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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Duribanchi / Aiutateci a salvare il soldato Sinner

Martedì 11 Giugno 2024

 

sinner 


“Per fortuna lui è uno che rivendica la propria ‘cultura del lavoro’. Evita le discoteche, i party e della sua fidanzatina si è saputo solo quando ha accennato - di sfuggita - che ‘stavano assieme’. Uno così, l'Italia non lo merita.”

Andrea Bosco

Salvate il soldato Sinner. Salvatelo dall'affetto opprimente di chi cerca uno strapuntino sul carro del vincitore. Salvatelo dai giornalisti, che oggi gli dedicano articoli su articoli quando ieri a stento infilavano venti righe in ventesima pagina. Salvatelo dalle interviste “curiose“: cosa mangi? Cosa ti prepara il babbo cuoco? Quando hai deciso di lasciare lo sci per il tennis? Cosa “pensi“ quando sei in campo? E altre sterminate ovvietà.

Sinner numero uno al mondo è una “preda“ ghiotta. Una torta dalla quale tutti cercano di ritagliarsi una fettina. Mai visti tanti politici (che non hanno mai preso in mano una racchetta e se vanno a vedere il tennis lo fanno solo per farsi notare) congratularsi con uno che quando era “solo“ numero tre al mondo, proprio non esisteva sui loro profili social. Ci sono gli sperticati laudatores. E ci sono i “fighi“. Quelli che immaginano che andare “controcorrente“, sputando su Sinner, sia un modo per acquisire visibilità. Numero uno? Sinner è un “abusivo“. Avrebbe dovuto rifiutare visto che il serbo (ritiratosi per grave infortunio) non lo ha battuto. Chi conosce Sinner assicura non gli piaccia essere diventato il numero uno senza aver affrontato Nole.

Troppo educato quel Sinner: non si incazza con la giudice di sedia che gli ha ciuffato a Madrid contro il greco antipatico, un gioco che avrebbe potuto spalancargli la vittoria. Tiene l'ombrellino alla raccattapalle in panchina, galante come usava nell'Ottocento. Non riempie di insulti come avrebbe fatto SuperMac un altro raccattapalle che inavvertitamente lo aveva disturbato alla battuta, facendogliela ripetere. E poi piano a definirlo “italiano“. E' altoatesino, mezzo tedesco, non ha niente dell'indole italica: è calmo, serafico, non si sbraccia, non piange, non esulta ululando come fanno tanti nel circuito dove lavora. Ecco: per Sinner il tennis è un lavoro. Mentre per Alcaraz, vuoi mettere, è pura gioia.

E visto che ci siamo, i moralisti (invidiosi) che il “pueblo“ lo amano a parole, ma che non troverai mai a fare l'elemosina ad un clochard per strada, ti svelano che quel Sinner ha preso la residenza a Montecarlo, e le tasse le paga nel Principato, sottraendole al fisco italiano . Cosa lecita e legale , ma che non si fa . I radical chic ( che la grana la imboscano in Svizzera o in qualche paradiso fiscale ) arricciano il naso ed esaltano l'iberico Alcaraz che vive in Spagna e nella sua terra paga le imposte.

Salvate il soldato Sinner: evitando di fracassargli gli zebedei. Per fortuna lui è uno che rivendica la propria “cultura del lavoro“ . Evita le discoteche , i party e della sua fidanzatina si è saputo solo quando - di sfuggita – ha accennato che “ stavano assieme “. Uno così, l'Italia non lo merita. L'Italia, ne sono convinto, farà di tutto ( come costume ) per trascinarlo, magari inventato, in qualche scandalo. Come spiegava Enzo Ferrari (che qualche competenza l'aveva maturata): “Gli italiani perdonano tutto: ai ladri, agli assassini, ai sequestratori , a tutti . Ma non perdonano il successo“.

EUROPA – Elezioni europee archiviate. Terremoto in Francia, sommovimenti in Germania . In Italia, vincono quasi tutti : Meloni, Schlein , Tajani, a sorpresa anche Bonelli e Fratoianni .   Tiene Salvini, resta in gioco leccandosi le ferite Conte. Tutti gli altri ( da Renzi a Calenda a Santoro ) non hanno superato la soglia di sbarramento del 4 % . Gli alchimisti televisivi sformano previsioni che presto saranno ( come sempre ) smentite dai fatti . E nessuno che dica : metà del Paese non è andata a votare .Uno su due . Vorrà pur significare qualche cosa? Magari che questa politica concepita come la “battaglia navale“ sempre a favore di lorsignori e mai dei cittadini,   sarebbe da riformare ? Lasciamo stare il premierato e quello che una riforma del genere comporterebbe . Ma almeno riformare le leggi elettorali ? Magari adottando quel doppio turno che tanto piace ai cittadini quando si tratta di eleggere un sindaco, magari mantenendo il voto di preferenza che eviti di fargli ingoiare i “ paracadutati “ dei partiti su territori dei quali avrebbero difficoltà a indicare la posizione sulla carta geografica ?

