I sentieri di Cimbricus / Una ragazza chiamata coraggio
Venerdì 10 Giugno 2022
Con la lunga lettera indirizzata a Thomas Bach e pubblicata su Instagram, Mariya Lasitskene ha rivendicato il diritto a “esistere” per sé e per gli atleti del suo paese. Ma anche ammesso la vergogna che prova verso le amiche ucraine.
Giorgio Cimbrico
Ha espresso la sua opinione e così anch’io esprimo la mia, comportamento esecrabile nel mondo d’oggi dove ogni stelo è buono per nascondersi. Chi opta per la chiarezza può essere accusato di ogni infamia. Pazienza. Per alleggerire il clima, e usando un modestissimo gioco di parole, Mariya “Kuchina” il CIO con una lettera che non è il caso di definire coraggiosa, parla soltanto dello stato delle cose. E credo che partire dal fondo sia il modo migliore per capire argomento e tono.
Piste&Pedane / Il bello della diretta? Elena Bello' al primo -2
Venerdì 10 Giugno 2022
Più d’un risultato di pregio al Go.Ga. e il secondo posto nel ranking WA dei meeting dell’anno appena dietro il Prefontaine di Eugene. Ma l’occasione di vedere riunite per la prima volta le sette medaglie d’oro di Tokyo, meritava qualcosa di più.
Daniele Perboni
Giorni e giorni di una martellante campagna stampa, cercando di preparare il pubblico ad un evento, scusate, all’evento, che avrebbe dovuto sconvolgere il globo terraqueo, ma soprattutto il cielo di questa piccola repubblica chiamata atletica. Alla fine tutto si è risolto nel giro di un paio d’ore abbondanti. Bello spettacolo, ottima atmosfera, pur in mancanza di quel brandy, tanto per citare un’antico slogan pubblicitario di quel Carosello di cui si son perse le tracce. Pubblico “caldo” e accogliente, anche se ci aspettavamo più numeri. 25.000 non son poi così tanti.
I sentieri di Cimbricus / GoGa: tocchera’ a Pippo reggere il cartello
Mercoledì 8 Giugno 2022
Sarà o meno l’atletica la sorella minore del calcio, ma conoscendo i gusti e le tendenze del pubblico e – in particolare –, di quello romano, la gara che finisce nel centro del mirino di domani, molto presto all'Olimpico, saranno proprio i 200.
Giorgio Cimbrico
Senza Marcell Jacobs, in recupero dopo l’infortunio di Savona (con nuovo rassicurante controllo odierno), senza il duello tra i fraterni amici Gian Marco Tamberi e Mutaz Essa Barshim (il qatariota vuol preparare l’assalto al terzo titolo mondiale consecutivo nel luogo dove, sette anni fa, ha portato i suoi pochi chili oltre 2.41), tocca a Filippo Tortu la parte più impegnativa all’interno di un cast azzurro molto numeroso, un coro da 36 elementi.
Bordo campo / Sull'attenti per il "Dottor Divago"
Martedì 7 Giugno 2022
(gfc) Si deve concordare con Rino Tommasi quando, di Clerici, diceva: “mio migliore amico e mio compagno di viaggio, intelligente e distratto in egual misura, ricorda più facilmente la data del primo quadro dedicato al tennis che il risultato di un incontro appena visto. […] Può accadere che Gianni dimentichi di dire quel che è successo ma vi dirà sempre perché”. Di quanto – e tanto – si è scritto nel frangente della sua morte – e di quanto ho letto – e tanto –, il bozzetto più centrato m’è parso questo che vi proponiamo e che il “Beck”, cortesia d’altre stagioni, ha accettato di condividere con la Confraternita. Gliene siamo grati, augurandoci che non sia l’ultima volta.
Roberto Beccantini
Sull’attenti, è il minimo. Con Gianni Clerici la letteratura e il giornalismo perdono un fuoriclasse assoluto. Come Gianni Brera, come Gianni Mura. Aveva 91 anni. Unico italiano con Nicola Pietrangeli, tanto per rendere l’idea, a essere stato inserito nella International Tennis Hall of Fame. I «gesti bianchi», frequentati da giocatore e illustrati da scriba, resteranno di sicuro nella mia piccola cronaca, ma sono convinto anche nelle storie di molti di voi.
Duribanchi / Bestagno lascia la Reyer: parliamone
Martedì 7 Giugno 2022
“Confesso che mi è dispiaciuto. A Venezia sono stata la capitana. La società ha tutto per essere a livello maschile e femminile protagonista sempre: in Italia e in Europa. Avevo ancora un anno, ma le società hanno il diritto di cambiare.”
Andrea Bosco
Martina Bestagno è una cestista della Nazionale che oltre che in Italia ha militato nel campionato ceco e in quello belga. Fino ad ieri è stata la capitana della Reyer. Congedata assieme altre otto compagne dalla società veneziana tornerà a Schio dove aveva già in passato, giocato. L’abbiamo raggiunta telefonicamente a Bordighera. Martina, nata a Sanremo, è di quelle parti.
– Che persona sei, Martina?
“Non mi reputo speciale. Anche se lo sport offre una visibilità superiore alla media. Sono normale, dentro e fuori dal campo. Cerco di essere concreta. E di lavorare sempre per migliorarmi. Credo di aver fatto una buona carriera”.
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