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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





www.sportolimpico.it

Londra '17 / Finisce qui (forse) il regno di Usain Bolt

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Sabato 5 Agosto 2017

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di Carlo Santi

Usain Bolt scende dal podio, Justin Gatlin si riprende il regno che era stato suo tanti anni fa, prima alle Olimpiadi di Atene 2004 e poi, l’anno successivo, al Mondiale di Helsinki dove ha bissato l’oro anche nei 200 metri. Non è più un ragazzino, Gatlin: di anni ne ha trentacinque mentre il suo rivale Christian Coleman, secondo alle sue spalle, ne ha ventuno (foto IAAF). Il campione di Londra 2017, che il pubblico dello stadio di Stratford ha sempre fischiato in ogni sua apparizione per via del passato legato al doping, errore che ha pagato a caro prezzo, ha mostrato grande coraggio nella sua carriera ripresa nel 2010 dopo la squalificata cominciata quattro anni prima. Fischiarlo va bene, ma chi può farlo? 

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Londra '17 / La bella impresa di Re Davide

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Sabato 5 Agosto 2017

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di Daniele Perboni

Si spegne la televisione con un certo rammarico per l’esclusione dei due azzurri in gara, e dopo aver assistito alla splendida finale dei 10.000, dominata dal quel gran somalo di Mo Farah (26’49”51, miglior prestazione mondiale 2017). La mattinata di sabato 5 agosto, però, ci porta un’ottima prestazione fornita da un quattrocentista: Davide Re. Il ragazzo, una delle stelle nascenti della nuova linfa italiana (che questa sviolinata non gli porti in dote un sacco di sfiga …), si esibise in una rincorsa entusiasmante, superi cinque avversari in trenta metri e centra una splendida promozione alle semifinali sul giro di pista.

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Londra '17 / L'Africa corre sempre piu' forte

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Sabato 5 Agosto 2017

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di Vanni Lòriga

Ho sempre amato la corsa dei 10.000 metri piani. I motivi sono molteplici. Li elenco. Il primo è legato al fatto che disputai la gara per un paio di volte quando militavo nel CUS Roma di Giuseppe Cuccotti. Gli studenti della Sapienza disdegnavano in genere le gare lunghe. Uno dei più audaci era Mauro Mellini, poi deputato radicale e fautore del divorzio (e membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura), che si avventurava sino a disputare prove sul doppio giro di pista. Era soprannominato “nuvoletta” perché quando partiva con le prime falcate sollevava zolle di tennisolite. Gino Roghi, matematico in seguito valorosissimo docente a San Pietro in Vincoli, era titolare della prima frazione della 4x100 azzurra ed un paio di volte, per esigenze societarie, affrontò i 400 metri.

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Londra '17 / Italiani: come inizio si poteva fare meglio

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Venerdì 4 Agosto 2017

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di Daniele Perboni

Un piede sulla porta, un occhio allo schermo. Iniziano così i nostri mondiali londinesi. Già, perché allo scrivente spetta il compito, per ora non sappiamo se grato o meno, di tenere d’occhio gli atleti in maglia azzurra. Poco da scrivere, quindi, almeno questa volta. Sono due i protagonisti della serata inaugurale: Kevin Ojiaku, lunghista di padre nigeriano e madre piemontese, e Margherita Magnani (foto Colombo/Fidal), volitiva “miler” trentenne di Cesena. Come si sono comportati? Leggendo i freddi numeri diremmo male. Insomma si sono guadagnati il biglietto di ritorno.

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Londra '17 / (2) Justin Gatlin costringe Bolt alla resa

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Sabato 5 Agosto 2017

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di Gianfranco Colasante

Se qualcosa non torna nella sconfitta di Usain Bolt - annunciato all'ultima passerella (ma sarà poi vero?) - è la maniera imprevedibile con la quale è arrivata. Inattesa, forse, dipanata secondo un copione che nessuno immaginava. Tanto più dopo aver visto l'ex fulmine giamaicano superato dalla novità Coleman in semifinale, dove era parso concludere col freno a mano tirato. In finale è stata tutta un'altra cosa. Partito male, quasi impacciato dalla sua stessa stazza, Bolt ha stentato a trovare un assetto di corsa decente, costretto dopo una trentina ad inseguire in affanno il ventunenne Coleman, il più rapido allo sparo, che correva alla sua destra. Forse sta proprio in quel differenziale allo stacco - 0,183 per Bolt, 0,123 per l'americano - la spiegazione di quanto si è visto in uno stadio più colmo del solito. Alla fine, tra i due, è spuntato Justin Gatlin che ha messo tutti d'accordo. Per la più clamorosa delle rivincite.

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