Pioggia di medaglie agli Europei di atletica di Roma: Una buona parte sono di italiani di origini africane , nati in Italia, che parlano un italiano scorrevole e qualcuno ha (come il ragazzo con la faccia sbarazzina che ha vinto la medaglia d'argento nel salto in lungo) anche una inflessione dialettale . Magari chi avrebbe voluto i loro genitori “rimpatriati“ (o chi li vorrebbe in qualche “spot“ fuori dall'Italia) potrebbe provare a scusarsi. Non per quello che ha detto ( e pure dovrebbero ) ma per quello che, colpevolmente , non hanno mai detto . Ci sono delinquenti e stupratori tra gli immigrati . Come ce ne sono tra gli indigeni italici. Ma ci sono anche tante brave persone. Che scappano da guerre e miseria. Che magari commettono anche degli errori. Ma che hanno il diritto di avere una seconda occasione.

SPORT E ALTRO – Bologna-Milano nel basket vede per ora, una assoluta parità: 1-1. Le due gare hanno reso impossibile capire chi abbia maggiore qualità. In NBA Boston è 2-0 nella serie. E per come vedo io il basket, più che le stelle (Tatum, Brown, Porzingis) a me pare che la differenza la stiano facendo Holliday e White. Oltre che a quello stagionato genio del parquet che risponde al nome di Al Hartford .

Europei anche per Spalletti e la sua Nazionale . Che non ha in squadra eccellenze, ma solo discreti/buoni giocatori. Ripetere il titolo sarà estremamente difficile, quasi impossibile. Ma sarebbe già buona cosa vedere una Nazionale che getta le basi per il futuro.

Ferrari: buco nero. In Canada ritirati sia Leclerc che Sainz . Pare si siano fatti del male “da soli“. Da profano che guarda dal divano a me è parso che anche lo staff abbia avuto le sue responsabilità per le scelte effettuate.

E' un brutto periodo per Max Allegri . Agli Oaks d'Italia, la sua purosangue Sun Never Set è stata bruciata di una incollatura dalla puledra italiana Tomiko . Direte: accade. No: di solito roba del genere accade solo nei film. Perché Tomiko, cavalla di tre anni, prima degli Oaks d'Italia non aveva mai vinto una gara. Insomma il classico caso che quando vai a puntare, chi sta alla ricevitoria ti guarda come un matto e una faccia del tipo: “Ma perché vuoi buttare i tuoi soldi?“. Montata da un fantino brasiliano di 43 anni, Tomiko, la cenerentola, invece ha fatto godere chi ha creduto in lei . E al suo proprietario (il capitolino Luigi Ginobili) ha fatto incassare la posta di 400.000 euro.

Max Allegri: la storiaccia transata (a suon di milioni) con la Juventus è ormai alle spalle. Non la nuvoletta che si è addensata sul suo capo. A conferma di quanto sosteneva Jules Renard: “Non ti spaventare se tutto ti sta andando bene: non dura“.  

MERCATO – E' cominciata l'ennesima stagione di “Calciomercato l'originale“. Solita collaudata squadra: Bonan , Di Marzio, Fayna . E' difficile migliore un prodotto che funziona . Eppure Alessandro Bonan ogni anno ci riesce . Senza stravolgere il copione , ma arricchendolo di piccole gradevoli variazioni . La compagnia di giro (con il trio, conosciuti opinionisti di SKY ) si sposta dalla riviera romagnola a quella ligure. La settimana scorsa all'ex chiesa ( senza tetto ) di San Francesco a Fano è stata spettacolare per l'incredibile suggestione del luogo.

Il bello della trasmissione di Bonan ( ha ragione Aldo Grasso ) è che riesce a coniugare le figurine del calciomercato , “ vizio “ degli italiani, con la cultura : la storia, l'architettura, l' artigianato , la cucina , l' arte , la letteratura, il cinema e la musica . Che sembra puro accompagnamento ma che in realtà è elemento autonomo di una sceneggiatura che ha un copione di base . Ma che si arricchisce di improvvisazioni e di flash dell'ultimo istante . Del resto lo smartphone di Di Marzio è una banca dati in sistematico aggiornamento.

