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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Fatti&Misfatti / Fuga dal Regno di Ipocrisia

Martedì 8 Gennaio 2019

 
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“Una marcia non tanto silenziosa per quelli che ti dicono stai sereno, sbatti le palpebre, fingi di capire, fedele seguace dello sport urlato, proposto in mille salse, meglio senza audio e guai scandalizzarsi”.


Oscar Eleni

Per le strade di Long Beach cercando la scuola Woodrow Wilson dove insegnava a ragazzi difficili, proprio come certi professionisti dello sport, Erin Gruwell. Non è voglia di California o di vedere i container del porto, soltanto fuga dal regno di Ipocrisia dove vince chi sa sbattere meglio le palpebre: supercoppa italiana a Doha dove le donne non dovrebbero entrare? E allora, i soldi, cara gente? Come diceva Viani, senza quelli non se zoga e non se magna. Etica, libertà. Parole. Ricerca dei già noti protagonisti delle risse di curva, degli ululati, dei pestaggi e delle vendite illegali? Date tempo agli indagatori, importante è che si arrivi a fare tutto con i riflettori ben accesi. Poi tutto come prima, quanto la coca?

 

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I sentieri di Cimbricus / Scusate, ma non sono d'accordo

Lunedì 7 Gennaio 2019


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L'alchimia del Ranking: un imperdibile vezzo di fine anno che almeno un pregio pare avercelo: finisce sempre con il mettere tutti d'accordo nel non essere d'accordo. Libere opinioni, si poteva dire una volta.

 

Giorgio Cimbrico

Per fortuna Dina Asher Smith non è stata dimenticata dalla federazione europea che l’ha eletta giustamente Atleta dell’Anno: la 23enne di Orpington, fresca di laurea in storia al Royal College di Londra, ha vinto tre titoli europei – 100, 200 e 4x100 – e sui 200 ha riproposto una prestazione che, Schippers a parte, non si vedeva dai tempi delle DDR che infatti , oltre all’olandese, sono quelle che le stanno davanti nella euro-all time. Per T&FN, neppure un posto tra le prime dieci. Domanda: cosa ci fa in quel vertice Anitona Wlodarczyk che quest’anno è andata avanti all’insegna della routine?

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Fatti&Misfatti / Vita spericolata e irripetibile di Gipo Viani

Lunedì 7 Gennaio 2019

 

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L’omone che noleggiava carrozze – il geniaccio che a Roma ’60 trovò modo di allestire l’Olimpica con Rivera, Trapattoni e Capello – resta un totem di quel calcio italiano che non c’è più, non soltanto per il Vianema inventato e sperimentato a Salerno.

Oscar Eleni

Faceva paura lo sceriffo, l’ex parà, ma alla fine ti innamoravi di Gipo Viani, trevigiano di Nervesa della Battaglia, l’omone perfetto per quei tempi, 1.83 per 83 chili, morto per infarto a Ferrara cinquant’anni fa. Lui era l’incubo di molti giocatori con la testa balorda, ma anche di un bambino mascotte del Milan che dopo un derby perso dai rossoneri per una velenosità di Lorenzi lo vide far volare un povero inserviente negli spogliatoi di San Siro mentre infuriava la rissa: Cucchiaroni che cercava di strangolare Veleno, Schiaffino che cercava di separarli colpito alla nuca da un pugno di Invernizzi che fece scoprire un aspetto sconosciuto del grande uruguaiano mentre sfasciava a calci la porta dello spogliatoio mentre i più grossi, tipo Zannier, cercavano di portarlo via dalla mischia.

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Saro' greve / Sempre viva l'italica marcia. Per fortuna.

Lunedì 7 Gennaio 2019

 

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Vanni Lòriga

Sarà che il miglior atleta dell’anno 2018 è stato ancora una volta un marciatore, ma è sempre augurabile che a salvare gli italici destini atletici sia ancora Nostra Signora della Marcia. Nel rispetto di un passato fecondo e nella prospettiva di una futuro all’altezza.


Fra le sorprese che ci riservano le festività di fine anno le più gradite sono gli auguri di vecchi amici che talora riappaiono all’improvviso. A cavallo del cessante 2018 e dell’irruente 2019 particolarmente care mi sono giunte le voci di marciatori di altre epoche che hanno il potere di rievocare fatti e persone lontane. Gente e vicende che meritano di essere ricordate. Il primo a farsi vivo è stato Mario Lelli. Non è famoso come altri campioni, ma alla fine degli anni Quaranta/Cinquanta visse momenti di grande popolarità per almeno due motivi.


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Piste&Pedane / Con Eliud Kipchoge T&FN incorona la Semenya

Giovedì 3 Gennaio 2019


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I migliori italiani dell’anno 2018? Per Track&Field News, il più autorevole periodico d’atletica al mondo, sono stati Massimo Stano, terzo nei 20 km di marcia, ed Elena Vallortigara, quarta nel salto in alto. Decimo posto per Gianmarco Tamberi ed Alessia Trost (e, forse, Palmisano). Pippo Tortu? Non pervenuto.

Gianfranco Colasante

Come d’abitudine, nei giorni di Natale T&FN ha pubblicato il suo Ranking annuale, giunto con la stagione 2018 alla 72ª edizione (la prima stesura è apparsa nel 1947). Con valutazioni che, se coincidono tra i maschi con i responsi della IAAF per Eliud Kipchoge, si discostano molto per le donne dalle scelte della federazione internazionale: qui al primo posto figura la discussa sudafricana Caster Semenya (1’54”25, ma anche 49”62 e 3’59”92 … un registro straordinario), mentre la triplista colombiana Caterine Ibargüen – migliore dell’anno secondo la IAAF – è solo quinta.

 

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