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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





www.sportolimpico.it

Fatti&Misfatti / Sul ponte di vetro per fingere d'aver capito

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Lunedì 6 Novembre 2017

emporio

di Oscar Eleni

Dal ponte di vetro di Handan City, provincia cinese di Heiei. Sospeso nel vuoto, prigioniero delle vertigini e della paura quando con effetto scenico chi ha inventato quella strana passeggiata intorno al monte ti fa credere che quella lastra sta per rompersi. Lo stato d’animo ideale per fingere di non aver capito l’inserimento futuro nel programma delle Olimpiadi dei Giochi elettronici. Deve essere il periodo. Quello di non capire gli altri. Ti indigni anche soltanto per il progetto e poi scopri che ad Anheim, in California, per la coppa del mondo di Overmatch, un videogioco, ci sono in tribuna 12 mila spettatori, e milioni sono collegati in rete. Premio di quasi mezzo milione in dollari. Vince la Corea del Sud sul Canada dopo aver eliminato gli Stati Uniti. Rob de matt.

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Saro' greve / Dopo Caporetto arrivano i nostri, i Napoletani!

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Lunedì 6 Novembre 2017

diaz a. 2

di Vanni Lòriga

Un secolo fa, esattamente il giorno 8 novembre 1917, il generale Armando Vittorio Diaz viene nominato Capo di Stato Maggiore Esercito, sostituendo Luigi Cadorna. Ci si potrebbe domandare cosa c’entri Diaz in un sito che tratta di sport: siamo qui per spiegarlo. Diaz assume il massimo incarico pochi giorni dopo il crollo di Caporetto (24 ottobre). Il nostro Esercito sembra destinato allo sbando dopo un massiccio attacco delle truppe del generale tedesco von Below, in una azione in cui si distingue soprattutto il primo tenente Erwin Rommel. Anche alla domanda su cosa c’entri in questa storia la futura “volpe del deserto” forniremo opportuni chiarimenti.

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I sentieri di Cimbricus / Ranking: non c'e' spazio per i bucanieri

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Domenica 5 Novembre 2017

coe-2017

di Giorgio Cimbrico

“E avremo perduto i sapori: il pane rustico, caldo e amaro; il tè verde speziato col cardamomo; l’uva che facevamo raffreddare nella neve, e le noci e le more secche che masticavamo per difenderci dal mal di montagna. Né ritroveremo l’aroma dei campi di fagioli, il dolce resinoso profumo del legno di deodara o l’afrore di un leopardo delle nevi a quattromila metri. Mai più, mia più, mai più”. Vai a spiegare il perché ma quando la IAAF ha annunciato con fierezza che presto, molto presto, tutto verrà governato dal ranking, ho pensato a Bruce Chatwin, alle sue ultime parole della prefazione per “La via per l’Oxiana” di Robert Byron. E il perché l’ho capito da solo.

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Osservatorio / Siamo certi che e' una questione di "minimi"?

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Sabato 4 Novembre 2017

insep

di Luciano Barra

Mi è venuto da ridere ieri mattina quando ho letto che la IAAF ha deciso di eliminare i “minimi” di ammissione sia per i Mondiali che per le Olimpiadi, sostituendo il tutto con un Ranking System che ha anche l’obbiettivo di funzionare da ombrello per tutte le gare, meeting compresi. Poi mi sono ricordato (scusate ma l’età incombe) che anche per gli Europei di Berlino verrà usato il sistema del “target number” (già adottato per i precedenti Campionati di Amsterdam) per ogni gara e che i “minimi” stabiliti dalla EA serviranno solo in caso che il Ranking non copra i numeri stabiliti o ecceda gli stessi, nel qual caso sarà necessario aggiungere un turno.

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I sentieri di Cimbricus / Una tragica vena di indomita allegria

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Venerdì 3 Novembre 2017

poppies

di Giorgio Cimbrico

Da qualche giorno la Gran Bretagna e lo sport britannico portano addosso i papaveri: i poppies che inondavano i campi di Fiandra, lo stesso colore del sangue che aveva irrigato quelle pianure, sono spillati sui baveri, cuciti sul petto, stampati sulle maniche ("The Thin Red Line" di Harold H. Piffard). Chi gioca, chi sta in panchina, chi assiste ce l’ha. Di carta, di metallo, non importa. Sono il segno di qualcosa che non può essere cancellato: l’assurdo bagno di sangue di Loos (perdite britanniche, 40.000; yarde guadagnate, zero: annunciava un cartello alzato da una trincea), di Passchadaele, dello Chemin des Dames, di Mons, di Ypres, di Messines, il tentativo di spallata sulla Somme quando 500 metri di progresso furono salutati dallo stato maggiore alleato come un eccellente progresso: costò 400.000 morti e feriti.

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