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Fatti&Misfatti / Andiamo dove ci porta il cuore
Lunedì 20 Novembre 2017di Oscar Eleni
Dalla triste Madina Mursia, sputando con rabbia nelle acque limacciose del fiume Segul, per l’ultimo saluto a Gianluca Mattioli. Arbitro di qualità. Una bella persona. Uno di cui eri volentieri amico, anche se il vero arbitro tiene a distanza, ma lui ti avvicinava perché sentiva l’affinità degli appassionati che credono nel mondo dove hanno scelto di vivere, pazienza se in molti si sono dimenticati il tuo nome. Per questo viaggio a Murcia ci siamo portati due libri che abbiamo affidato al vento mentre il vicepresidente Laguardia vestiva la bara con il tricolore per riportarla in Italia. Il primo che sarebbe piaciuto tanto al Mattioli pesarese è il viaggio nella fantasia di Gianni Corsolini. Il “Vado a vanvera” dell’eterno innamorato Gianni servirà a Mattioli per parlare, finalmente, con chi fischia da molto più in alto. Lo abbiamo fatto spesso quando c’era l’occasione di scambiare qualche idea sfuggendo alle sfumature di grigio.
Italian Graffiti / Sugli Stati Generali l'ombra lunga del calcio
Lunedì 20 Novembre 2017di Gianfranco Colasante
Sull'esempio di Papa Francesco, anche il presidente del CONI Giovanni Malagò - funzionario pubblico come tiene sempre a precisare, neanche fosse un merito - ha preso da qualche tempo a twittare col consueto entusiasmo. L'ultimo cinguettio che ha affidato ieri ai suoi undicimila followers (cifra tonda) recita: "Buona domenica. Il mito delle Olimpiadi incontra cinque colori, tanti quanti i valori dei cinque cerchi. Accadrà oggi e martedì agli Stati Generali del CONI. Qui il programma di cui sono molto contento". E in serata, ospite nel salotto di Fazio, l'elegante principe dei salotti bene romani ha ribadito il concetto, allargando il discorso al calcio, "solo" una delle 380 realtà sportive di cui deve occuparsi, ... Annunciando anche per certe (e per oggi) le dimissioni del presidente della FIGC Carlo Tavecchio. Il quale, tanto per restare in sintonia, a stretto giro fa sapere di non pensarci proprio. Staremo a vedere.
Saro' greve / Quando incontrai Elizabeth Alice (Betty) Cuthbert
Lunedì 20 Novembre 2017di Vanni Lòriga
Il 20 novembre 1956, cioè esattamente sessantuno anni fa, ebbi il piacere di conoscere Elizabeth Alice “Betty” Cuthbert. L’incontro avvenne sulla pista di allenamento del Villaggio Olimpico di Heidelberg, a 14 chilometri dal Cricket Ground Stadium di Melbourne, città che ospitò i Giochi della XVI Olimpiade. Ero arrivato nella capitale dello stato del Victoria approdando, il giorno prima, nel porto della Philip Bay a bordo dell’incrociatore "Raimondo Montecuccoli." Il motivo della mia presenza in Australia è presto spiegato. L’Esercito aveva deciso di affidarmi la cattedra di Atletica Leggera presso la Scuola Militare di Educazione Fisica di Orvieto e, a titolo di aggiornamento professionale, mi inviò a Melbourne.
Osservatorio / Candidature: la cultura dell'immediato
Venerdì 17 Novembre 2017di Luciano Barra
Quella di candidarsi per organizzare una manifestazione internazionale sta diventando da noi una malattia contagiosa e seriale. Sia chiaro per lo sviluppo e la promozione dello sport o di una disciplina sportiva organizzare un evento internazionale è utile e necessario, soprattutto in Italia. Ma bisogna saperlo fare e soprattutto avere chiaro che proprio in Italia i tempi, causa burocrazia e litigiosità politica, sono molto più lunghi. Sto soffrendo più che mai, causa le mie origini napoletane, la vicenda delle Universiadi in Campania. Conservo, e li ho incorniciati nel mio personale Museo Olimpico, tutti gli “accrediti” delle manifestazioni sportive a cui sono stato. Il primo è quello delle Universiadi del 1959 a Torino dove andai grazie ad un premio offertomi da Alfredo Berra, quale giovane dirigente.
Doping e dintorni / Processo Schwazer: la difesa va all'attacco
Venerdì 17 Novembre 2017di Sandro Aquari
BOLZANO – Mercoledì mattina era azzurro il cielo sopra Bolzano, l’aria fresca ma ancora gradevole, la gente affollava le strade, in attesa dell’apertura dei mercatini di Natale, l’evento prestigioso della città, e la gente affollava anche il pretenzioso palazzo del tribunale, dove al terzo piano nell’aula E la giudice Carla Scheidle (nella foto), minuta, bionda, sempre elegante, ha ascoltato per quasi sei ore le arringhe dei difensori di Giuseppe Fischetto, Pierluigi Fiorella e Rita Bottiglieri, a giudizio, come noto, con l’accusa di aver favorito con una serie di omissioni il doping di Alex Schwazer. Il processo, iniziato il 29 aprile 2015, ma di fatto partito definitivamente il 25 novembre 2015, ha vissuto mercoledì la sua ventitreesima udienza, durante le quali si sono alternati ben trentanove testimoni. Insomma, una sorta di “maxi processo”. Ora, il 13 dicembre, ci saranno le controrepliche e poi la sentenza.
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