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Cinque Cerchi / La pace armata (di soldi) tra Parigi e Los Angeles

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Mercoledì 2 Agosto 2017

la-2028 2

di Gianfranco Colasante

Il progetto di Thomas Bach - ferrigno padrone del CIO -, proposto sotto il nome di Agenda 2020, si è realizzato in anticipo. L'ipotesi di assegnare in contemporanea due edizioni dei Giochi estivi, ai più parsa inizialmente come una bizzarria, si è concretizzata con il raggiunto accordo tra i comitati promotori di Parigi e Los Angeles. Le due città superstiti di un quintetto che - in vista dell'edizione 2024 - aveva via via perso per strada Amburgo, Budapest e Roma. Quindi passo indietro dei californiani e niente lotta all'ultimo voto, per una decisione - come dire - presa a tavolino. Parigi avrà i Giochi del 2024, occasione per celebrare il centenario dell'edizione 1924 di Eric Liddell e Harold Abrahams di "Chariots of Fire", e Los Angeles quella del 2028. Entrambe potranno raggiungere Londra come città sedi di tre Olimpiadi.

Secondo le buone abitudini, il contratto (Host City Contract, firmato "in a transparent and timely manner", come recita il comunicato ufficiale) è stato siglato sulla base di un corposo contributo economico da parte del CIO: 1,8 miliardi di dollari da versare a rate alla Città degli Angeli che ne avrà bisogno dovendo tenere tutto in piedi per ben 11 anni (ma con quali garanzie? le 40 pagine del contratto non lo dicono).

SOLDI - Una eternità in termidi odierni, visto le poche certezze sulla stabilità politica ed economica che ci attendono nell'immediato e prossimo futuro. Ma tant'è: il CIO non ha badato a spese e si è quasi svenato. Lo testimonia il confronto di quando è stato assegnato in precedenza in milioni di dollari ad altri recenti comitati organizzatori (fonte: Rapporto CIO 2016):

Salt Lake City 2002 - 552 mln $
Atene 2004 - 965 mln $
Torino 2006 - 561 mln $
Pechino 2008 - 1250 mln $
Vancouver 2010 - 775 mln $
Londra 2012 - 1375 mln $
Sochi 2014 - 833 mln $
Rio 2016 - 1531 mln $

Ma dove li trova il CIO tutti questi soldi? Ce lo spiega il citato Rapporto, encomiabile per la chiarezza e completezza di informazione, ma un po' reticente sulle cifre (a quando un simile lavoro da parte delle organizzazioni italiane?). Saltando a piè pari il mostruoso contratto firmato con la NBC, 7,7 miliardi di dollari per i diritti in USA dal 2021 al 2032, il Comitato Olimpico (una "not-for-profit organisation") dispone annualmente di 3,28 miliardi di dollari, con un consolidato pari a 2,07 mld. Un patrimonio che viene distribuito per l'88% per tenere in vita il Movimento Olimpico e le sue diverse strutture, il resto destinato al funzionamento del Comitato e all'assistenza per i suoi Membri "volontari".

ALIBABA - Soldi che arrivano per il 73% dai diritti televisivi e per il 18% da sponsorizzazioni diverse. A tal riguardo si può notare che. mentre tra i partner principali ha fatto irruzione la cinese Alibaba, dal gruppo è uscito l'americana McDonald's, proprio la firma più conosciuta tra i giovani. Ma qui il discorso ci porterebbe lontato e lo lasciamo per una prossima occasione.

Tornando ai Giochi, alla fine, apposte le firme, tutti contenti. Bach ne ha approfittato per congratularsi con se stesso dichiarando che, accettando l'accordo (benedetto con entusiasmo anche da Donald Trump, inizialmente perplesso ma che ha così potuto trasferire al suo successore eventuali grane), Los Angeles ha ora le "sustainability priorities by maximising the use of existint facilities and encouraging the engagement of more youth in the Olympic Movement". Chissà poi perchè, dal momento che gli attuali giovani lo saranno un po' meno nel 2028.

A questo punto i difficili processi per le candidature paiono azzerati per un bel po' con buona pace di tutti (in primis degli italiani, Milano, Napoli?), vista la cronica mancanza di pretendenti. Sistemati gli Invernali per il 2022 (Pechino) e ridotti drasticamente i termini per l'edizione 2026 (altra novità passata sotto silenzio), per gli Estivi siamo a posto fino almeno fino al 2028.

MONTU' - C'è solo un lontano precedente, ma del tutto ininfluente visto che si parla di quasi un secolo fa. Mi riferisco alla decisione di Pierre de Coubertin di assegnare contemporaneamente i Giochi del 1920 (Anversa, città martire della Grande Guerra) e del 1924 (esami di riparazione per la Parigi del 1900). Una decisione che fu violentemente contestata dall'allora presidente del CONI, il generale Carlo Montù, che aveva un po' avventatamente avanzato per il 1920 la candidatura di Roma. Come finì?

Montù, imbufalito, lasciò la sala scagliando una sedia contro il tavolo della presidenza. Molto più misurata, se vogliamo, la reazione di Giovanni Malagò avverso la decisione del sindaco Virginia Raggi di bocciare la nuova candidatura di Roma (esattamente come aveva fatto qualche anno prima l'allora capo del governo Mario Monti, senza suscitare reazione alcuna). Malagò si è limitato a convocare una conferenza stampa per esprimere il proprio rammarico e quello del Comitato Promotore presieduto dall'allora presidente dell'Alitalia Luca di Montezemolo. Come è andata a finire per l'Alitalia lo sappiamo tutti. Sappiamo meno sul Comitato Promotore.

POSTILLA - A questo punto ci si chiede: che senso ha riunire ora a Lima, il prossimo settembre, la 131. Sessione del CIO che avrebbe dovuto risolvere il quesito 2024? Visto che è stato già tutto deciso dall'alto e, pare, con soddisfazione di tutti? Ma si può scommettere che i membri del Comitato non rifiuteranno certo una bella vacanza in Perù in alberghi a cinque stelle. Sempre per il bene dello sport e della gioventù, of course.
 

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