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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Atletica / Ultima trovata: le staffette autogestite

Domenica 18 agosto 2013


LUCIANO BARRA

Chi scrive – non è un segreto – è un forte sostenitore della linea intrapresa da Giomi e dal suo Consiglio Federale: dare priorità assoluta all’attività tecnica come obiettivo centrale e della federazione d’atletica. Purtroppo nei precedenti otto anni non era stato così e se ne pagano le conseguenze. La semina di quest’anno, con oltre 650 maglie azzurre distribuite in sei mesi, ha un suo significato e sicuramente questa politica dovrà essere seguita anche l’anno prossimo che ha, come obbiettivo di quantità e qualità, gli Europei all’aperto di Zurigo, sulla magica pista del Leitzgrund. Come in agricoltura, quando si semina la vite o l’olivo servono almeno tre anni per raccoglierne i frutti. Così dovrebbe essere per la FIDAL: sarà necessario tirare le reti, potare, scegliere i pesci più grossi, qualificare la struttura tecnica (di cui, confesso, non ho ancora capito il modello) e, senza tralasciare l’attività giovanile, lavorare in vista di Rio de Janeiro, soprattutto su chi può andare in finale.

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Atletica / Mondiali di Mosca: nell'attesa di una svolta

Venerdì 9 agosto 2013

Toccherà alla IAAF (e al suo congresso) trovare le strade per dare un senso all’atletica del domani, inquinata da molti mali, che non sono solo i premi in denaro o il doping (con la WADA in attesa del suo futuro). C’è, sullo sfondo, l’assuefazione e una stanca ripetitività e, soprattutto, la constatazione che l’atletica ha rinunciato da tempo ai suoi valori fondanti. Acclarato che tutto è ormai ridotto a un solo nome – Usain Bolt –, il resto è noia. Si ripete che a Mosca le nazioni rappresentate saranno 206, ma non si dice che la gran parte manderà un solo atleta, tanto per la bandiera, e a spese degli organizzatori. Per il resto si tratterà del solito confronto tra americani e russi. Poi il terzetto europeo (Germania, Gran Bretagna e Francia) a contendersi quel poco che lasceranno i corridori degli altipiani, atleti a caccia d’un futuro effimero, dei quali in pochi ricorderanno i nomi. Tutto già scritto, e in ostaggio ai procuratori che – in nome delle aziende di abbigliamento e delle attrezzature, quelle che pagano e chiedono ritorni – sono i veri padroni del Grande Circo che brucia allegramente il suo tendone. Ma nulla cambierà. Bolt vincerà le sue tre corse, si spegneranno le luci e tutti andranno a casa contenti. Arrivederci alla prossima.

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Impianti / Verso il nuovo CD del Credito Sportivo

Venerdì 9 agosto 2013

Il ministro Graziano Del Rio sembra essere riuscito dove hanno fallito (volutamente o meno) in molti. E’ riuscito cioè a mettere attorno allo stesso tavolo – assieme al suo Ministero, gli Affari regionali – anche quelli dell’Economia e dei Beni culturali. Scopo: riaprire un percorso “normale” al Credito Sportivo, che si riteneva chiuso da tempo e che invece era solo commissariato. Da decenni, è il caso di ricordare. Adesso, sempre secondo quanto ha annunciato lo stesso Del Rio, si dovrebbero riaprire i termini per la “nomina” (che brutto termine!) del nuovo Consiglio di Amministrazione. La generale credibilità del ministro degli Affari generali garantisce della trasparenza delle procedure, ma … qualche preoccupazione di fondo permane. Chissà perché.

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IAAF / Quale futuro per l'atletica: lettera aperta a Lamine Diack

Martedì 6 Agosto 2013

 

A pochi giorni dall’apertura dei Mondiali di Mosca una serie di riflessioni per restituire credibilità all’atletica mondiale

 

di LUCIANO BARRA

 


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Usain Bolt alla DL di Londra nella foto di Track&Field News 


Senza dubbio questi giorni sono fra i più difficili che l’atletica ha avuto nell’ultima decade. I casi di doping hanno causato un vero terremoto nell’immagine del nostro sport. In Italia, ma credo anche in tutto il mondo, le notizie sono state trattate con grande risalto. Lo spazio dedicato dai media Italiani è stato quasi pari a quello dato per l’elezione dell’ultimo Papa. La Gazzetta dello Sport martedì 16 luglio ha titolato “Si può ancora credere nello Sport?” Concordo pienamente con lo statment, che tramite Nick Davies, l’IAAF ha emesso e che deve essere il nostro motto: “Grazie a questi casi l’IAAF ha guadagnato credibilità nella sua lotta al doping”. Ma NON E’ SUFFICIENTE!u sei obbligato, se veramente vuoi dimostrare che siamo seri e credibili nella lotta al doping, di entrare in maniera più profonda nel problema e domandarti perché siamo arrivati a questo punto. Quando hai una malattia non prendi solo le medicine, ma fai le analisi al fine di capire la natura della malattia.

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Atletica / Aria nuova alla IAAF: sara' Coe il nuovo presidente?

Mercoledì 31 Luglio 2013

Parrebbe spianata la strada di Seb Coe verso la presidenza della IAAF dopo che il senegalese Lamine Diack ha ribadito che nel 2015 lascerà la potente, e immobile, federazione internazionale di atletica. Non è detto che le cose poi andranno così, ma la logica si muove in quella direzione. Anche perché Diack ha tagliato a giugno il traguardo degli 80 anni. Il passaggio di consegne avverrà al congresso IAAF di Pechino, in occasione dei mondiali. “A quell’epoca avrò 82 anni, sarà tempo di fermarsi e cominciare a scrivere qualche libro”, ha chiuso la faccenda il venerando e discusso presidente. Aggiungendo: “Ma mi piacerebbe anche poter indicare il nome di chi dovrà sostituirmi e perché”.

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