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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Il calcio e' ormai un gratta e vinci

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Venerdì 21 Giugno 2024

 

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“A confronto l'atletica è un grande libro: ha messo le mani su vittorie meravigliose che hanno attentato alla salute cardiaca dei vecchi suiveurs. In questo momento, una formidabile forza d’urto, seconda solo agli Stati Uniti”.

Giorgio Cimbrico

La frequentazione, le chiacchierate, a volte tramutate in interviste, con allenatori del passato e del presente hanno rivelato e continuano a rivelare un mondo di ricerca, di studio, un’aspirazione alla perfezione del gesto, un’ambizione che spesso contiene sofferenza. Oggi, nuove sofisticate tecnologie contribuiscono a questo desiderio di sviluppo.

Di fronte a questa dimensione, passata attraverso il succedersi di generazioni e il progresso dei risultati, il calcio può replicare con le parole del CT Luciano Spalletti subito dopo la sconfitta con la Spagna: “La squadra non aveva gamba, gli spagnoli arrivavano sempre in anticipo”. E’ un’analisi semplice e, se vogliamo, efficace. Spietata, direbbe qualche cronista ben immerso in quel mondo dove ogni giudizio deve esser pesato con uno strumento di altissima precisione.

Sul perché la squadra non avesse “gamba” (le gergalità del calcio non sono il massimo dell’eleganza, spesso odorano di caserma …) in corso analisi che passeranno attraverso una miriade di interpretazioni: la preparazione fisica, certo, ma anche la sempre minor quantità dei giocatori “eleggibili” per la maglia azzurra (in serie A la rappresentanza italiana è scesa al minimo del 37%) e, per andare su un terreno più delicato, il mancato apporto di un “nuovo volto” del Paese. Esattamente il contrario di quanto avviene nell’atletica italiana e, quanto al calcio, in Francia, Inghilterra, Belgio, Olanda. E in Spagna, che ha oggi i suoi giocatori più brillanti in un ghanese nato a Bilbao e in un giovanissimo marocchino-guineano che ha visto la luce in un sobborgo di Barcellona.

L’Italia del calcio non ha preso parte agli ultimi due Mondiali, eliminata da Svezia (può capitare) e da Macedonia del Nord, e questo non dovrebbe capitare. Nel frattempo la noiosa, studiosa, aperta atletica ha messo le mani su vittorie meravigliose che hanno attentato alla salute mentale e cardiaca dei vecchi suiveurs. In questo momento, una formidabile forza d’urto, seconda solo agli Stati Uniti, ma non più distante anni luce. I Trials, presi nella loro totalità saranno una buona cartina al tornasole.

Chi ha in mano le leve del consenso impone il gratta e vinci e la gente corre a comprarlo e se poi finisce nel primo cestino o a terra, amen. Dov’è la più vicina edicola o il prossimo tabaccaio?
 


Figurine da collezione

Il nuovo fenomeno del calcio spagnolo si chiama Lamine Yamal: deve ancora compiere 17 anni, è nato e cresciuto in Catalogna, suo padre è marocchino, sua madre della Guinea Equatoriale.

L’unico mio contatto con la Guinea Equatoriale risale a molti anni fa, quando sono vissuto alcuni mesi in Senegal. Mi imbattei in una banconota da 200 pesos: era grande e bellissima, sullo stile dei manifesti cinesi del tempo di Mao. Con la differenza che il soldato, la contadina, l’operaio erano neri.

Quando tornai a casa, provai a usarla per pagare un whisky allo steward della Swissair, volo Dakar-Ginevra: “Questo non è denaro, è un giocattolo”, disse, e mi sfilò cinque dollari.

 

 

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