Piste&Pedane / E se provassimo a saltare un giro?
di Daniele Perboni
Disse il saggio: «Che cosa ne dici di una rubrica settimanale dedicata all’atletica? Nei mesi invernali, quando l’attività è più scarna, potremmo anche farla diventare quindicinale, …». Rispose lo stolto: «Certo che sì. Mi è ritornata voglia (di scrivere, maligni…) e gli orizzonti offerti dal foglio, rigorosamente elettronico e gratuito (conditio sine qua non per far sì che venga letto) inventato con il vecchio ex baffo Walter non mi basta quasi più». Detto e fatto. Eravamo agli inizi dell’estate 2016. La Coppa del Mondo di marcia romana era già stata messa in archivio. Non certo le roventi polemiche sulla partecipazione dell’ex carabiniere altoatesino.
Mancava poco all’evento europeo (Amsterdam) e nessuno immaginava lo sconquasso (fisico) a cui sarebbe andato incontro Gimbo Tamberi (tappa della Diamond League di Montecarlo). Insomma quella proposta sembrava un’ottima idea. Se poi abbia dato pessimi o buoni frutti questo lo devono decidere i lettori. Come sempre accade.
Insomma, tutta questa manfrina per giungere alla conclusione che … non sappiamo quale argomento sviscerare. Ma come! Diranno, immaginiamo, i lettori (cinque, sei, cento, mille?). Ti spacci per uno che la sa lunga e alla fine ci lasci così, in braghe di tela? Sì, proprio così. Volete sapere della maratona di New York e della bella impresa di Sara Dossena? Argomento già sviscerato e analizzato. (Nella foto, tratta dalla sua pagina FB, Dossena sulle strade di New York).
Dobbiamo accennare alla “prima” campestre (come si diceva una volta) della stagione? Il Cross della Valsugana di Levico Terme (Trento), dove si sono imposti Valeria Roffino e Michele Fontana. Suvvia, non ditemi che non avete già letto le cronache. Non ci crediamo! E che dire dello scompiglio creato dal “caso” nato dal regolamento di un altro cross (Valmusone, Osimo) dove si prevedevano compensi diversi fra uomini e donne e nessuno per gli atleti stranieri? Alla faccia del tanto decantata “parità di trattamento”. Pare che la FIDAL ci metterà mano a breve, brevissimo.
Anche su questo argomento ne sarete certamente informati. Parliamo allora dei “minimi FIDAL” per i prossimi Campionati Europei di Berlino? Anche in questo caso ne è scaturita una forte polemica. Pro e contro. Personalmente, però, pensiamo che non è il caso di farne un dramma. La stagione non è ancora iniziata. Ne parleremo più avanti.
E allora che argomento affrontiamo? E se decidessimo di non scrivere, almeno questa settimana, di alcunché? In fin dei conti su questo giornale di “materia” da studiare se ne trova in abbondanza e tutta di ottima, anzi eccellente, fattura.
Bene, se siete ancora davanti allo schermo a leggere queste righe vuol dire che siamo riusciti anche questa volta a catturare la vostra attenzione. Il che non è un obiettivo di poco conto. Dunque, spunti su cui riflettere ne abbiamo lanciati. A voi la parola. Amen!
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