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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

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Piste&Pedane / Aggrappati al quarto posto di Sara

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Lunedì 18 Luglio 2022

 

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Il miglior piazzamento “mondiale” di una lanciatrice azzurra. Ma qualcosa di più in prospettiva continentale: grinta, convinzione e serenità per la figlia d’arte emiliana, un quarto posto da intendere come una partenza. Può bastare?

Gianfranco Colasante

Nella giornata delle cinque finali – che consacrano l’atteso dominio dei padroni di casa con 14 medaglie (6/4/4) – il risultato che conforta la spedizione azzurra è il quarto posto di Sara Fantini nel Martello: un 73.18 con cui, per un certo periodo, ha occupato la terza piazza. Era una gara zoppa, il Martello, fuori gioco la polacca Anita Włodarczyk e la campionessa uscente, l’americana DeAnna Price, le gerarchie che apparivano rimescolate e una scalata possibile. E la ragazza emiliana ha saputo interpretare al meglio il copione, calando le sue ambizioni sin dal secondo turno.

Alla fine il duello tra le lanciatrice USA – Brooke Anderson (prima con 78.96) e Janee Kassanavoid (terza con 74.86) e la canadese Camryn Rogers (75.52) – le ha consegnato un quarto posto di gran significato. In linea con un rendimento che le ha consentito di spostare in avanti in tre tappe il record nazionale fino al 75.77 di metà giugno. “Avevo fatto più di un pensierino al bronzo, ma va bene così. Ora sono molto più tranquilla e motivata e non vedo l’ora di ritrovarmi agli Europei”. Dove, al momento, andrà con la migliore misura stagionale. E non è poco.

Un quarto posto, il suo, che resta il miglior piazzamento ottenuto finora ad Eugene. In una giornata che ha accentuato le problematiche condizioni di molti degli azzurri, a cominciare dai quattrocentisti, in tre alla peggiore prestazione stagionale. Circostanza che preoccupa anche in funzione delle staffette. Dopo la convincente prestazione in qualificazione, “Nick” Ponzio è scomparso nella fantasmagorica finale del Peso – dipanatasi ben oltre i 22 metri secondo un copione scritto da un giallista – occupando la nona posizione sin dal primo lancio, senza mai abbandonarla. Il resto si compendia in una dignitosa difesa e nulla più della Dosso nella semifinale dei 100, chiusa con un modesto 11”28.

A conti fatti, tutto resta affidato agli esiti del salto in alto, dove ci si augura un riscatto di Tamberi nella finale di stanotte e una conferma (difficile) per Elena Vallortigara, apparsa ben determinata in qualificazione (1.93). Anche se, mantenendo i piedi saldamente per terra, la sola concreta speranza di medaglia pare affidata ai garretti di Massimo Stano per l’esordio “mondiale” della 35 km.

Lo spettro di Pechino 2015 – da dove tornammo a casa con zero tituli (e medaglie) – si va sinistramente profilando: speriamo vivamente che non accada. Sarebbe una incongruenza difficile da spiegare al popolo sovrano per l’avvio di quell’Età dell’Oro annunciata con una certa sicumera dai vertici federali.
 

OREGON22
Il bilancio azzurro dopo 3 Giornate
(27 atleti – 14+13)

FINALISTI / 1°-8° posto
Martello – 4. *Fantini
4x400 MX – 7. (Benati, *Folorunso, Lopez, *Mangione)
20 KM – 8. *Trapletti

AMMESSI IN FINALE
Alto – (=1.) *Vallortigara

Peso – 9. Ponzio
Alto – (11.) Tamberi
3000S – (14.) Abdelwaheb
20 KM – 15. Fortunato
20 KM – 32. Picchiottino

ELIMINATI SECONDO TURNO
100 – (21.) *Dosso (Sf)
100 – (24.) Jacobs (rit. Sf)

ELIMINATI PRIMO TURNO
Alto – (16.) Fassinotti
Asta – (=16.) *Bruni
Asta – (=16.) *Molinarolo
1500 – (22.) *Vissa
Triplo – (22.) *Cestonaro
Peso – (22.) Fabbri
400H – (24.) Lambrughi
1500 – (28.) *Del Buono
400 – (29.) Scotti
400 – (31.) Re
400 – (34.) *Mangione
100 – (40.) Ali

SQUALIFICATE
1500 – *Sabbatini (Sf)
20 KM – *Colombi
 

 

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