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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Nuovo governo e vecchia politica

Mercoledì 27 Giugno 2018


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Galleria di personaggi che oggi dominano la politica e con i quali bisognerà pur sempre far di conto.


di Giorgio Cimbrico 


La fisiognomica – il carattere che deriva dai tratti del volto – e, di pari passo, quello che è passato alla storia della scienza come il pensiero del professor Lombroso, hanno spesso ricevuto l’etichetta di teorie prive di fondamento, impregnate di deciso determinismo, e così espressione di un pensiero fortemente conservatore, financo razzista.

 

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Saro' greve / March o quel record venuto dal Sud

Mercoledì 27 Giugno 2018

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In questo giorno di 45 anni fa, la notte mondiale di Marcello Fiasconaro: 1'43"7 dopo una corsa condotta sempre in testa.

di Vanni Lòriga

Come avevamo già accennato, il mese di giugno è propizio ai velocisti e gli ultimissimi giorni dello stesso mese sono legati in particolare alle vicende personali, e atletiche, di Marcello Luigi Fiasconaro, detto March. Per chi avesse poca memoria o tenera età ricordiamo che il nostro eroe giunse in Italia dal natio Sud Africa il giorno 28 giugno 1971, sbarcando a Fiumicino da un volo proveniente da Johannesburg e che esattamente due anni dopo, il 27 giugno 1973, stabilì all’Arena di Milano il primato mondiale degli 800 metri coperti in 1’43”7. Ma andiamo con ordine.

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I sentieri di Cimbricus / In ode del nuovo giornalismo sportivo

Martedì 26 Giugno 2018

football


Quando l'esistenza del calcio si tramanda in uno scatto rubato, si immortala in un tweet, si sublima nelle follie del mercato. 
 

di Giorgio Cimbrico

Prestiti onerosi, prestiti con diritto di riscatto, bonus, fair play finanziario, bonifico e mancato bonifico, plusvalenze, clausole da 50, 100, 200 milioni. Il nuovo giornalismo sportivo si esprime così, per ore, giorno dopo giorno, aspettando che il mercato si apra, vada avanti, si chiuda. Ma chiuso non è mai perché ci sono gli svincolati, le rescissioni, la formazione di nuovi scenari in un futuro che è già presente. La gente deve sempre avere la bava alla bocca, attendere con gioia, con speranza, pensare che se arriva quel giocatore la vita sarà meravigliosa. E così via, verso l’aeroporto, per festeggiare il nuovo acquisto. C’è sempre la possibilità di finire in una fuggevole inquadratura, forse di affiancare il giocatore e scattare un selfie che appare come il coronamento di un’esistenza intera.

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Fatti&Misfatti / Alla cattedra ambulante dell'osteria

Martedì 26 Giugno 2018

 

sacchetti

Ci serviva questa allegria per andare a vedere la nazionale di basket adesso che il cielo non pare tanto azzurro.


di Oscar Eleni

Al guinzaglio del badante per andare verso Azzurra sul mare di Trieste. In mano l’enciclopedia di Furio Colombo contro le falsità, cercando di sfatare gli stereotipi. Nello sport troverebbe materiale per farne dieci di enciclopedie. Dal pallone pallonaro, adesso che a Milano vogliono gli americani e non più i cinesi, al volley che ne prende da tutti, ma è fiducioso per un mondiale dove la VAR diventerà più amica che a Modena. Persino l’atletica, adesso che Filippo Tortu ha spalancato una finestra correndo i 100 metri in meno di 10”, è andata in confusione pur essendo sport dove raccontarsi bugie è facilmente smentito dalla pista e dalla storia. Ora il ragazzo che più somiglia a Berruti e meno a Mennea sarà circondato dagli smaniosi che temevano di dover servire e scrivere di un’atletica da zero tituli. Attenzione.


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I sentieri di Cimbricus / Questi giorni di tuono e di gioia

Lunedì 25 Giugno 2018

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Scoppi di luce ai due lati dall'Atlantico. A Pippo ha risposto Noah, 9"89 e 9"88 ai campionati della NCAA.


di Giorgio Cimbrico

Tortu e Lyles sono gli ultimi arrivati: per entrare nel club dei più veloci è necessario avere un cognome entro le cinque lettere. E infatti il principe Aleksandr Obolensky, il fulmine che si abbattè sulla foresta degli All Blacks (due mete e neozelandesi lasciati a zero), per gli inglesi degli anni Trenta era Obo e basta. Owens, Hary, Hayes, Hines, Smith, Lewis, Surin, Cason, Dix, Bolt, Blake, Gay. Nomi da titoli, si diceva una volta: come Coppi, Pelé, Riva. Aggiungendo gli ultimi due dioscuri entrati in scena, classe ’98 e ’97, fanno 59 lettere per i capitoli che, da un salto temporale all’altro, permettono un viaggio lungo oltre ottant’anni. Sarebbe necessario aggiungere anche Su e Xie, ma è noto che i cinesi abbiano patronimici tradizionalmente sincopati. Va così da 4000 anni.  

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