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Saro' greve / I migliori anni nei ricordi di un novantenne
Lunedì 27 Febbraio 2017di Vanni Lòriga
Questa volta non “sarò greve”. Si tratta dell’ultimo intervento di un ottuagenario, non perché abbia deciso di rinunciare alla scrittura, ma molto più semplicemente per la circostanza che giovedì prossimo, 2 marzo 2017, entrerò a vele spiegate nella ristretta categoria dei novantenni. Per cui è doveroso gettare uno sguardo indietro e caso mai, nello stilare un bilancio sul tempo trascorso, essere “grevi” solo verso se stessi. Ci ho pensato a lungo proprio sabato mattina mentre, nella Basilica di San Lorenzo fuori le mura, tributavamo l’ultimo saluto ad un amico che ci ha lasciato, Giampiero Casciotti, il Generale per antonomasia dell’Atletica italiana. (Nella foto, da sinistra: il generale Casciotti, il futuro CT della nazionale Enzo Rossi, il capitano Scipione Blasi, Giuseppe Cuccotti).
Italian Graffiti / La "patacca" romana del Museo dello Sport
Giovedì 23 Febbraio 2017di Gianfranco Colasante
Passano gli anni, ma l'assunto che il nostro sia l'allegro paese degli annunci, come confermano anche le ultime penose vicende politiche, non viene mai smentito dai fatti. Un vezzo molto radicato, ma che non è di oggi. Quest'anno (ma chi se lo ricorda tra i maggiorenti?) cadono i venti anni dall'annuncio del Museo dello Sport. "Una vera patacca alla romana, un museo di fantasia presentato come vero. Qualcosa che fa venire in mente Totò che vende all'americano la Fontana di Trevi", sintetizzava tempo addietro il Corriere della Sera. Dunque, riepiloghiamo: siamo nel 1997, come dire in prosssimità dell'assegnazione dei Giochi del 2004. Roma aveva presentato la sua ennesima candidatura contro Atene, ma il cerino (spento) le restò ancora in mano.
Piste&Pedane / Giomi: "Questa atletica non e' poi cosi' male"
Martedì 21 Febbraio 2017di Daniele Perboni
Fine settimana ricco, abbondante e bene augurante per il prosieguo della stagione per l’atletismo azzurro. Le buone notizie arrivano dal catino del palaindoor di Ancona, che ospitava i campionati assoluti sotto tetto. Pista e pedane hanno portato in dono sfide e rientri più che interessanti: Marcell Jacobs, Andrew Howe e Filippo Randazzo, tutti e tre sopra gli otto metri, nel lungo (nella foto Colombo); Daniele Greco, nel triplo, secondo alle spalle di Daniele Cavazzani sia pure con rincorsa ridotta; Silvano Chesani nell’alto; Anna Bongiorni e Massimiliano Ferraro nello sprint, Ayomide Folorunso e Marco Lorenzi nei 400, Dariya Derkach sempre nello hop-step-jump; senza dimenticare il record italiano di società della 4x200 femminile dell’Esercito (Raphaela Lukudo, Maria Benedicta Chigbolu, Chiara Bazzoni e Irene Siragusa).
Segui la stagione con le liste "ragionate" di TOP TEN.
Fatti&Misfatti / I soprani di re Giorgio escono a coppe
Martedì 21 Febbraio 2017di Oscar Eleni
In viaggio punizione a Kazan per sapere tutto di Aida Garafullina, soprano di grande qualità, donna splendida, vista anche al cinema con Meryl Streep e Hugh Grant per Florence, la stonata ricca che cantava nei grandi teatri perché si pagava tutto, anche gli spettatori, un po’ come succede per certi giocatori, non soltanto di basket, e certa stampa. Importante conoscere il personaggio che è diventato simbolo per le fatiche sportive dei “gladiatori” di re Giorgio, per l’Emporio Armani che ha rivinto la Coppa Italia passando per la cruna dell’ago, una storia dura da pozzo e il pendolo, esaltando i detrattori di Repesa fino a quando Gelsomino ha riscoperto, un caso?, gli uomini per arrivare dove doveva. Eh sì, la Garifullina ha trovato le parole per spiegare agli psicologi da strapazzo che frequentano i bar sport cosa diventa ossessione per i favoriti, per gli unici che non sono autorizzati a perdere perché sono nella società più ricca.
Mondiali 2017 / Non basta il bronzo della Goggia: si riparte dai tutor
Lunedì 20 Febbraio 2017Altro che le 4 medaglie sperate. Certo, non si pretendeva di raggiungere i risultati del 2011 o, meglio, del 1997, ma non si può dire che il solo bronzo in Gigante agguantato da Sofia Goggia - la più attesa del gruppo - possa rassicurare sul futuro dello sci alpino. Tanto più a un anno dai Giochi di PyeongChang. Il responso di St-Moritz deve invece preoccupare molto, anche perchè i segnali per un pronto cambio di rotta non si vedono proprio. Non sappiamo se si tratti di un totale fallimento tecnico, ma in gran parte ci somiglia. La squadra schierata per questi Mondiali pre-olimpici è apparsa demotivata e senza giovani di prospettiva, sia pure con le dovute eccezioni. Mancanza di programmazione o insoluti problemi tecnici?
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