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Piste&Pedane / In compagnia di gente tosta

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Martedì 20 Marzo 2018



Un convegno per discutere di corsa di lunga lena e soprattutto capire perchè da tempo abbiamo perso il treno.

di Daniele Perboni

Metti una sera di marzo in compagnia di gente tosta. Di quelli che hanno macinato chilometri, consumato scarpe, vinto tanto e in tutto il mondo. Gente che non si è mai fatta scrupolo di sopportare estenuanti allenamenti, una vita da eremiti. Fatica tanta, ancora fatica. Ma sempre con un obiettivo preciso davanti agli occhi: andare forte, sempre più forte. Senza barare. Metti una sera come questa, con gente come questa, in una chiesa che non è sconsacrata ma in cui non si celebrano più funzioni religiose. Anche se quei tre che abbiamo davanti ti stanno illustrando il loro credo. Una religione in cui siamo (loro …) stati grandi, abbiamo seminato (e non solo in casa), raccolto, insegnato. Anzi, divulgato il verbo della fatica.

Quei tre, che conosciamo da un paio di decenni, possono vantare un curriculum fra i migliori in assoluto. Sono gli eredi, i protagonisti (non tutti), di una nidiata eccezionale, una generazione che il mondo ci ha invidiato ma che, purtroppo, oggi non ha più seguito. Stefano Baldini, Giacomo Leone, Danilo Goffi. Sono stati invitati nella nostra città, a Vigevano, proprio con l’intento di capire, ascoltandoli, se certi fasti possono nuovamente ritornare e, soprattutto, perchè abbiamo perso il treno”, perchè la sorgente si è esaurita. In platea anche un certo Luca Barzaghi da Monza, conosciuto solo da pochi appassionati, uno che pur vantando un “personale” di 2h10’53” faceva fatica a vestire la maglia della Nazionale …

Non staremo a raccontarvi tutta la serata, ma quanto emerso non ha fatto altro che confermare le nostre convinzioni. Oggi ci si allena di meno, tutto viene contrattato (anche la preparazione), gli atleti sono più fragili, sia fisicamente che psicologicamente e quindi è necessario operare tenendo conto di questi fattori, mancano i tecnici qualificati. O meglio, ci sono ma non operano più nella nostra disciplina. Se nei decenni passati i tecnici venivano nello stivale per imparare (una sorta di Grand Tour alla Goethe), oggi siamo noi che abbiamo il problema opposto.

E, soprattutto, si prediligono obiettivi immediati piuttosto che a lungo termine. Illuminante quanto ha raccontato Leone: «L’anno in cui ho vinto a New York avevo ricevuto anche un’offerta da Venezia. Mi garantivano un ingaggio di dodici milioni. Era quasi uno stipendio annuale. New York mi ha cercato mettendomi a disposizione solo il biglietto aereo e l’alloggio in albergo. Una stanza proprio sopra le cucine … Con il mio tecnico (Incalza) non ci abbiamo pensato un attimo: New York, anche se non pensavo proprio di arrivare fra i primi. La vittoria nella città della mela mi ha cambiato la vita. Ho rischiato, ho vinto. Ma sapevo di essere forte, di andare a mille».

L’altro spunto interessante della serata è emerso analizzando le carriere dei tre protagonisti. L’Africa, il tanto temuto Continente nero già esisteva, correva e vinceva, ma i cavalieri erranti azzurri non si sono mai sottratti al confronto. Anche nella preparazione. Esistevano diverse “scuole” di pensiero e proprio dal confronto, sovente serrato, duro, acido, spigoloso, anche cattivo, emergevano le qualità migliori, si allenavano le caratteristiche più vantaggiose. Per concludere proviamo ad azzardare la nostra tesi, ben consci che potremmo scatenare la bufera: erano forse più professionali sia i tecnici che gli atleti?

Apriamo le danze …


Grandi carriere in poche righe

Stefano BALDINI - [Castelnovo di Sotto, 25 maggio 1971]. Campione Olimpico di Maratona ad Atene 2004, due bronzi mondiali sempre in maratona (Edmonton 2011, Parigi 2003), campione europeo di Maratona 1998 (Budapest) e 2006 (Göteborg). Oggi Direttore Tecnico delle squadre nazionali giovanili e sviluppo. «Il meno talentuoso dei quattro» l’incauta affermazione la mormorò Luciano Gigliotti tant’anni fa, quando gli chiedemmo cosa ne pensava dei quattro moschettieri che arrivarono terzi fra le squadre juniores nel Campionato di cross a Aix-les-Bains (Francia) nel 1990. Ricordiamoli: Baldini, Modica, Bennici, Leupreccht. «Accidenti a me – confessò molti anni dopo lo stesso Gigliotti – a quando ho detto quella cosa lì. Stefano si incazza ancora adesso…».

Giacomo LEONE -[Francavilla Fontana, 10 aprile 1971]. Vincitore della maratona di New York nel 1996. Tra i suoi migliori piazzamenti: la vittoria a squadre nel Campionato di mezza maratona a Palma di Maiorca nel ’96; quinto alle olimpiadi di Sydney 2000. Record personale e italiano, poi battuto da Baldini, nella maratona di Otsu del 2001 con 2h07’52”. Ha corso sette volte sotto il muro delle 2 ore e 10 minuti. Oggi presidente del Comitato pugliese della Fidal.

Danilo GOFFI - [Legnano, 3 dicembre 1972]. Secondo nella maratona dei Campionati Europei di Budapest 1998, nono alle Olimpiadi di Atlanta 1996, vincitore della Maratona di Venezia 1995. Nel 1991 si è imposto nei 10.000 dei Campionati Europei juniores.

 

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