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I sentieri di Cimbricus / Come va letto il 57-0 agli Springboks
Domenica 17 Settembre 2017di Giorgio Cimbrico
Chissà se le dame sudafricane emigrate a Auckland saranno andate dal capitano degli All Blacks Kieran Read recando un sacchetto ricamato e annunciando con la contrizione del caso: “Ecco le ceneri del rugby sudafricano”, da conservare come uno scalpo, come il bottino finale di una lunga guerra, come il simbolo di una resa senza condizioni, quelle che piacevano al generale Ulysses Simpson Grant: U. S. sono anche le iniziali di unconditional surrender.
I sentieri di Cimbricus / Quello spiritello allegro di Luca Doncic
Sabato 16 Settembre 2017di Giorgio Cimbrico
Cimbricus non esce dai suoi sentieri, non vuole invadere gli sconfinati spazi elisi e eleniani del baloncesto, ma deve dirvi che da tanto non vedeva una cosa di sport che lo avvinceva e lo entusiasmava come Slovenia-Spagna. Primo perché, da inguaribile esteta, ha visto Luca Doncic (nella foto nella semifinale europea vinta contro la Spagna) e gli ha ricordato un altro mozartiano come quel buonanima di Drazen Petrovic. Rapito dagli dei, si dice e si scrive: macché, fregato da qualcosa di oscuro, appostato alle spalle, come nelle acqueforti di Goya.
Saro' greve / Dietro il 314 di Mennea i legami tra atletica e matematica
Domenica 17 Settembre 2017di Vanni Lòriga
Anna Teresa Rogacien, una delle nostre più fedeli lettrici, nel commentare il “Sarò greve” dedicato al primato mondiale di Pietro Mennea mi fa notare che non ho dato risalto al suo numero di gara. Che era il 314. Tutti lo sanno come nessuno ignora chi sia Anna Teresa Rogacien. È un medico ricco di “scienza e conoscenza” che ha toccato il punto più alto della sua carriera come Primario nell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma EUR dopo aver intrapreso la professione di sanitario presso la Scuola Nazionale di Atletica Leggera “Bruno Zauli” a Formia. Ha lavorato a lungo al fianco di Antonio Fava negli anni in cui lì c’erano tutti, dalla Simeoni a Mennea. Come donna di “coscienza” Anna non ti dirà mai nulla di loro che non sia di dominio pubblico; come donna di “scienza” sa tutto di tutto (o quasi).
Cinque Cerchi / Alla fine, tra Parigi e Los Angeles, ha vinto Bach
Venerdì 15 Settembre 2017di Gianfranco Colasante
Lima, 13 settembre, 131. sessione del CIO. Win, win, win. All'unanimità e senza neppure un astenuto, un po' come accade nelle nostre elezioni politiche, alla fine hanno vinto tutti. Le due città candidate e, soprattutto, Thomas Bach che ha portato avanti per mesi una strategia tendente a non lasciare nessuno per strada. I Giochi del 2024 - com'era logico attendersi - vanno così alla sola città che li meritava, e che potrà celebrare il centenario di "Chariots of fire", e quattro anni più tardi il testimonio passerà a Los Angeles. Tutti contenti, allora? Certamente lo è il CIO che con questo escamotage ha portato a casa due candidature prestigiose. E di questi tempi di ridotto appeal olimpico, di scarse e improbabili vocazioni e, soprattutto, di "fastidiosi" referendum popolari - mai favorevoli - si è assicurato undici anni di relativa tranquillità. Non è poco. (nella foto il colpo di teatro di Bach con i sindaci Anne Hidalgo e Eric Garcetti).
I sentieri di Cimbricus / Rinasce il mercato delle reliquie
Venerdì 15 Settembre 2017di Giorgio Cimbrico
Ufficiale: è rinato il mercato delle reliquie. Lecito domandarsi quale sia il luogo dove la lastra su cui è fotografata la frattura di Valentino Rossi è ora fatta oggetto di culto. Altri interrogativi: chi è il committente? quanto ha pagato al trafugatore? come viene offerta all’adorazione? in cornice? dietro un supporto di perpex per non deteriorare l’immagine della tibia e del perone danneggiati? Fosse ancora vivo Andy Warhol potrebbe farne una serie giocata su diverse tonalità e farne un oggetto di culto tratto da un originale di culto. Ma che bella l’arte concettuale o il concetto di riproducibilità.
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