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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Duribanchi / Le fobie insopportabili della guerra

Martedì 15 Marzo 2022

 

kiev-bombe


Ci sono quelli che vorrebbero la guerra (quella mondiale, costi quel che costi, gente così ce n'è) subito. Quelli che invocano la pace. Chi ti spiega che l'Occidente è corrotto e malato. Quelli che ti spiegano che l'Occidente se l'è “voluta”.

Andrea Bosco

Beh, quasi ci siamo. La guerra è in arrivo. No, “potrebbe” arrivare. Se non fermano Putin (mentre milioni di profughi ucraini, dalle città devastate, sono in marcia versa la salvezza e la solidarietà europea, bene la Juventus che è andata a prendersene via Ungheria, 80 tra mamme e bambini) arriverà. I missili russi sono caduti a 24 km dal confine polacco. Al prossimo missile, che magari solo per errore, varcherà i confini di un paese NATO cosa accadrà? Il mondo occidentale abituato a frantumarsi gli zebedei si interroga di chi sia la “colpa” dell'orrore che ogni giorno dall'Ucraina arriva sui teleschermi di casa nostra.

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Fatti&Misfatti / In volo oltre la barriera di corallo

Lunedì 14 Marzo 2022

 

meneghin 


Ci si chiede, contrariamente a Petrucci e alla FIBA, se basta il titolo sportivo per sentirsi degni della massima ribalta. O se il rosso di certi bilanci consenta di avviare una riforma dei campionati dove magari si giocherà di meno.

Oscar Eleni

In classe più che economica sul volo della nuova compagnia di bandiera italiana che ha dato il nome Dino Meneghin ad uno dei suoi aerei. Destinazione Bombo Beach, Australia, dove fra tanti minerali si trova l’apatite che noi pensavamo esistesse soltanto nella natura di troppi campioni gaglioffi, di molti dirigenti ottusi, di tanti che non sanno perché vengono pagati per andare a bofonchiare in TV, per fare il deputato, per dirigere federazioni dove gli atleti si sbranano e gli allenatori si sputtanano.

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I sentieri di Cimbricus / Il macellaio che invento' il rugby a 7

Lunedì 14 Marzo 2022

 

haig 

Il giorno in cui Ned Haig inventò il rugby a 7 (Seven-a-side, prima di diventare Sevens) è il 28 aprile 1883 e tutto avviene in quell’atmosfera da mondo perduto di una festa semplice per gente semplice e cordiale.


Giorgio Cimbrico

Il giorno in cui Ned Haig inventò il rugby a 7 assomiglia a una delle scene più belle di “Momenti di Gloria”: una festa campestre nelle Highlands, le torte portate da casa, le 220 yards per tutti, dai bambini ai giovanotti più prestanti, sino alla gara-clou quando il capo del villaggio dice a Eric Liddell – internazionale di rugby e ovviamente ospite d’onore – se non è il caso che anche lui scenda in pista, che poi non è una pista ma un pezzo di prato adattato alla bell’e meglio. E lui si toglie la giacca, si rimbocca i calzoni, non allenta le bretelle, corre e vince. Perché, lo diceva anche Isaia, correrai e non sarai stanco. Figurarsi uno pio come Eric.

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Bordo campo / La storia dimenticata di Basil d'Oliveira

Venerdì 11 Marzo 2022

 

doliveira 


La guerra in Ucraina e l’esclusione della Russia da tutte le competizioni sportive internazionali, hanno riproposto il rapporto complesso tra sport e politica. Un legame spesso ondivago, fatto di compromessi e opportunismi. Come insegna la vicenda di questo campione sudafricano di cricket negli anni dell’Apartheid, e di come la sua esclusione dalla nazionale inglese aprì gli occhi degli appassionati in Inghilterra e in Sudafrica.

Gianluca Barca

“Dio stramaledica gli inglesi”, sibilò quel pomeriggio del 23 agosto 1968, Balthazar Johannes Vorster. Il primo ministro del Sudafrica non conosceva Mario Appelius ma ne avrebbe senz’altro sottoscritto il motto. Quella banda di socialisti e liberali al servizio di Harold Wilson, il premier laburista di Londra, l’aveva fregato. Un anno di trattative, incontri segreti, lettere riservate, persino un tentativo di corruzione, erano stati vanificati dalla performance sul campo di cricket di un coloured sudafricano emigrato in Gran Bretagna.

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I sentieri di Cimbricus / Il mondo nuovo e' di "Mondo"

Giovedì 10 Marzo 2022

 

duplantis-charlety


Il bambinello che saltava 2.33 a otto anni, spazzato il record di famiglia (5.80 di papà Greg), è campione olimpico, europeo, europeo indoor, vicecampione mondiale, padrone di quattro delle sei migliori misure nella storia dagli acrobati dell’atletica.

Giorgio Cimbrico

Dopo l’abbattimento del dittatore, il nuovo, barbuto leader annunciò: “Da oggi la lingua ufficiale di Bananas sarà lo svedese”. Nel salto con l’asta lo è da quando Armand Duplantis è entrato in scena e lo è a maggior ragione ora che il giovanotto, su fermo invito di mamma Helena – consigliera e all’occorrenza autotrasportatrice – si è messo a parlare e a scrivere in quell’idioma, ad avere un legame amoroso con una ragazza svedese e a gareggiare per l’IF Uppsala, la bella città universitaria appena a nord di Stoccolma, paradiso per bibiofili e per bibliomani.

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