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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / Oregon 22 (4): Dall'Emilia con convinzione

Lunedì 18 Luglio 2022

 

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Nella giornata del riscatto giamaicano, qualche sorriso anche per noi. Lo procura la solare ragazza di Fidenza che non ha mai smesso di credere a se stessa (e alla sua allenatrice). Un bel binonio per rilanciare un settore un po’ depresso.

Daniele Perboni

Alle prime ore della sera, dopo aver litigato con il mondo per una connessione quasi inesistente, conquisti l’agognato traguardo e, sorpresa, là in cima a quella colonna dove da sempre dominano personaggi dai nomi che ricordano saghe nibelungiche o cavalieri della steppa, leggi un nome familiare, che sa di pianura padana: Sarà Fantini. Per lunghissimi minuti la ragazzona nata a Fidenza e residente a Bologna per restare vicina al suo tecnico Marinella Vaccari, si ancora al 73.18 ottenuto al secondo lancio.

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Piste&Pedane / Aggrappati al quarto posto di Sara

Lunedì 18 Luglio 2022

 

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Il miglior piazzamento “mondiale” di una lanciatrice azzurra. Ma qualcosa di più in prospettiva continentale: grinta, convinzione e serenità per la figlia d’arte emiliana, un quarto posto da intendere come una partenza. Può bastare?

Gianfranco Colasante

Nella giornata delle cinque finali – che consacrano l’atteso dominio dei padroni di casa con 14 medaglie (6/4/4) – il risultato che conforta la spedizione azzurra è il quarto posto di Sara Fantini nel Martello: un 73.18 con cui, per un certo periodo, ha occupato la terza piazza. Era una gara zoppa, il Martello, fuori gioco la polacca Anita Włodarczyk e la campionessa uscente, l’americana DeAnna Price, le gerarchie che apparivano rimescolate e una scalata possibile. E la ragazza emiliana ha saputo interpretare al meglio il copione, calando le sue ambizioni sin dal secondo turno.

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Piste&Pedane / Oregon 22 (3): Jacobs, tormento con rimpianti

Domenica 17 Luglio 2022

 

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Alla fine tutto è andato secondo il canovaccio ch’era stato abbozzato in questi mesi. Dopo una batteria sul filo del rischio, i controlli e la parola fine al Mondiale post-Tokyo. Poteva andare diversamente? Possibile, ma che ne sarà della 4x100? 

Daniele Perboni

Pegaso ha perso le ali e non potrà più trasportare folgori sull’Olimpo per aiutare Zeus padre. È stato addomesticato, non da Bellerofonte ma da un maligno infortunio che sin dalla primavera lo ha colpito e costretto ad una rincorsa ora rivelatasi inutile. Dopo le batterie di ieri, il volto del campione olimpico era scuro e teso. A qualche amico avevamo confidato che «Non corre le semifinali…». Purtroppo siamo stati facili profeti. Di seguito il testo della comunicazione rilasciata dal medico federale, professor Andrea Billi.

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Piste&Pedane / Oregon 22 (2): E venne il giorno del giudizio

Sabato 16 Luglio 2022


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Prima giornata con larga sufficienza. Per uno strano gioco, i due big subito all’opera: primo turno superato con affanno per “Gimbo”, da rivedere Marcell appena decimo con qualche timore muscolare. Oltre le attese Trapletti e la “mista”.

Daniele Perboni

E venne il giorno, … Tranquilli non vogliamo tediarvi con la spiegazione dell’omonima pellicola del 2008, che si beccò ben quattro nomination ai Razzie Awards come peggior film, peggior attore protagonista, peggior regista e peggior sceneggiatura. La nostra intenzione, più semplicemente, è narrarvi alcune “gesta” dei più attesi protagonisti azzurri nella prima giornata dei 18.mi Mondiali iridati. 

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I sentieri di Cimbricus / Il fascino palese del doppio giro

Venerdì 15 Luglio 2022

 

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Gara aperta alle soluzioni più imprevedibili. Dalle maestose esibizioni solitarie (ricordate Fiasconaro?) a scontri furibondi, più mischie che contatti: ma sempre varianti di una delle più affascinanti distanze del programma.

Giorgio Cimbrico 

Gli 800 sono una gara strana, e così affascinante. Nelle manifestazioni che assegnano corone e titoli possono risolversi in maestose esibizioni solitarie (quella di David Rudisha a Londra, dieci anni fa, è già un lungo quadro storico) o in lotte furibonde, mischie, rimonte, gomitate, contatti, guerre guerreggiate solo all’ultimo istante. In questo repertorio, le prime che vengono in mente sono olimpiche: a Monaco ’72 il finish spietato di Dave Wottle (quello che correva in fondo, con il cappellino ben piantato sulla testa, e così tutti si domandavano se se lo sarebbe tolto sul podio, …). E altro.

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