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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Fatti&Misfatti / Tanjevic e le verita' condivise

Lunedì 3 Gennaio 2022


basket 


“C’è dolore in un basket che non sa come finire la stagione nei tempi giusti per dare spazio alla Nazionale del prigioniero Sacchetti. E’ arrivata con la Befana anche la disperazione per il ritorno al 35% della capienza”.

Oscar Eleni

Nella sala d’aspetto dello psicanalista che cura i cani perché dopo i giorni da incubo per la cara Zoe, stordita da petardi ignoranti, adesso tocca a noi il risveglio con terrore per colpa dei botti del calcio mercato. Coda dei fantasmi dell’illusione alle sei edicole chiuse nel mefitico 2021 per sapere di Lukaku e della famiglia di Wanda Nara ora che Icardi potrebbe diventare oggetto del desiderio, accidenti, della Juventus che non deve stare benissimo se pensa di risollevare con lui attacco e classifica.

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I sentieri di Cimbricus / L'epopea del georgiano Saneyev

Lunedì 3 Gennaio 2022

 

          saneyev 


Era l’Agronomo di Sukhumi perché, anche nel mondo senza Internet, qualcosa si veniva a sapere: Ludwig Danek, ad esempio, aveva praticato l’arte del fabbro e Wolfgang Nordwig era ingegnere.

Giorgio Cimbrico

Viktor Saneyev era un sovietico che non veniva dal freddo: sul Mar Nero cresce la palma, fiorisce l’ibisco nell’interno gran parte del territorio della Georgia è coltivato a vigna, e così i georgiani sostengono di essere gli inventori del vino. Viktor, in realtà, più che georgiano era abkazio, una delle infinite etnie, spesso bellicose, del Caucaso. Viktor, 76 anni, è morto molto lontano dai luoghi natii: a Sydney dove, dopo anni di incertezze economiche e di lavori precari, aveva trovato un posto da allenatore all’Istituto per lo Sport del Nuovo Galles del Sud.

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I sentieri di Cimbricus / Eric Liddell, il piu' grande di Scozia

Domenica 2 Gennaio 2022

 

      liddell eric 


Tra rugby ed atletica, scelse la seconda, prima del martirio in Cina nei tragici anni di guerra. Campione olimpico e primatista mondiale dei 400, ma “se aveva la palla in mano, era molto difficile prenderlo”.

Giorgio Cimbrico


Oggi, 2 gennaio, centesimo anniversario del suo primo cap per la Scozia, Eric Liddell, è entrato nella Hall of Fame dello Scottish Rugby. Eric giocò sette partite per la Scozia tra il 1922 e il 1923, ne vinse sei, ne perse una, segnò quattro mete in altrettanti successi dei blu. Scorrendo le pagine del periodico dell’Eltham College, dove giocava nella prima squadra prima del suo 15° compleanno, chi scrive sembra aver capito dove poteva arrivare quel ragazzo che veniva dalla Cina: “Una veloce ala destra che ha mostrato un grande progresso in questa ultima stagione. Placca, calcia e corre e l’anno prossimo sarà anche meglio”.  


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I sentieri di Cimbricus / Per una nostra piccola Spoon River

Giovedì 30 Dicembre 2021

 

        paola-72 


Una sonata di Beethoven, les Adieux, per tutti quelli che ci hanno lasciato e che abbiamo amato. Un ricordo e un omaggio (incompleto) per i tanti lutti che hanno segnato l’anno che si spegne domani.


Giorgio Cimbrico

• 2021, anno fatale per i martellisti: in meno di due mesi, tra il 14 settembre e il 7 novembre, se ne sono andati il primo, il settimo e l’ottavo di tutti i tempi: Yuri Sedykh aveva 66 anni, Igor Nikulin 61, Juri Tamm 64. Sedykh, due volte campione olimpico, è morto da primatista del mondo: il suo record, 86.74, aveva appena tagliato i 35 anni di durata. Tamm era stato due volte bronzo olimpico, nell’80 e nell’88, Nikulin, terzo nel ’92, aveva migliorato il piazzamento del padre, quarto nel ’64.  

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I sentieri di Cimbricus / Variazioni sul tema: atletica o surrealismo?

Mercoledì 29 Dicembre 2021

long jumper 

Dramma ed eccitazione: i postulati per un’atletica, direbbe Petrolini, più bella e più grande che pria. Come se non avessimo vissuto drammi o non fossimo stati attraversati dalla corrente dell’eccitazione in lunghi anni di pellegrinaggio.

Giorgio Cimbrico

Un vertice della Wanda Diamond League, al quale hanno partecipato manager, organizzatori, rappresentanti delle tv e degli atleti, ha partorito una riforma della Final 3 che altro non è che quella delirante invenzione (stronzata?), in forza della quale chi, per paradosso o iperbole, avesse centrato il record del mondo in uno dei primi cinque turni poteva perdere la gara se nel salto o nel lancio supplementare avesse avuto la peggio con uno o entrambi gli ammessi alla sunnominata Final.

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