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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / In memoria del marine "Rex" Cawley

Venerdì 11 Febbraio 2022

 

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Primatista del mondo dei 4H (49”1), record tolto a Tito Morale, e campione olimpico a Tokyo – davanti a Cooper e allo stesso Morale – se ne è andato ad 81 anni chiudendo una delle pagine più eccitanti della specialità.

Giorgio Cimbrico

“Al sesto ostacolo ero davanti”, ricorda Roberto Frinolli in un dialogo telefonico che si trasforma in elogio funebre – o, brutalmente, “coccodrillo” – in memoria di Warren Cawley, più conosciuto come Rex, a 81 anni partito per quello che il Bardo definì il viaggio da cui nessuno ha più fatto ritorno. Parole semplici e perfette, come capitava molto di sovente a Shakespeare.

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Pechino 2022 / La solitudine del numero primo

Giovedì 10 Febbraio 2022

 

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L’atteso ritorno in campo del presidente del CONI uscito dall’isolamento, rimpolpa le speranze della truppa azzurra che ora si attesta ad otto medaglie, con un palindromo 2/4/2 che moltiplicato per 5 riporta allo score di Tokyo.

Gianfranco Colasante

La medaglia più luminosa non è arrivata dai campi di gara, ma più prosaicamente se l’è messa al collo Giovanni Malagò che finalmente ha potuto lasciare gli arresti domiciliari dell’albergo Covid, confinato in un desolante nulla, per tornare a prendere possesso di una luminosa suite nell’albergo dei delegati CIO. Ma qui, il numero uno, è soprattutto in veste di capo della squadra olimpica e ambasciatore di Milano-Cortina del 2026 (quando non siederà più al piano nobile del CONI). E ne ha di cose da fare e da dire.

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I sentieri di Cimbricus / Elegia per uno sport ecumenico

Mercoledì 9 Febbraio 2022

 

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Per quelli che stiamo vedendo in questi giorni cinesi, non è il caso di parlare di ecumenicità per una piccola serie di banali motivi: le condizioni climatiche, i luoghi di gara, gli impianti che costano troppo denaro.

Giorgio Cimbrico

Domanda che prende il via dalla vittoria italiana nel curling: esiste uno sport ecumenico, universale? A dar retta a Omero e a Pindaro c’è ed è l’atletica. Ai vecchi tempi vincevano i greci, i greci dell’Asia Minore, i greci con sigla MG, Magna Grecia: i persiani non erano ammessi, i barbari nemmeno. In quelli nuovi, un secolo e un quarto a questa parte, sul podio olimpico un islandese, un filippino, un ceylonese, un lussemburghese, un haitiano, due ugandesi, alcuni messicani, una siriana, due dominicani, sovietici che spaziavano dal Baltico al Caucaso, dall’Ucraina alla Siberia.

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Pechino 2022 / La mossa vincente del pinguino

Martedì 8 Febbraio 2022

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Quello su cui non avresti mai scommesso. Giornata storica per la medaglia d’oro di Constantini e Mosaner nel Curling, quasi una favola per adulti. Da quel libro dei sogni che ha fatto la fortuna dello sport italiano. Tra passione e piccoli numeri.
 
Gianfranco Colasante

Con quell’ultimo tiro di finale contro i coniugi norvegesi, con lo stone da 17 chili piazzato proprio al centro della “casa”, Stefania s’è ritagliato il ruolo di atleta-simbolo dei nostri Giochi cinesi. Per il grande risalto mediatico e la curiosità che ha sollevato attorno alle vicende del suo sport l’oro olimpico. Altro che il film satirico di Amendola e Fantastichini che pure raccolse un discreto successo. A ben guardare, il Curling pare più un club di amici che una federazione sportiva, se è vero – come è vero – che da noi, a contarli proprio tutti, i praticanti non sono più di 333 (pare proprio un numero iniziatico), come dire 244 uomini e 89 donne. Almeno questo risulterebbe ufficialmente. Così come di piste omologate non ce ne sono più di tre.

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I sentieri di Cimbricus / Questa magnifica Kamila, perfezione tatara

Martedì 8 Febbraio 2022


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Ne parleremo a lungo, non solo per il primo quadruplo con cui ha aperto e firmato un’era: esile giungo di una tradizione antica, sospesa tra tecnica stupenda e fantasia artistica, ha riproposto la forza rivoluzionaria della classicità.

Giorgio Cimbrico

Ci siamo giocati Pechino. Ora bisogna dire Beijing. E allora perché continuare con Londra, Parigi, Berlino, etc? O magari scrivendo giusto Copenhagen? Bene, vediamo di andare su temi più concreti e soprattutto proviamo a battere i sentieri della bellezza, sempre più impervi in questo Bruttiful che avvolge e soffoca, a meno di essersi adattati.

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