia e il primo festeggiato sul prato di casa, per di più nel fine settimana di San Patrizio, e ha confermato di essere la prima forza del rugby mondiale: non si vince per caso una serie in Nuova Zelanda. 

Owen Farrell è il capitano dell’Inghilterra che dopo la disfatta di Twickenham contro i francesi, è andata a battersi con orgoglio e dopo due calci a segno ha incrinato le sicurezze dell’Irlanda, una macchina perfetta nel possesso dell’ovale e nell’avanzamento. Un gioco spietato, triturante. 

Il figlio che minacciava un padre singolare: Andy sta per compiere 48 anni. Owen, a settembre, ne farà 32. L’uno e l’altro sono nati a Wigan, città del circondario della Greater Manchester, culla della Rugby League, come lo chiamano i francesi il gioco a XIII, l’avo del football americano, il rugby proletario nato per i proletari delle zone industriali, professionistico sin dalle sue origini, nell’ultima parte dell’età vittoriana. L’altro rugby era borghese, aristocratico, dilettantistico e guardava quel mondo con sussiego e con un certo disprezzo. 

A 16 anni, nei Wigan Warriors, Farrell era già un professionista e un padre-fanciullo. Negli anni a venire i regali per il piccolo Owen sarebbero stati dei piccoli pali, delle piccole palle ovali. Nel 1993 Andy vince lo World Challenge che nel rugby a XIII è qualcosa di storico, un Graal: battere a casa loro gli australiani, in quel caso i Brisbane Broncos, è un’impresa che rimane. A quel punto Farrell padre ha 18 anni, Farrell figlio 2. 

Nella Rugby League Andy segna più di 3000 punti, vince tutto quel che c’è da vincere, diventa nazionale dell’Inghilterra e della Gran Bretagna, i Lions del XIII. Quando il mondo cambia, il muro cade e anche il XV diventa professionistico, passa dall’altra parte e finisce per indossare anche la maglia dell’altra Inghilterra, quella con la Rosa, Quella della League ha i tre leoni. 

Nel Rugby Union Farrell padre non ha lasciato le stesse profonde tracce: la più rilevante è in una giornata nera – 0-36 contro il Sudafrica nella Coppa del Mondo 2007 –, da sostituto di Jonny Wilkinson. Nel 2009 lascia il campo, in tempo per veder arrivare il figlio sedicenne ai Saracens, il suo club. La precocità come segno distintivo. 

Lavora nello staff tecnico dell’Inghilterra guidato da Stuart Lancaster, sino al disastro della Coppa del Mondo, quando i bianchi vengono eliminati nella fase a gironi facendo sciogliere, come un gelato al sole, le gigantesche ambizioni che erano state sbandierate. 

E’ il momento per tornare nell’isola degli avi, da specialista della difesa, come capita per molti provenienti dalla League. In questo senso, il nome di riferimento è quello di Shaun Edwards, prima al Galles e ora alla Francia. 

Quando l’architetto delle fortune irlandesi, il neozelandese Joe Schmidt, decide di tornare in patria, tocca a Andy assumere la carica, con l’assistenza – di prima qualità – di Mike Catt e di Paul O’Connell. Nel frattempo Owen vive l’ascesa e la caduta dei Saracens, spediti in Championship, la serie B, per problemi finanziari, si conferma punto fermo dell’Inghilterra, più spesso da numero 10, a volte da 12. Quasi sempre da capitano. Uno dei sei giocatori ad aver superato quota 1000 punti. 

Nel frattempo Owen rende Andy nonno, a 45 anni. I Farrell vanno sempre di fretta. Prima del faccia a faccia di Dublino Andy ha regalato a Tommy una maglia verde. Tra vent’anni, forse meno, Andy sarà bisnonno, Owen nonno e la saga dei Farrell andrà avanti.   

 

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