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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane (11) / Pedroso senza ostacoli: record a 54"54

Mercoledì 22 maggio 2013

La copertina della settimana è per Yadisleidy Pedroso che a Shanghai (18 maggio) si è migliorata sui 400 ostacoli portando il record italiano a 54”54, 25/100 in meno di quanto Benedetta Ceccarelli seppe fare a Rieti il 28 agosto 2005 (e 35/100 meglio del suo precedente PB). Si tratta del terzo primato nazionale finito nelle mani di una cubana per nascita, ma italiana per matrimonio: le altre sono state la triplista Magdelin Martinez (15.24 nel 2003) e la quattrocentista Libania Grenot (50”30 nel 2009, 52”01 qualche giorno fa). L’occasione l’ha offerta la seconda tappa della Diamond League con la più veloce gara dell’anno (almeno per ora). L’ha vinta la céca Zuzana Hejonová in 53”79, appena davanti alla rumena Angela Morasanu (53”85). Terza l’italiana – alla prima gara di livello della sua carriera – che si è lasciata alle spalle la giamaicana Kaliese Spencer (54”91) e la statunitense Lashinda Demus (55”12), quest’ultima “argento” a Londra 2012. Da notare che nelle presentazioni la Pedroso era stata annunciata come “cubana”. Con un certo imbarazzo del suo manager Federico Rosa.

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Politica&Sport / Grillo se la prende anche con Josefa Idem

Lunedì 20 maggio 2013

Povera Idem. Chiamata da Letta al dicastero delle Pari opportunità e della Gioventù (ma anche dello Sport), non ha ancora iniziato ed è già sotto attacco. Ha cominciato la “Gazzetta” che le ha ricordato come – nel suo esordio al Foro Italico – ha parlato di tutto meno che di doping. Poi, è stata la volta di Beppe Grillo – il leader del partito che alle ultime elezioni ha preso più voti – che se l’è presa con la neo-ministra (così, ha precisato lei stessa, bisognerà chiamarla perché resta, soprattutto, una donna) facendole il verso su un vecchio motivetto di Giorgio Gaber. Nel suo frequentatissimo blog il comico genovese ha scritto un post che riprende il noto “Destra-Sinistra” del cantautore milanese, scomparso dieci anni fa. La frase incriminata: “gridare Forza Italia alle partite di pallone ha un gusto un po’ di destra, ma portare una canoista al governo, un po’ tedesca, è da scemi più che di sinistra”. Qualcuno s’è ricordato – guai della memoria – che la stessa Idem, di suo, aveva già pubblicamente etichettato Grillo col benevolo termite dialettale di “patacca”.

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Storia / I 60 anni dellOlimpico: quando Onesti scriveva a Zauli

Sabato 18 maggio 2013

Alcuni giornali hanno ieri celebrato, con enfasi un po’ sospetta, il sessantesimo anniversario dello Stadio Olimpico, il centro nevralgico dei Giochi di Roma ’60, completamente snaturato, in seguito, in occasione di Italia ’90. L’interesse si è incentrato sull’inaugurazione, avvenuta nel pomeriggio del 17 maggio 1953, con un incontro di calcio tra le nazionali d’Italia e d’Ungheria. La squadra fenomeno di Hidegkuti e Puskas (più o meno nella stessa formazione che, l’anno prima, aveva eliminato gli azzurri dai Giochi di Helsinki), destinata a violare di lì a poco l’imbattibilità inglese e a perdere, inopinatamente, i “mondiali” del ’54 contro i residui della Germania, primo grande caso di doping collettivo. Gli azzurri, affidati a un tremebondo Carlin Beretta (con Meazza quale secondo), persero per 3 a 0, aprendo una delle ricorrenti comiche crisi di pensiero sul calcio. Alla vigilia i maggiorenti del CONI – preceduti da Giulio Andreotti – avevano reso omaggio al pontefice Pio XII che li aveva ricevuti nella sala del Concistoro e benedetto la bandiera del Comitato Olimpico. Il papa si era “congratulato con quanti, superando non lievi difficoltà e dopo lunghe vicende”, avevano “condotto a termine un’opera ben degna di inserirsi per le dimensioni nella tradizione del grandioso e del bello, proprio della Roma di ogni tempo”.

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Calcio / Finanziamenti pubblici e stadi privati

Venerdì 17 maggio 2013

abeteTorna a deflagrare (si fa per dire) il petardo dei finanziamenti pubblici alle federazioni. La miccia, questa volta, l’ha accesa Alfio Giomi, il presidente dell’atletica, in occasione dei CN del CONI dell’altro ieri. Sul tappeto è stata riproposta la distribuzione dei contributi da parte del Comitato Olimpico. Un’occasione, se vogliamo, intempestiva, dal momento che il gran capo del calcio, Giancarlo Abete, era assente (tutti sapevano che era ad Amsterdam per la finale di Coppa UEFA). Il problema non è certo nuovo: venne sollevato già a metà anni Settanta del secolo scorso, da allora riproponendosi ciclicamente, ma senza mai approdare a una soluzione condivisa. Il nocciolo riguarda la mancanza di parametri certi per la divisione dei soldi. C’è stato in passato chi voleva legarli al numero dei tesserati, chi ai risultati, chi alle politiche giovanili, chi all’organizzazione, chi al cosiddetto bacino di utenza. E così via, alla fiera delle proposte. Ma intanto sono passati decenni e il problema è sempre lì. I più maliziosi pensano (ma si fa proprio male?) che la distribuzione dei quattrini finisce col tradursi in una generale operazione di consenso.

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CONI / Franco Chimenti nuovo presidente della CONI Servizi

Giovedì 16 maggio 2013


foro italico Toccherà a Franco Chimenti, gran capo della federgolf, dare nuova anima e slancio (”mission”, se più vi piace) alla CONI Servizi SpA – l’organismo che custodisce i cordoni della borsa del CONI (e il cui unico azionista resta il Ministero dell’Economia) – a seguito dei risultati elettorali dello scorso febbraio. Dopo le indicazioni della Giunta, lo ha stabilito l’assemblea della stessa CONI Servizi. Nomina che ora costringerà a un piccolo rimpasto, con le dimissioni di Chimenti da vice-presidente vicario del CONI, sostituito nel ruolo dal presidente della scherma Giorgio Scarso e con la designazione, come secondo vice-presidente, di Luciano Bonfiglio, al vertice della canoa. E a proposito di canoa, si è avuta anche ieri la “prima” al Foro Italico di Josefa Idem come ministro vigilante, presente alla riunione del CN. Un esordio più soft, il suo, rispetto all’entrata a gamba tesa sull’organizzazione sportiva – come si ricorderà – dell’allora ministra Giovanna Meandri, nel lontano 1999. I cui effetti non si sono ancora assorbiti.

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