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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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Piste&Pedane / Europei (6): e l'Europa resta a guardare

Giovedì 13 Giugno 2024

 

4x100-ce24 


S’era detto una ventina di medaglie e non era esagerato. Lo squadrone italiano si issa al primo posto del continente: al conteggio finale sono state 24, 11 delle quali d’oro. Con un distacco abissale dal resto della compagnia.

Daniele Perboni

Deve essersi divertito, e non poco, il Presidente Mattarella. Evidentemente lo spettacolo messo in piedi da Gimbo la sera dei miracoli lo ha messo di buon umore. Così eccolo di nuovo in tribuna d’onore, in forma privata. Sono le 20,45 quando sorridente e sereno è sbucato all’aperto. Una serata in leggerezza anche per lui, … Al seguito anche alcuni ministri che, ce lo perdonerete, preferiamo non nominare.

Cronologia. La ventunesima medaglia della settimana arriva dalla 4x400 che, per un centesimo tiene a bada lo scatenato tedesco Agyekum (44”04 la sua frazione) in rimonta su Edo Scotti (44”46) che finisce in 3’00”81. È un argento ma per l’urlante pubblico di casa è come fosse oro. Mattarella applaude e li vuole sul palco.

In precedenza, pur firmando il nuovo record italiano (3’23”40, predente 3’23”86, Mangione, Folorunso, Polinari, Marchiando, Budapest 26 Ago. 23) le ragazze della staffetta del miglio finiscono non meglio che quarte. Accame, Trevisan, Polinari e Mangione nulla possono contro lo strapotere dello squadrone olandese che, con l’ultima frazione della Bol (sempre in controllo) hanno stampato la miglior prestazione europea dell’anno (3’22”89). Irlanda, al record nazionale (3’27”71) e terzo il Belgio.

Con Larissa Iapichino il bottino si arricchisce di un altro alloro. La toscana, figlia di cotanta mamma (Fiona May, due argenti olimpici, due ori mondiali, un argento e un bronzo iridati) sembra predestinata ad una carriera luminosa. Sino ad ora non ha quasi mai fallito. Legittimata, dunque, da le si attende un’ottima prestazione anche nella serata conclusiva. Al primo balzo atterra a 6.82/-01. Sembra quasi fatta. Ma deve ancora entrare in pedana l’elegantissima e potente tedesca Malaika Mihambo. Nulla di stratosferico al primo balzo. Alla seconda chiamata, Larissa atterra a 6.84/-0,6. La rivale risponde con un 7.22/-1,4 da lasciare annichilite tutte le ragazze in pedana.

È la miglior prestazione mondiale dell’anno. Le avversarie, però, non si spaventano, “affondando” l’azzurra al quinto posto. Sembra la fine. Larissa è una tosta che non ci sta a finire nell’anonimato. Proprio a casa, a Roma, agli Europei casalinghi perde l’occasione di salire al cospetto della rossa poltrona presidenziale? Certo che no. Al quinto salto eccola a 6.90 ma non basta. Ultima chiamata in pedana. Cerca due centimetri per lasciarsi alle spalle la portoghese De Sousa e l’altra tedesca Ansani, entrambe a 6.91. Con faccia feroce e occhi di fuoco lancia la rincorsa. Buono lo stacco. È vicinissima ai sette metri. Pochi minuti di attesa e… ecco apparire il 6.94/+0,1 dell’argento. Il secondo della serata, corredato dalla miglior prestazione europea under 23. Gran lavoro per il Presidente …

Miglio metrico. Un solo padrone: il vichingo Ingebrigtsen che non fallisce. Ma va? Qualcuno forse dubitava del contrario? Pronti via. Ma dov’è finito? La, in fondo al gruppo. Tranquillo, in attesa dell’aperitivo. Qualche centinaio di metri ed eccolo davanti. Non si fida del cameriere. Gli altri? Diligenti scolaretti tutti a seguire la maestra dalla penna rossa. Suona la campana. Nessuno si muove, figuriamoci Inge. Ai trecento qualcuno decide di metter fuori il naso. Il cerbero davanti però non lascia spazio (3’31”95, record dei Campionati). Rettilineo d’arrivo. Mentre Ossama e Riva vengono inesorabilmente risucchiati nel vortice, davanti Pietro Arese gioca le sue carte. Ha un buon spunto finale. È fatta, è fatta, ecco è argento, ma non si accorge della rimonta velenosa del belga Vermeulen (3’33”30) che lo beffa di 4 centesimi. Bronzo piangente per il torinese allenato da Silvano Danzi e Vittorio Di Saverio. Anche per lui fatica supplementare per salire al “Quirinale”. E siamo a quattro medaglie!

Ultimo atto agonistico di Roma 24: la staffetta veloce. Melluzzo, Jacobs, Patta, Tortu. Il silenzio cala sull’Olimpico. Bang i blocchi tremano sotto le spinte dei concorrenti. Melluzzo è abbastanza lesto (0.154). Però sembra lento. Sensazione sballata. Le fotocellule lo consacrano il più veloce dei partenti (10”45). Bastoncino a Marcell Jacobs. Il varco si allarga: viene cronometrato in 9.88, per un passaggio di 19”43 ai 200. La curva di Patta è da manuale: 9”34 (28”77 ai 300). Quando Pippo riceve il testimone il grosso del lavoro è già fatto. Dietro il vuoto. Davanti una prateria per l’ennesima medaglia, la 24.sima, l’undicesimo oro. Tortu abbraccia e bacia Patta, il tricolore avvolge tutti. Chi piange, chi ride, chi salta. Ecco Filippo Di Mulo, responsabile federale delle staffette. Sembra il padre dello sposo. In tribuna Stefano Mei sbuffa, si aggiusta la camicia nei pantaloni e sorride. Ne ha ben donde. Finisce in gloria (37”82). Ed ecco il Presidente felicemente ancora al lavoro.

Si chiudono le serrande con Armand Duplantis che a titolo messo in tasca (6.10) tenta l’ennesimo assalto a 6.25; record del mondo. Sarà per un’altra volta. 

Bilanci. A mezza giornata dalla fine, come di consueto si tirano le somme. Diego Nepi Molineris, direttore generale di Sport e Salute, ha scodellato un po’ di cifre: il fatturato è stato di 21 milioni, il 50 per cento dei quali da sponsor, partnership, biglietti e merchandising; 230.mila persone sono transitate dal Foro Italico, con 137.mila presenze all’interno dello stadio Olimpico; il villaggio allo stadio dei Marmi è stato visitato da 75.mila persone, mentre sulle strade per le prove di marcia e di mezza maratona sono accorsi 15mila appassionati. 

Il presidente della Federazione europea, Dobromir Karamarinov, ha posto l’attenzione sui risultati complessivi ottenuti in quest’edizione romana: “Abbiamo assistito a prestazioni di altissimo livello da parte degli atleti europei sulla strada dei Giochi di Parigi: sono stati battuti finora 13 record dei campionati, 44 primati nazionali, un record mondiale under 20 (l’8.38 di Mattia Furlani nel lungo, NdR) e 247 primati personali, sono state siglate 8 migliori prestazioni mondiali stagionali e sono stati ottenuti 25 “standard” olimpici. È arrivato un risultato storico come il settimo titolo consecutivo nel disco di Sandra Elkasevic-Perkovic e la partecipazione complessiva di atleti ha visto una leggerissima prevalenza femminile”. Alla prossima.

 

 

 

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