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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Saro' greve / Giugno, mese di record e di ricordi

Lunedì 25 Giugno 2018

 

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Alle radici del CUS Roma, la grande polisportiva scomparsa tra l'indifferenza delle istituzioni, nazionali e regionali.


di Vanni Lòriga

Non fu difficile prevedere, una settimana fa, che il mese di giugno avrebbe premiato i velocisti e soprattutto il nostro miglior rappresentante. Infatti Filippo Tortu, brianzolo con inoppugnabili radici galluresi, ha abbattuto il muro più emblematico, quello dei 10 secondi netti nei 100 metri piani, Del fatto sono pieni i quotidiani non solo sportivi: al centro della “fronte page” del Corriere della Sera brilla il sorriso a colori dell’uomo più veloce d’Italia! Sono ovviamente felice che si tratti di un mio conterraneo e mi paragono a lui solo per il fatto di essere stato (forse, ma non vorrei montarmi la testa…) fra le persone più lente di quelle plaghe. E lo testimonio con una foto d’epoca. Che necessita di una spiegazione.

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Sport Universitario / Dopo la "chiusura" del CUS Roma

Sabato 22 Giugno 2018

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Come è noto il centro universitario ha chiuso i battenti. Alimentiamo il dibattito con un intervento del "past president". 


di Alberto Gualtieri

Gentile Direttore, ho lasciato la Presidenza del CUS Roma nell’autunno del 2010. Le benevole pressanti richieste da parte della stragrande maggioranza dei Soci che componevano l’Assemblea Societaria, nelle cui mani rimettevo il mio mandato di Presidente e che mi invitavano a mantenere la carica, non cambiarono la mia decisione ormai presa da tempo. Così come, da allora, i continui inviti, da parte del mondo sportivo romano in particolare, di esprimere la mia opinione sulla progressiva scandalosa distruzione a cui il CUS Roma veniva sottoposto, mi hanno trovato sempre riluttante per varie ragioni.

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Piste&Pedane / Berlino '18, nostro banco di prova

Mercoledì 20 Giugno 2018


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Proviamo a pensare all'appuntamento europeo di questa estate come ad un punto di partenza e non di arrivo.

di Daniele Perboni
 

Continua, inarrestabile, l’euforia dei massimi dirigenti dell’atletica italiana. E ne hanno ben donde. A guardare i risultati tecnici ottenuti sul campo, se ne può dedurre che la salute del movimento e ottima, se non eccezionale. Non ci credete? Provate a leggere i comunicati stampa che vengono lanciati nell’etere a gran profusione. Come abbiamo già avuto modo di scrivere la settimana scorsa, gli atleti del bel Paese stanno progredendo a falcate, inarrestabili, verso l’Olimpo. Miraggi, sottolinea qualcuno malignamente. No, l’atletica italiana è in salute. Ribatte qualcun altro. A dire il vero potrebbero aver ragione entrambi se non fosse che... Se non fosse che stiamo sempre a confrontarci con il vecchio continente. Quella Europa che ultimamente sembra sempre più asfittica e avara di eccellenze.


I dati della stagione 2018 nella sezione TOP TEN.


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I sentieri di Cimbricus / Non ce l'ho con la Semenya, ma ...

Mercoledì 20 Giugno 2018

 

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Sul terreno dell'iperandroginismo, la IAAF ha fatto le sue scelte. Contro le quali Caster e le altre annunciano battaglia.

 

di Giorgio Cimbrico

Non ce l’ho con Caster Semenya ma quando corre mi annoio perché so già come andrà a finire: vincerà lei tirando quattro zampate. Di atletica sono un voyeur di vecchia data, non un tecnico, ma ho calcolato che per una come lei fare 55”+57” (o magari il contrario…) dovrebbe essere uno scherzo. Il totale fa 1’52”: il record del mondo, il più vecchio che ci sia, prossimo ai 35 anni, è 1’53”28 di Jarmila Kratochvilova, la possente ceka che fu anche la prima a scendere sotto i 48”.

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I sentieri di Cimbricus / Ma c'e' qualche spazio per i riders?

Lunedì 18 Giugno 2018


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Un sentiero che porta lontano, fino alla Soweto di cui ormai non si parla più. Che stia arrivando direttamente da noi?


di Giorgio Cimbrico

Luigi Di Maio ha incontrato i riders e non fa altro che parlarne. Per gente come me, di una certa età, è sempre bene precisare chi siano i riders: una volta li chiamavamo fattorini, corrieri. I riders portano pacchi o cibi – tutto ordinato on line perché sai com’è comodo – si spostano in bicicletta, guadagnano poco, hanno diritti pari a zero. Oltre ai riders, ci sono anche i packers, che sono quelli che fanno i pacchi che vengono portati dai riders. Il mondo ora va così. Marx aveva visto lungo. La vita dei riders non è easy e non hanno neppure un ticket to ride, tanto per rispolverare un paio di titoli di quando eravamo mezzo secolo più giovani e non potevamo pensare che il mondo sarebbe diventato tanto ignobile. Tra intolleranza, stragi di stato, misteri mai risolti e guerre locali ci sembrava già una sufficiente merda.

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