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I sentieri di Cimbricus / Rinasce il mercato delle reliquie

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Venerdì 15 Settembre 2017

valentino 2

di Giorgio Cimbrico

Ufficiale: è rinato il mercato delle reliquie. Lecito domandarsi quale sia il luogo dove la lastra su cui è fotografata la frattura di Valentino Rossi è ora fatta oggetto di culto. Altri interrogativi: chi è il committente? quanto ha pagato al trafugatore? come viene offerta all’adorazione? in cornice? dietro un supporto di perpex per non deteriorare l’immagine della tibia e del perone danneggiati? Fosse ancora vivo Andy Warhol potrebbe farne una serie giocata su diverse tonalità e farne un oggetto di culto tratto da un originale di culto. Ma che bella l’arte concettuale o il concetto di riproducibilità.  

Comunue, le reliquie, insegnava il professor Eco, sono state spesso, molto spesso, alla fonte di quel che a Roma chiamano “sole”. Quante schegge della Santa Croce erano in circolazione? Quante porzioni del manto della Madonna? Quanti peli della barba dei Magi? Oneste risposte porterebbero a ipotizzare una croce grande più o meno come la Tour Eiffel, un manto di un miglio quadrato e un ammasso pilifero pari a un centinaio di yeti. Nel Medioevo, e sino alle porte del Rinascimento, non erano scemi, sapevano che molte delle reliquie erano bufale, ma abbozzavano: tutto sommato era sempre un bel regalo, di solito il reliquiario era prezioso e, in caso di bisogno, poteva essere venduto.

Oggi di prezioso non c’è più nulla, neppure la reliquia, vera o falsa che sia. Ma l’episodio di Ancona inquieta perché qui non ci troviamo di fronte al tifoso che perde le bave per l’autografo o per il selfie, o a quello che in una specie di estasi (che trasformerà in racconto con cui martellerà gli amici) è riuscito ad ottenere il cappellino, o ancora a chi, per puro, purissimo caso, una volta finisce per dare una facciata contro Beckham, scambia due parole e giura che è un ragazzo simpatico (beh, ormai proprio ragazzo no…), senza arie. Lui l’ha conosciuto e può dirlo.

Chi ha voluto la lastra non fa parte di questa categoria di ingenui, di entusiasti speso rassegnati a finire dentro viluppi laocoontici di folla. Lui ha puntato a qualcosa di diverso: è un cacciatore di reliquie ma è anche un “collezionista di ossa” e a occhio il primo che chiamerei pe risolvere il caso è Denzel Washington che come assistente ha Angelina Jolie, sempre una presenza piacevole.

Per ora è un episodio ma, dovesse ripetersi, sarebbe bene convocarli e fare scattare l’indagine. Così, si rende necessario controllare tutti gli incidenti di una certa entità e gravità che colpiscono calciatori, piloti, centauri (una vecchia parola che non si usa più) perché non credo che al di fuori di queste cerchie possa scattare la caccia alla lastra o a qualche altro souvenir corporeo o organico.

Ai vecchi tempi quando Gigi Riva si rompeva una gamba (capitò due volte, sempre in azzurro) eravamo dispiaciuti ma lungi da noi avere brame radiografiche.  

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