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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Fatti&Misfatti / Cercando (se ce ne sono) spiriti liberi

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Lunedì 13 Gennaio 2020

 

basket-20 


“Fateci caso le sconfitte sul campo vengono considerate catastrofiche se la società, magari la stessa che si svena per le frange da multa garantita, ci rimette dei soldi. Ragionano soltanto in questi termini.”

Oscar Eleni

Sul gigante del Borneo dove abitano gli spiriti, sperando che qualcuno sia rimasto libero sino alla fine come il grande Gianpaolo Pansa anche se, a volte, lo detestavi. Magari capitasse anche in questo sport in vendita, ai piedi delle televisioni che amano le notturne, mentre le comari del calcio vorrebbero rimettere in piedi il Toto a premi, che una volta pagava lo sport per quasi tutti, ascoltando volentieri Sarri che ai guardoni risponde di fregarsene se Dybala è uscito dal campo guardandolo in cagnesco. Contraddizioni di chi ama lo sport usa e getta: al “mister” si chiede di tutto, se parla anche di sesso meglio, se è duro, bravo, se è molle bravo lo stesso, se è saggio, beh a loro frega quasi niente.

Fateci caso le sconfitte sul campo vengono considerate catastrofiche se la società, magari la stessa che si svena per le frange da multa garantita, ci rimette dei soldi. Ragionano soltanto in questi termini. Sì, brave le nostre sciatrici, Brignone e la sua macarena in testa, ma guai se non mostra sci, scarponi, cappellino, occhiali, tuta, profumo.

Sono i giorni dove Virzì, che ci ha regalato al cinema anche un grandissimo Napoleone in esilio all’Elba, inseguito poi a Sant’Elena dal maestro rivoluzionario che voleva vendicarsi, ma poi arrivo all’isola quando il Bonaparte era già andato oltre i suoi inferni, potrebbe fare un film su questo cinema della VAR. Nuovo patibolo per questi francescani dello sport che hanno deciso di amministrare in un paese dove comandano quelli posteggiati in seconda fila che saltano le code. Ricordateci un fischio, su qualsiasi campo, persino la pallavolo, senza notare la faccia da schiaffi dei colpevoli che si dichiarano innocenti, un po’ come molti che vanno dietro le sbarre, ma quelli, almeno, si sa perché recitano.

Certo gli arbitri sbagliano e anche tanto, quasi tutti perché non sono nel posto giusto, quasi sempre perché nessuno li aiuta mostrandosi onesto. Multa della società se ammetti che hai recitato, che hai usato le mani, che ti rotoli anche se ti hanno soltanto messo una manina sullo sterno e tu fai credere di essere stato violentato, cercando a tutti i costi il sangue per dimostrare che sei una vittima.

Cara montagna Kinabalu se hai pazienza ti mandiamo quelli del basket che ieri litigavano sul fantoccio che vorrebbero a capo della Lega con il consenso federale. Gente che si batte le mani da sola e urla, non soltanto alla RAI, fintamente offesa dal 3 per cento di share per Virtus-Milano (il boia che recita da buon cristiano), che il pubblico è aumentato. Merito del gioco? Ma dai. Sarà merito dei campi allargati come ha fatto la Virtus Segafredo andando in Fiera, magari di Roma che non potendo stare fra le macerie di viale Tiziano si svena all’EUR. Magari avere di nuovo in serie A Fortitudo e Treviso vuol dire qualcosa visto che hanno arene decenti.

Niente, loro ballano come scimmie ammaestrate alla ricerca del nuovo padrone, uno che aumenti i guadagni visto che le televisioni, RAI ed Eurosport, al basket, ad esempio, danno briciole. Sarà per questo che dove comanda il Bulbarelli, dove hanno cancellato la trasmissione settimanale di commenti che divulgava, insistono a fare scopa con le scelte del piffero: la sera di Roma-Juventus, in una giornata che offriva partite decenti, loro hanno puntato su Pistoia-Trento, le tribune più deserte della serie A, percentuale di riempimento 57,3, il campo dove hanno incassato pochissimo, come del resto Cantù, che da anni gioca in esilio a Desio, e Cremona: meno di 300 mila euro per il girone di andata.

Basket che ha scelto le sue padrone e le fa pure trattare con i guanti dalla famiglia arbitrale che si gode la prima di ritorno con 6 vittorie in trasferta e può urlare: visto che non siamo casalinghi e prigionieri degli ululati? Sarà così, dicono a Varese, ma noi con Sassari non siamo stati trattati equamente, e ad Artiglio Caja non è bastato ricordare al figlio del Martolini che, con Fiorito, formava una coppia di un certo livello, suo padre non lo avrebbe capito, anche se Pozzecco, invece lo capiva benissimo.

