Piste&Pedane / Track&Field News incorona Jacobs, Tamberi e Stano
Martedì 28 Dicembre 2021
La rivista californiana ha pubblicato on-line il suo atteso Ranking annuale per il comparto maschile. Per la prima volta con tre nostri alfieri al primo posto delle loro specialità. Non era mai accaduto, speriamo ora in altre repliche.
Gianfranco Colasante
Diamo a Jacobs quel che è di Jacobs. Pare questo il responso del tradizionale Ranking di fine stagione di Track&Field News ha assegnato al ragazzo di Desenzano la prima posizione sui 100. E come diversamente? Semmai va sottolineato che i 35 esperti consultati dalla rivista californiana hanno sciolto il “pareggio” nella gara olimpica dell’alto assegnando il primo posto dell’anno a Gianmarco Tamberi rispetto a Mutaz Barshim, anche in virtù del risultato del Golden Gala, l’altra sola occasione nella quale i due s’erano incrociati. Come ovvio, il terzo moschettiere è Massimo Stano, capace di mettersi alle spalle tutta l’opposizione nel caldo e nell’umidità di Sapporo.
Fatti&Misfatti / Ricoverarsi da Sport e Salute
Martedì 28 Dicembre 2018
Alla ricerca di UFO ragionanti nello sport devastato, correndo come Cannavaro dalla California all’Irlanda del Nord dove sono sicuri di aver incontrato gli elfi di Sport e Salute, quelli che si lamentano per tutto, ma poi non fanno niente per cambiare le cose.
Oscar Eleni
Ci vorrebbe davvero la Gialappa’s e non soltanto per quelli che ci ammorbano nelle televisioni, politici o virologi non fa differenza. Servirebbe che sotto la sequoia secolare i cosiddetti capi tribù si mettessero ad ascoltare chi ha idee anche nella tragedia pandemica, mentre si va verso l’Olimpiade invernale cinese mascherata proprio adesso che sulla scialuppa che avrebbe dovuto portare in salvo un movimento malato quelli di Sport e Salute, in stile italiano, hanno gettato la maschera urlando a chi lamentava di aver preso meno di chi fa tiro alla lepre, hockey subacqueo, arco, danza e pesca sportiva, che nell’elargizione della pecunia, con il CONI astenuto in votazione –, soltanto in quella? –, erano stati usati criteri oggettivi (toh) e non discrezionali.
Uno scatto, una storia / “Perche' Sir Roger non morira' mai”
Venerdì 24 Dicembre 2021
Un volto, trasfigurato nello sforzo, nel momento più alto, nel nitore assoluto della condizione, un attimo che pose fine alla giovinezza aprendosi all’età della consapevolezze e degli obblighi. Altri tempi, altri campioni. Un altro mondo.
Giorgio Cimbrico
La foto di Roger Bannister che Augusto Frasca ha cercato nei suoi zeppi scaffali e che ci ha inviato non è la solita. Anch’essa ha lo schema, la struttura del quadro, ma se quella dell’arrivo riporta a trame più complesse, quasi filmiche, come la Ronda di Notte di Rembrandt, la Resa di Breda di Velazquez, l’Entierro del Conte d’Orgaz di El Greco, questa piuttosto riconduce – è stata la mia prima sensazione – a un’opera più piccola nelle dimensioni, non meno drammatica: la cattura di Cristo nell’orto del Getsemani di Hyeronimus Bosch: un viso sofferente e illuminato circondato da una turba.
Osservatorio / Li mejo fichi del bigonzo
Mercoledì 22 Dicembre 2021
Qualche riflessione sulla cerimonia per la consegna dei Collari d’Oro e la grancassa di sottofondo. Il protagonismo senza confini del presidente del CONI, uomo sempre più solo al comando, con una domandina finale. A bassa voce.
Luciano Barra
Si poteva perdere la festa azzurra del 2021? No di certo, e non ho avuto dubbi nell’accettare l’invito di Giovanni Malagò ed essere presente alla cerimonia dei Collari d’oro. Si tratta di un anno che rimarrà nella storia dello sport italiano e rivivere le emozioni di questa estate dal vivo è stato un grande piacere. Anche se devo dire che quando dalla mia campagna vado a Roma trovo una città dove soffre di solitudine.
Uno scatto, una storia / Un posto veramente speciale
Lunedì 20 Dicembre 2021
Le foto in bianco/nero posseggono un pathos maggiore di quelle a colori? Parrebbe di sì, almeno sulle parete di questo museo della memoria allestito con le immagini di atletica che hanno costruito la storia e scandito le emozioni più durature.
Giorgio Cimbrico
Qualche giorno fa, ad illustrare una serie di riflessioni di Eliud Kipchoge, ormai transitato nel ruolo di grande saggio e di ispiratore (ma non ancora in pensione), World Athletics ha scelto la foto che testimonia l’inizio di una vicenda memorabile: la vittoria di Eliud nei 5000 mondiali di Parigi 2003. Chi non l’avesse vista, è pregato di farlo. Kipchoge, che non aveva ancora 19 anni, lasciò Hicham el Guerrouj a 4 centesimi e Kenenisa Bekele a 33” all’uno e all’altro venne negata la doppietta.
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