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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





www.sportolimpico.it

I sentieri di Cimbricus / "Il sonno della ragione genera mostri"

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Mercoledì 25 Ottobre 2017

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di Giorgio Cimbrico

Un grande poeta chiamò la nostra vita una terra desolata, un altro definì gli orrori a cui stava assistendo l’età dell’ansia. Oggi sarebbe interessante incontrare Eliot e Auden e chieder loro un’interpretazione del nostro mondo, dello svuotamento progressivo che chi comanda ha imposto, impadronendosi di un’umanità sempre più malleabile, imbelle, e così pronta alle reazioni più irrazionali, alle scelte più violente, ai gesti più ciechi, alle tribalità più ottuse. Ieri, dopo gli adesivi di Anna Frank, un bis della giornata della memoria: i gesti, i suggerimenti, i commenti del mondo del calcio e di quello della politica – in Italia spesso vasi convenientemente comunicanti – hanno offerto una formidabile serie di banalità.

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I sentieri di Cimbricus / Ayers Rock: espiazione o ipocrisia

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Martedì 24 Ottobre 2017

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di Giorgio Cimbrico

Il sentiero dell’espiazione incrocia spesso quello dell’ipocrisia. Oggi, è sufficiente dare un’occhiata alla maglia indossata dagli australiani per il terzo incontro di Bledisloe Cup con gli All Blacks: motivi ornamentali aborigeni, da Vie dei Canti, e sulle maniche, da una parte la bandiera dei nativi e dall’altra quella degli abitanti dello stretto di Torres, nell’estremo nordest. Da niente a troppo. Nel ’94 Cathy Freeman, campionessa aborigena (e in possesso di un cocktail di sangue che comprendeva ascendenze siriane cinesi e irlandesi) e in questo ruolo erede di Evonne Goolagong che alzò il piatto a Wimbledon, sventolò la bandiera rossa, nera e con un abbacinante sole nascente dopo aver vinto a Victoria, Canada, i 400 del Giochi del Commonwealth.

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Fatti&Misfatti / Una giornata da ricordare

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Lunedì 23 Ottobre 2017

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di Oscar Eleni

Da Sental, la Centallo del cuneese per un viaggio mistico nella terra di Francesco Arese, anche se non è tempo di meravigliose sagre come quella del fagiolo o del peperone. Nel viaggio ci siamo portati dietro quello che avevamo scritto su Dino Meneghin perché fra questi due campioni c’è un’affinità elettiva che abbiamo ritrovato nei saloni dell’albergo milanese dove Sbernadori, per le edizioni di Correre, presentava il libro sul miler più famoso d’Italia. Un bel libro perché scritto con affetto da Gianni Romeo, che conosce l’anima del cavaliere di Sental e ha saputo interpretare il profumo della terra comune, Franco Fava che con Arese ha camminato da corridore bravo ed illuminato per le strade del mondo regalando il suo cuore alla causa e il cervello alla conoscenza fuori dal borgo, Fabio Monti l’uomo delle ricerche nel grande mare dove ha navigato ascoltando le storie dell’atletica da suo padre Carlino, medaglia olimpica in staffetta, prima che lo rapissero per fortuna delle altre discipline che ha sempre trattato cone grande qualità cominciando col calcio e dai giardini del Trap.

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Mondiali '17 / Tiro con l'arco: "We are the Champions"

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Martedì 24 Ottobre 2017

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di Gianfranco Colasante

Come dice Nespoli, ora i "maestri" siamo noi. Può essere così sunteggiata la grande affermazione del Messico, nuova scossa post-terremoto con un finale senza patema contro i malcapitati francesi (6-0). Se qualcuno aveva scritto la trama di un giallo, l'assassino si nascondeva nella semifinale. Quando il terzetto azzurro - col redivivo Marco Galiazzo, Mauro Nespoli e David Pasqualucci (nell'ordine, da sinistra, nella foto WA) - s'è trovato di fronte i tre coreani, campioni mondiali e olimpici in carica. C'era da cancellare l'amarezza di due anni fa, Mondiali di Copenaghen (con Michele Frangilli al posto di Galiazzo), e vendicare una finale persa meno chiaramente di quanto diceva il punteggio.

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Saro' greve / Resuscitato il ricordo del bel tempo antico

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Lunedì 23 Ottobre 2017

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di Vanni Lòriga

Valeva veramente la pena marciare mercoledì 18 ottobre da Roma a Milano per partecipare alla presentazione del libro “Divieto di sosta - Storia e vita di un campione raccontata da Gianni Romeo, Franco Fava e Fabio Monti con presentazione di Gian Paolo Ormezzano”. È il racconto di cosa Franco Arese abbia fatto come atleta e dirigente e nella qualità di imprenditore in un arco di tempo che supera il mezzo secolo. Ne valeva la pena perché insieme al prezioso volume ci è stato offerto un vero “Album Panini” con una incredibile collezione di figurine in carne ed ossa. A salutare il festeggiato sono giunti, un po’ da tutto il mondo, campioni che ci hanno fatto rivivere anni di gloria e di felicità. Accanto ad una qualificata rappresentanza di cursori e tecnici finnici (su tutti Lassen Viren, quattro ori olimpici) eccoci a sfogliare l’album dei ricordi con i campioni di casa nostra. (Luglio 1972, davanti ai 70.000 dell'Olimpico: Franco Arese con Marcello Fiasconaro).

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