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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / "The Games must go on"

Martedì 6 Settembre 2022

 

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Cinquant'anni fa i giorni di Monaco ’72 e della strage degli israeliani: l’Olimpiade stava diventando un grosso affare e non era importante che l’antico patto della tregua fosse stato violato, sporcato da troppo sangue. 

Giorgio Cimbrico

C’è un immagine entrata nella galleria drammatica del secolo breve, come il miliziano morente di Robert Capa, i solidati russi che alzano la bandiera rossa sul Reichstag, i bambini vietnamiti che corrono e dietro a loro si sta alzando un sipario di napalm. E’ l’immagine di uno degli uomini di Settembre Nero, incappucciato, sul terrazzo dell’edificio numero 31 di Connollystrasse, Olympische Dorf, Villaggio Olimpico di Monaco di Baviera.

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Duribanchi / "Non mi sento italiano, ma per fortuna lo sono"

Martedì 6 Settembre 2022

 

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“Un recente sondaggio ha certificato che la magistratura italiana è una delle istituzioni più screditate del paese. Gli italiani non si fidano della giustizia. Che abbiano ragione o torto, non fa differenza: la percezione è diffusa.”

Andrea Bosco

Dopo aver ascoltato gli interventi dei leaders politici a Cernobbio è chiaro che il Paese è messo malissimo. Che il futuro si annuncia nero. Perché tutti, ma proprio tutti, rispetto a Mario Draghi sono apparsi dei nanerottoli. La platea della Finanza e dell'Industria ha applaudito Calenda e (meno) Meloni. Ha quasi ignorato Letta e Tajani, ha riso (amaro o di gusto?) per Salvini. E' rimasta gelida con Giuseppe Conte (collegato da remoto).

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Fatti&Misfatti / Nel mezzo dei giorni del rimorso

Lunedì 6 Settembre 2022

 

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“Maledicendo la grafica avara dell’Eurobasket allargato dove non si capisce ancora niente perché le favorite sembrano tutte in maschera, molte schiave del campione NBA che non fa squadra, ma soltanto cassetta.”

Oscar Eleni

Nella pattumiera dove è finito un lavoro faticoso che stavamo per mandarvi. Maledizione tecnologica adesso che siamo nel mezzo di giorni dove il rimorso fa sentire piccole faine senza speranza contrariamente a quelle parlanti che hanno fatto vincere il Campiello a Zannoni. In colpa, per aver rifiutato l’invito a Cena Azzurra, del Luca Corsolini convinto che la passione possa tenere lontani i mercanti dal tempio.

 

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I sentieri di Cimbricus / Yaroslava, ragazzina prodigio

Lunedì 5 Settembre 2022

 

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Dalla copertina di Vogue al sogno del record mondiale dell’alto, passando attraverso l’invasione dell’Ucraina e il lungo esilio peregrinando per le pedane del mondo. Sarà lei a rimuovere dall’albo il 2.09 di Stefka Kostadinova?

Giorgio Cimbrico 

Venerdì scorso, a Bruxelles, Yaroslava Mahuchikh è tornata a volare, poco tempo dopo che il record di Stekfa Kostadinova aveva toccato e superato i 35 anni. Più di un terzo di secolo da quel 2.09 superato all’Olimpico nel giorno di una delle fuggevoli glorie di Ben Johnson. Questi balzi a 2.10 (due decisamente buoni) sono stati trascurati dalla diretta televisiva – ma la tv non dovrebbe essere uno strumento duttile? – così come, prima, sia il superamento dei 2.02 che quello a 2.05. Quel che è stato concesso da immagini registrate suggerisce che il ritocco è possibile. 

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Antologia / "Sono vent'anni che sogno di scrivere questo articolo ..."

Sabato 3 Settembre 2022

 

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(gfc) Alle ore 18,00 del 3 Settembre 1960, il ventunenne Livio Berruti vinceva la finale olimpica dei 200 metri correndo in 20”5 ed eguagliando il primato mondiale, già pareggiato due ore e un quarto prima riportando la semifinale. Il ricordo e la celebrazione di quell’impresa lontana 62 anni – entrata e saldamente rimasta nel mito dello sport italiano – l’affidiamo a questa pagina di felice sintesi tra atletica "culto dell’uomo" e l’ispirato io narrante di Giôannbrerafucarlo.

Gianni Brera

“Giorgio Oberweger ed io eravamo così amici – lui commissario tecnico della nazionale di atletica e io povero untorello al seguito – che un giorno mi fece arrivare in Cecoslovacchia con il tesserino di Carlo Manara, velocista milanese. In Cecoslovacchia pensavano ancora che molti comunisti si fossero iscritti per avere un alloggio dai russi: poco dopo il nostro incontro a Praga, venne defenestrato il figlio di Benes e questo solo si può dire sugli alloggi dati ai comunisti: che era diventato libero anche quello di Benes figlio.

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