Come il motociclista investito in gara da un cervo nel Texas anche noi ci siamo chiesti perché Vincenzo Esposito, dicendo finalmente la verità sul giocatore italiano protetto e quindi portato a specchiarsi più che ad allenarsi, ha detto chiaro a Petrucci che le sue regole di tutela non ci daranno nessun risultato vero, anzi, hanno peggiorato le cose. Il coraggio di uno che con Tanjevic e Marcelletti ha visitato la miniera dove solo con fatica trovi il tuo talento. Speriamo non debba pagarlo perché gli svogliati hanno protettori ovunque.

Mentre l’Armani di Messina cura il suo malessere più evidente, la mancanza di fame, la Milano che ama il basket, media 7000 spettatori, guarda con apprensione al lungo viaggio di Ettorre con i suoi giannizzeri che non arrivano quasi mai per primi a rimbalzo o sulle palle vaganti. Tre trasferte terribili in Eurolega, Efes capolista a Istanbul e Maccabi a Tele Aviv in questi quattro giorni, poi il Fenerbahçe, sempre in Turchia. Due viaggi su tre non comodi in campionato: Brescia, Trieste, Brindisi. Valli a capire certi computer.

Pagelle dal Borneo, …

… ma anche dalla casa matta sulla montagna dove ci dicono sempre che stanno per intervenire cercando di migliorare cose che vanno male dal dopo guerra ad oggi, magari anche prima della guerra.

10 A Vincenzo ESPOSITO perché la sua Brescia è bella da vedere, perché le ha cantate ai farisei denunciando la svogliatezza dei giocatori italiani protetti.

9 Ai TOTI di ROMA se daranno l’esempio mettendo alla porta anche i mercenari stranieri svogliati. Ce ne sono davvero troppi, ma qui si privilegia far sapere che il giocatore sostituito, quasi mai frustato, fa capire di non condividere allenatore e compagni.

8 A TREVISO e a MENETTI che ci ha dimostrato cosa è la dignità battendosi con i fucilini a tappo contro i colossi. A Milano, ha resisto tre tempi. Peccato che dove c’è competenza, passione, non ci sia ancora la squadra che servirebbe.

7 Al TAMBONE di Varese che smentisce in un certo senso l’accusa che si fa per i giocatori italiani protetti, ma lui, dicono, è nato a Graz e per arrivare dove è oggi ha fatto gavetta dura fra Roma e Ravenna. Ecco, questo è il cammino giusto. Certo non basta lui a Varese se il celebrato Mayo fa un bel 2 su 13.

6 A POZZECCO per la striscia vincente con Sassari, per il tormento che lo ha agitato tutta la partita contro Varese, la sua vera terra di resurrezione. Lui ed Esposito sono la nuova frontiera.

5 Ad Antimo MARTINO che ci sta bene come arciere sulla barricata della nuova frontiera se avrà il coraggio di andare in spogliatoio per dire in faccia ai suoi presunti campioni che non basta credere di essere qualcuno.

4 Al pittore SACCO che finalmente ha dato la prima vittoria alla sua Pesaro, se dovesse arrendersi prima che la famosa commissione incaricata di vedere chi paga davvero gli stipendi non ci farà sapere che il basket dei presunti successi con il record di spettatori nasconde gente che spesso non paga.

3 Alla LEGA dei congiurati e dei pantofolai che invece di cercare nuovi soldi dovrebbe almeno chiamare alla sbarra le società che vengono multate per mancanze scandalose, roba che non funziona, docce gelate, campi discarica per tifosi ignoranti.

2 Ad Alessandro GENTILE che a Pistoia ha segnato un trentello perché ci farà passare giorni nell’angoscia chiedendoci se è tutto vero quello che luccica oggi per Trento.

1 Agli stipendioni NBA che fanno di Lebron James un nababbo, che fanno sbavare chi vede quel mondo come l’isola che non ci sarà mai, anche se tutti ormai dicono di preferire l’Eurolega al campionato dove uno degli idoli è il barba Harden, di Houston, che in un tempo perde anche 15 palloni.

0 A Piero GUERRINI, bella penna di Tuttosport perché ci fa passare tutti per codardi, non soltanto i leccapiedi certificati, urlando in faccia alla Lega che sono tutti pavoni e si vantano dell’acqua che scorre verso valle.

 

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