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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
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Piste&Pedane / Polemiche e distinguo, ma senza dialogo

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Lunedì 10 Luglio 2023


atl-partenza 


“Cambiare tutto o quasi. In questa furia distruttiva, però, occorre stare molto attenti a non gettare nel secchio anche ciò che di buono è stato fatto. E in questo ci sembra che i presidenzialisti stiano percorrendo quella strada.”

Daniele Perboni

Mani in tasca, andatura lenta e un poco ciondolante. Cercando di combattere la canicola che sale inesorabile dall’asfalto, l’ombra della sera ci precede senza mai lasciarci. In testa il solito copricapo. No, non siamo entrati illegalmente in possesso della statuetta etrusca. Quella è ancora saldamente in custodia al museo Guarnacci dell’antica Velathri, l’odierna Volterra. Ma quell’ombra, un poco inquietante, incollata ai nostri piedi, ci rammenta che da diverse albe e altrettanti tramonti non diamo più notizie nostre al direttore di codesta illustre rivista telematica.

Intendiamoci, non è che siamo una colonna portante e che senza le nostre righe tutto può scivolare nell’oblio. Però abbiamo la presunzione di essere almeno utili. Detto questo, vediamo di entrare nel concreto, provando a fornire qualche notizia, così tanto per non scivolare nell’oblio. 

In questi giorni soffocanti (siamo in estate e da millenni in questa stagione fa un caldo boia, perché stupirci?) il tema principale delle cronache atletiche è “Challenge sì, Challenge no”. Contrarie la maggior parte delle società, almeno stando a quanto si legge sul web, favorevole, naturalmente, la Federazione, che l’ha fortemente voluta, e la maggioranza che la sostiene. Non poteva essere il contrario. Botte e risposte fra il sito latletica2024, gestito dall’opposizione (però sarebbe interessante, corretto e giusto vedere pubblicati sul sito anche i nomi dei detentori del copyright) e Orgoglio del riscatto, la lista che alle elezioni del 2021 sostenne la candidatura di Stefano Mei.

Argomenti convincenti da entrambi i lati, anche se l’ultima uscita dei “presidenzialisti” ci è apparsa un poco fumosa. Un passaggio, comunque proprio non condividiamo, quello dove si accenna a un certo Ceccarelli che con i vecchi regolamenti non avrebbe mai potuto accedere a manifestazioni di livello nazionale come i Campionati Italiani. Con questo lasciando intendere che così non sarebbe mai riuscito ad uscire dalle secche dell’anonimato e vincere tricolori indoor prima ed europei, sempre sotto tetto, un mese dopo.

Argomento piuttosto pretestuoso. Comunque perché non mettersi attorno ad un tavolo e discutere su quale sentiero intraprendere? Ma sembra proprio che ogni sorta di dialogo sia chiuso in partenza. Eppure si dovrà giungere ad un accordo, anche se chi governa si fa forte della maggioranza in Consiglio Federale per imporre, a detta della minoranza, ogni sorta di nefandezza.

Fra una bordata e l’altra intanto il Challenge è andato in onda nella canicola di Modena e, ci pare, con buoni risultati. Ed ora tutti a Molfetta, dove ci attende un’altra maratona atletica e altrettante polemiche che si trascineranno, non ne abbiamo il minimo dubbio, per il resto della stagione. Ma questo, detto un po’ salomonicamente, è il sale. Spezia (non quella del Presidente) di cui faremmo volentieri a meno, ma è la dieta che ci tocca e tutti lo sapevamo.

Lo sapevano i dirigenti che il 31 gennaio di due anni fa votarono sì all’ascesa dello spezzino Mei. Il suo programma era chiaro e lampante. In breve: cambiare tutto, o quasi, e gettare alle ortiche il passato. Insomma una specie di damnatio memoriae di quello che fu. In questa furia distruttiva, però, occorre stare molto attenti a non gettare anche ciò che di buono è stato fatto. E in questo ci sembra che il presidente stia percorrendo quella strada. Non è la prima volta in cui una rivoluzione divora i propri figli …

Nel frattempo il movimento pare piuttosto arzillo, sfornando buoni risultati e continue migliori prestazioni nazionali di tutte le età. Unico grande assente il “solito” Marcell Lamont Jacobs. Le ultime notizie parlano dell’ennesima rinuncia, quella all’Herculis di Montecarlo, tappa della Diamond League. Altro non trapela. Bocche cucite, silenzio stampa su tutti i fronti. Il DT Antonio La Torre, interpellato, ha risposto con un laconico “lavori in corso” che vuol dire tutto e niente. Evidentemente dalle parti del clan Jacobs si sta valutando se è opportuno “forzare” ancora la preparazione per essere a puntino in vista dei Mondiali di Budapest a fine agosto.

Chiaro che i passi falsi dello scorso anno hanno insegnato qualcosa a Camossi e Company, altrimenti non si spiegherebbe la prudenza con cui ormai si muovono. Ora si trovano davanti al classico dubbio amletico: Mondiali sì, Mondiali no. Europei romani (giugno 2024) o Giochi olimpici di Parigi, in programma poco meno di due mesi dopo?

Ah, saperlo. Neppure l’enigmatica ombra della sera riesce a risolvere il dilemma. È scomparsa!

 

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