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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / I primi due anni dell'era Mei

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Mercoledì 1° Febbraio 2023

 

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Non pare che se ne siano accorti in molti, ma ieri si sono celebrati (si fa per dire) i primi due anni della nuova gestione federale che ha ereditato i 5 Ori di Tokyo. Con l’occasione siamo andati a rileggere il programma elettorale,

Daniele Perboni

C’era una volta… espressione che, normalmente, introduce una favola, qualcosa che dovrebbe farci sognare. Usando il verbo imperfetto per collocare la favola in un periodo storico preciso, c'era una volta tanto tempo fa… quando? Beh, per quanto riguarda la materia trattata in questa rubrica, non possiamo che riferirci all’atletica leggera e, di conseguenza, ai suoi attori principali; atleti, tecnici, giudici.

Ma anche a chi guida, governa, insomma regge il timone della baracca: la FIDAL, Federazione Italiana di Atletica Leggera, “[…] associazione senza fini di lucro con personalità giuridica di diritto privato, fondata nel 1898 […]”. (Nota di servizio: in effetti la data di nascita, come Federazione Podistica Italiana, è il 21 Ottobre 1906. Ma questo sulla carta d’identità non è il solo refuso).

Ma allora tutti questi attori c’erano una volta ed ora? Spariti? Dissolti? Vaporizzati? Certo che no. L’atletica italiana, così come la FIDAL, è viva e vegeta. Il problema semmai sta nel … manico.

Degli atleti non parliamone o citiamoli brevemente. Ci sono, sono bravi, hanno riscoperto il gusto di vincere, di correre sempre più veloci e di saltare sempre più lontano. Lanciare ancora non ci siamo, ma arriverà anche per loro il momento giusto.

Gli inizi di stagione scoppiettanti (nuovi record italiani del miglio: 4’28”71 di Sintayehu Vissa e 3’55”71 di Pietro Arene, abbinati ad altre prestazioni eccellenti) aprono scenari che si dovrebbero concretizzare ai prossimi Campionati Europei di Istanbul (2/5 Marzo). Il più atteso, Marcell Jacobs, ha già annunciato la sua presenza. Per quanto riguarda l’altro cavallo di razza, Pippo Tortu, sarà, come al solito, uccel di bosco. Poche gare outdoor, ancora meno sotto tetto. Strategia vincente? In questi anni non ha raccolto molto. Contento lui e contenta la Federazione …

Si accennava poco sopra alla dirigenza. Il 31 Gennaio 2021 il ciclone Stefano Mei pareva aver ripulito l’aria. Nomi nuovi alla ribalta, nuovi metodi di selezione promessi (sceglieremo in base ai curriculum, sosteneva in campagna elettorale il futuro presidente), altrettante nuove idee messe in campo per proporre “Una Federazione semplice per cambiare e libera per ascoltare”, slogan tratto dal programma, in pillole, di Stefano Mei. Spulciandolo si nota che qualcosa è stato messo in campo, altre parti sono rimaste lettera morta.

Che fine ha fatto l’intento espresso dalla pillola “Programmazione di corsi mirati alla costruzione di competenze per i dirigenti societari per lo sport contemporaneo. Ideazione di corsi che costruiscano da lontano la classe dirigente federale del futuro?” Altri confetti così, presi a caso: “Formazione delle competenze tecniche. Investimenti in formazione per valorizzare e condividere le eccellenze tecniche di “maestri” presenti in Italia. Coinvolgimento di tecnici internazionali sul territorio italiano per la formazione in loco dei tecnici nostrani, con la possibilità di svolgere successivi stage all’estero".

Ancora: “Progetto Top-Trainers. Piano per lo sviluppo di 100 tecnici élite mediante un percorso a carico della Federazione con borse di studio finalizzate alla formazione di figure di alta specializzazione in grado di seguire e far crescere atleti di caratura internazionale nel futuro”.

Belle parole, interessanti progetti non ancora andati a regime. Due anni son passati, quanti ne servono ancora? Forse servirà un secondo quadriennio. Se riuscirà a stare ancora in sella. Alla luce di quanto sta proponendo l’opposizione (ma esiste ancora?), pare proprio che il futuro (di Mei) sia più che assicurato.

Non ci piace, e non abbiamo mai nascosto la nostra contrarietà a come il presidente e il suo fedelissimo segretario generale, Alessandro Londi, che lo accompagna da quando il nostro era alla presidenza dell’Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia”, stanno “governando” in via Flaminia Nuova. Da notare che Londi è membro del collegio dei revisori dei conti degli Azzurri d’Italia (così è riportato sul sito). Conflitto d’interessi? Chissà.

Continui mugugni si levano ad ogni Consiglio Federale, senza che la controparte riesca a quagliare qualche iniziativa concreta. Ed in questo lo spezzino sta dimostrando una capacità innata. Altro campo in cui si è rivelato molto attento e preparato è l’essere riuscito a dividere l’opposizione e concentrare a sé sempre più deleghe e incarichi, così da spezzare letteralmente ogni residua speranza agli oppositori. In questo settore merita un dieci con lode.

Che dire, poi, della damnatio memoriae riservata al suo predecessore? Da un paio di mesi salito al trono ecco che arriva un titolo europeo indoor (Jacobs, 6”47 a Torun, record italiano) poi l’estate di Tokyo che resterà per sempre nella storia del nostro sport. Onestamente si è sempre dichiarato un “presidente fortunato”. Vero, ma altrettanto vero e giusto che i campioni e le medaglie in questo sport non nascono e non arrivano per caso.

Serve talento, lavoro, programmazione, dedizione e condizioni ideali per poter mettere in pratica e condensare quanto costruito in precedenza e giungere al risultato finale. E tutto questo non lo si ottiene in pochi mesi. Servono anni e un percorso iniziato prima della venuta di Mei. Perché dunque tanta acrimonia nei confronti del predecessore che, detto per inciso, non può certo essere additato come un angelo ma neppure come il demonio. 

Siamo alla fine della storia. Vissero felici e contenti, oppure …

 

 

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