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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





www.sportolimpico.it

Saro' greve / L'importanza delle radici in Gallura (e dintorni)

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Lunedì 21 Agosto 2017

olivo

di Vanni Lòriga

Quando alle ore 22.28 del 13 agosto scorso il giovane Alessandro Murgia ha segnato, al novantatreesimo minuto della Super Coppa Italiana di calcio, la rete che ha dato alla Lazio la vittoria sulla Juventus da mezza Roma si sono levate urla di gioia. Ho esultato anch’io, che non sono laziale, per il semplice motivo che l’eroe di quella notte di piena estate ha le radici in Gallura, il Giudicato da cui proviene anche la mia famiglia. Francesco, babbo di Alessandro, è originario di Monti, paese gallurese che sorge a sud del Limbara, il monte che sull’altro versante domina Tempio. E da Tempo viene la famiglia paterna di Filippo Tortu, il miglior sprinter del momento.

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I sentieri di Cimbricus / Record: finita l'eta' dell'innocenza

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Sabato 19 Agosto 2017

vetter

di Giorgio Cimbrico

L’età dei record è finita perché i limiti umani li abbiamo alle spalle. E se – capita spesso e i giornali non mancano di dedicare ampio spazio - qualche scienziato o qualche matematico vi sottoporrà la tabella dei record del mondo nel 2050, nel 2100 (8”30 nei 100, 2,60 di salto in alto e via andare), potete scegliere tra due opzioni: gli scienziati e i matematici sono matti (vedi “A Beautiful Mind”), gli scienziati e i matematici a volte non hanno niente da fare e allora partoriscono stronzate. Le loro serie numeriche, le loro progressioni, le loro stime valgono niente: sufficiente pensare a quando il record del mondo era 8.35 e improvvisamente si spostò a 8.90. D’accordo, scrisse il povero Renato Morino, Beamon aveva avuto l’altura, il tartan, il vento a favore e l’aria elettrica che precede una tempesta e “così quel salto si accorciava sempre più, sino a quando capimmo cosa avevamo visto”.

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Piste&Pedane / Costa "soltanto" trenta milioni il miracolo USA

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Venerdì 18 Agosto 2017

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di Gianfranco Colasante

L'onda lunga dei Mondiali londinesi pare non volersi arrestare tanto presto. Due giorni fa è stato annunciato che il 21 luglio del prossimo anno, nello stesso stadio olimpico (definito il migliore del mondo per l'atletica), si terrà un incontro tra Stati Uniti e Gran Bretagna, nove gare in programma per due ore di diretta TV (NBC?). Se non si conosce ancora il format, se ne conosce già il nome: si chiamerà "The Meet". Un progetto che pare voler aprire una finestra sul futuro, dopo che la ripetitivà dei meeting, D.L. in testa, comincia a sconfinare nella noia. A renderlo noto sulle due sponde dell'Atlantico sono stati il responsabile di UK Athletics, Niels de Vos, e il CEO di USATF, Max Siegel, l'uomo che in pochi anni ha riportato al primo posto nel mondo l'atletica statunitense.

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Opinioni / Esempi britannici ed errori di strategia

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Giovedì 17 Agosto 2017

nichols

di Luciano Barra

Dopo i bagordi ferragostani (le famose Feriae Augusti), ed il Palio dell’Assunta vinto dalla Contrada dell’Onda, è stato divertente leggere i vari commenti sulla stampa internazionale sui Campionati del Mondo. Incidentalmente si dice che noi Italiani non sappiamo rispettare le tradizioni. Pensate che le Feriae Augusti furono introdotte da Augusto nel 19 a.C. come festa di fine lavoro agricolo. E tale è rimasta nei secoli. Dicevamo dei commenti post Mondiali. Quelli positivi si riferivano al successo dei Campionati ed al rilancio della credibilità per la IAAF dopo due anni difficili, grazie soprattutto al carisma ed ad alcune coraggiose decisioni di Seb Coe.

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Opinioni / Londra: se Atene piange, Sparta non ride

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Mercoledì 16 Agosto 2017

londra-mascotte

di Sandro Aquari

In attesa di metabolizzare meglio quanto ho visto, quanto ho sentito e soprattutto quanto ho letto, volevo proporre una valutazione sul comportamento, non tanto dell'Italia ma piuttosto della Vecchia Europa, considerando anche che il prossimo esame saranno proprio i Campionati continentali, a Berlino.  Allego una tabella con la classifica europea in base ai punti conquistati con i piazzamenti nei primi otto. Scopriamo così che, se Atene piange, Sparta non ride. La Spagna, che resta il più importante punto di riferimento per la nostra atletica, ha portato a Londra uno squadrone di 58 persone ma è rimasta a bocca asciutta in fatto di medaglie.

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