Ci sono le incursioni sul web di Fayna , la “saggezza “ di alcuni comprimari, tra i quali spicca la qualità professionale di Veronica Baldaccini ,a mio modesto parere, la miglior giornalista sportiva italiana . Bonan è uno chef ambizioso e preparato : le sue ricette non prevedono mai le “ spume “ di un Ferran Adrià, e neppure la cucina minimalista di certi celebrati cuochi che imperversano in televisione . La cucina di Bonan è quella classica di Gualtiero Marchesi, diventato il migliore, dopo la sbornia anni Ottanta del “ piccione sanguinolento “ . Ti siedi a tavola con Bonan , e ti alzi leggero dopo aver sorseggiato un Sassicaia d'annata .

Bonan sta al timone della sua goletta evitando di alzare tutte le vele ( il vento cambia in fretta e strambare è un attimo ) ma con la voglia di esplorare, di mandare come faceva Russell Crowe in “ Master & Commander “ il suoi naturalisti a studiare le “ specie “ . Che per “Calciomercato l'originale“ sono gli uomini con le loro storie. Si può governare una nave come faceva il sadico capitano Bligh sulla tolda del suo “Bounty“. Oppure usare buon senso e coraggio come Gregory Peck nei panni Horatio Hornblower capitano della fregata “ Lydia “ durante le guerre napoleoniche . L'importante è tornare sempre in porto : Come sta facendo, sfidando le tempeste della concorrenza, Alessandro Bonan, eclettico giornalista al quale piace la televisione dai toni eleganti. E priva di gratuite polemiche. Bisogna conoscere il mestiere per “navigare “ in sicurezza. Ma non sempre va così.

LOMBARDIA – Il 6 giugno del 1944 circa 160.000 uomini (di varie nazioni in guerra contro la Germania) sbarcarono sulle spiagge della Normandia e al prezzo di migliaia di vite, diedero inizio all'offensiva che un anno dopo avrebbe condotto alla sconfitta di Hitler e del Nazismo , oltre che alla fine del Secondo conflitto mondiale . Una data da ricordare e da onorare. E che infatti è stata ricordata. Ma non da tutti, onorata. Qualcuno l'ha sfregiata: per ignoranza e superficialità: i giornalisti. Quelli di Unomattina (RAI-1), quelli di Studio aperto (“Italia Uno” di Mediaset ), quelli del Tg4 (sempre Mediaset), quelli del Tg de La7. Per tutti questi “colleghi “ nella giornata storica di 80 anni prima, “156.000 uomini sbarcarono in Lombardia“.

Forse sul Lago Maggiore a Sesto Calende, forse in qualche zona amena del Lago di Como o sulle sponde (lombarde) del Garda, forse a Iseo o forse all'Idroscalo. Cinque località, come le spiagge della Normandia, dove gli uomini nel nome della libertà versarono il proprio sangue . Anche la libertà di qualche ignorante di dire una macroscopica idiozia   come quella divulgata.

Una volta c'erano i capiredattori che controllavano le castronerie dei sottoposti. Una volta nelle televisioni vigeva un controllo ferreo. E se sgarravi ti licenziavano. Tutti siamo incappati in qualche errore. Io qualcuno come conduttore del tg regionale l'ho confezionato. Ma ho avuto la fortuna che Antonio Ricci fosse un amico e che quindi invitasse i suoi “bravi“ di “Striscia la notizia” ad andarci non eccessivamente pesanti. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Ma così è stato troppo, cactus: lo sbarco in Lombardia. Uno sbaglia e tutti per pigrizia, poca cultura, seguono come pecore. Il caso, pur clamoroso, è stato chiuso rapidamente: con imbarazzo e vergogna dei “rei”(si spera). Fosse capitato in un quotidiano cartaceo, la colpa sarebbe stata attribuita al “diavoletto“ sempre assai attivo nelle tipografie.

Ma se una cosa del genere può capitare (come è capitata) a televisioni nazionali, perché indignarsi per le “porcate“ veicolate, deliberatamente e senza pudore sui siti? Ormai funziona così: vale tutto. E più una fake è clamorosa, più vale , nel mondo contorto e privo di decenza dell'informazione di oggi .  

 

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