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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





www.sportolimpico.it

I sentieri di Cimbricus / Non esiste un caso Tortu, solo un progetto

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Giovedì 30 Agosto 2018

 

tortu-18

 

Dal marasma dei giudizi post-Berlino, non sempre benevoli, emerge una strada già tracciata che porta a Tokyo 2020.

 

di Giorgio Cimbrico

Il caso Tortu non esiste; un progetto Tortu, sì. Progetto è una parola che in Italia si ascolta spesso, ma che di rado viene applicata in quel che è il suo significato: disegnare linee guida, programmare, calarsi nei fatti, dare forma, realizzare, giungere all’obiettivo. Ho rimasticato questi concetti sia nei giorni berlinesi sia in quelli che sono seguiti, quando la prima parola è stata “delusione”, seguita da un movimento bradisismico sempre più accentuato. Possibile che Filippo non avesse gareggiato per 45 giorni dopo il fascio di luce disegnato sulla pista di Madrid? Possibile che chiudesse la stagione, per di più con vacanze al mare nella natia Sardegna? Altre domande, con allusivi punti interrogativi: davvero quell’eliminatoria in staffetta, finita male, aveva lasciato tracce sui muscoli, sui tendini? E quella rinuncia alla Continental Cup?

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Fatti&Misfatti / Ginobili: il gigante lascia la scena

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Mercoledì 29 Agosto 2018

 

ginobili 2

 

Una uscita di scena attesa e temuta, per il campione dei tre mondi che ha dato tanto anche al basket italiano.

 

di Oscar Eleni

I campioni dello sport che più hai amato si vedono al chiaro di luna, quando se ne vanno, guardandoli a metà con l’occhio e a metà con la fantasia. Il quarantunenne Manu Ginobili, leone di luglio, asso del basket, argentino di Bahia Blanca, è uno di questi e il suo addio al gioco, alla professione, dopo 23 anni di professionismo, non ci lasciano tristezza, ma orgoglio per averlo visto nascere e crescere. Ha vinto tutto nei tre mondi che ha frequentato, la sua Argentina con cui è diventato campione olimpico, l’Europa e l’Italia che ha dominato vestendo la maglia della Virtus Bologna, il regno fatato della NBA nei 16 anni di San Antonio dove ha vinto quattro anelli che sono sulla sua corona di fenomeno sul campo e fuori.

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I sentieri di Cimbricus / Un capolavoro da (ri)vedere

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Martedì 28 Agosto 2018

 

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Lo sport può produrre valori, virtù, amicizia, razionali ostinazioni, ma è, soprattutto, una parentesi della vita.

 

di Giorgio Cimbrico


Ieri sera ho rivisto per la ventesima volta Chariots of Fire e per l’ennesima volta mi sono venute le lacrime agli occhi. Superano facilmente i confini delle palpebre quando Mussabini sente in lontananza God save the King, assesta un pugno alla paglietta, la sfonda e dice “Figlio mio”. Si può esser padri anche con linee di sangue molto lontane o, come dicono gli inglesi, esser parenti solo per via d’Adamo. Cominciamo dal titolo, Chariots of Fire che non ha nulla a che vedere con Momenti di Gloria. Chariots of ire viene dalla Bibbia, la definizione compare due volte nel libro dei Re e fa parte di un verso di William Blake, poeta e illustratore. Bring me my chariot of fire è finito in quel bell’inno che si ascolta anche nel film, Jerusalem, e che abbiamo ascoltato alla cerimonia d’apertura dei Giochi di Londra 2012.

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Fatti&Misfatti / Saranno pugni di vetro, ma fanno male

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Lunedì 27 Agosto 2017

 

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Temi a carrello libero e punti di vista spigolosi su un mondo che pare aver bisogno del "soccorso umanità".

 

di Oscar Eleni

Davanti alla torre delle prigioni della cittadina di Gonzaga, mantovano, per farsi promettere dal sindaco che ogni anno ci sarà il raduno nazionale per i patiti della due cavalli. Lo dovevamo a Franco Grigoletti, mentre si avvicina il giorno della memoria, perché su quella macchina da ribelli siamo andati in giro per l’Italia e anche in Europa. Era la nostra regina questa 2CV, refettorio, confessionale, pensatoio, spazio libero per dirne contro tutto e tutti. Quella macchina aveva un colore azzurrognolo, ma diventava di ogni colore per quello che sentiva. Contrariamente a quel pugile americano non siamo mai scappati dopo il gong. Ci mettevamo la faccia e rischiavamo se valeva la pena, per un giocatore, un allenatore, una bella società, una grande idea.

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Saro' greve / Da Aosta al Messico, viaggio nella memoria

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Lunedì 27 Agosto 2018

 

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L'affollato Trofeo Calvesi, giunto alla quindicesima edizione, come occasione di incontro, verifiche e qualche (ri)scoperta.

di Vanni Lòriga

Sono certo che sabato Sandro Calvesi abbia seguito dall'alto, con lo stesso nostro piacere e commozione, la XIV edizione del Trofeo a lui dedicato e celebrato nel campo di Saint-Christophe, ad Aosta. Nell’arco di una mezza giornata tutti insieme abbiamo vissuto il presente della nostra migliore atletica (quella giovanile che parla di futuro) e rivissuto un passato glorioso che risale a mezzo secolo fa (Messico 1968 con le medaglie di Gentile ed Ottoz), ma che affonda le radici ancora più lontano nel tempo.

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