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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Saro' greve / Cultura smarrita vo cercando

Lunedì 14 Gennaio 2019

 

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Chissà se nelle pieghe delle annunciate irreversibili rivoluzioni, nel ridotto del Foro Italico qualcuno avrà modo di ricordare quanto è stato sacrificato sull'altare dello spettacolo a tutti i costi e del tutto subito. Sarebbe un piccolo passo in avanti.

 

Vanni Loriga

 

Mercoledì 16 gennaio, come tutti sanno, sono convocati al Foro Italico gli Stati Generali del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI). Nessuno ignora inoltre che i cosiddetti Etats generaux hanno, storicamente parlando, preceduto irreversibili rivoluzioni. Ma forse è più attendibile l’ipotesi avanzata, su questo nostro quotidiano olimpico, dal navigato Luciano Barra: che si tratti cioè di una sorta di Fort Alamo, con relativa resa dei conti. E vengono ricordati altri Stati Generali relativi al CONI in cui si evoca la preziosa e silenziosa consulenza di Tonino De Juliis e ci si chiede chi ora l’abbia sostituito.

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Italian Graffiti / Riforma del CONI tra tormento ed estasi

Sabato 12 Gennaio 2019


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Com'è noto la pubblicazione sulla GU del 31 Dic 2018 ha reso operativa la Riforma dello sport secondo il disegno del governo Lega-M5S su linee elaborate dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti. Meno nota, pare, la conoscenza dei suoi articoli che in pochi hanno letto e, soprattutto, valutato. Per chi non l’avesse già fatto, riportiamo QUI quelli più attinenti. Si tratta di una lettura molto interessante.


Gianfranco Colasante

Non so quanti se ne siano accorti. Ma per Giovanni Malagò la mezzanotte dell’ultimo dell’anno dev’essere stata l’ora più bizzarra dell’esistenza. Sul filo dei minuti, infatti mentre entrava in vigore la legge di Riforma voluta dal Governo che tanto lo amareggiava, diventava operativa l’agognata nomina a membro del CIO stabilita qualche mese prima a Buenos Aires. Sia pure a titolo individuale e non a nome dello sport nazionale, come sarebbe stato auspicabile. Strana coincidenza, per certi versi beffarda, tormento ed estasi per una vita sempre in prima fila, vissuta sul tappeto rosso e sotto i riflettori del jet-set. Malagò è da sei anni alla testa di un Comitato Olimpico che ha tanta storia alle spalle, ma che oggi appare svuotato e che dovrà essere reinventato dalle fondamenta. Non perché lo dica una legge dello Stato, pur ineludibile, ma perché rimane una necessità storica adeguarlo a realtà sociali lontanissime da quelle del secolo scorso. Ne sarà capace?

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I sentieri di Cimbricus / Un meraviglioso mondo perduto

Venerdì 11 Gennaio 2019

 

longboat

 

Nel Jurassic Park della corsa a piedi, quel che più affascina in quei campioni di un tempo perduto e molto diverso dal nostro, è la loro capacità di saper attraversare la vita, di non trasformarsi in pupazzi più o meno animati, di non chiedere sconti.

 

Giorgio Cimbrico

Settant’anni fa moriva Tom Longboat; in irochese, Cogwagee. “Uno dei più grandi maratoneti, forse il più grande”, disse di lui Alfred Shrubb che sino al confine delle 15 miglia riusciva ad avere la meglio; dopo, no, dopo era il territorio del giovanotto nato nella tribù degli Onondaga, parte delle potenti 6 Nazioni irochesi. Una magnifica foto del 1907 lo ritrae in posa accanto a giganteschi trofei: ha i capelli ordinatamente divisi in due e indossa una maglietta con ornamenti tribali, piume comprese. Anche di Shrubb esistono foto più eloquenti di qualsiasi parola: un dandy, in abito scuro, gilet e curatissimi mustacchi. Probabilmente scattate quando era diventato allenatore ad Harvard. Alfie, capace di correre quasi 19 km nell’ora a Glasgow, ben più di un secolo fa, deve esser stato l’unico della storia ad aver allenato gli atleti di due tra le università più illustri. Dopo Harvard, Oxford. (Longboat, a destra nella foto, apposto al britannico Shrubb). 

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Osservatorio / Stati Generali o battaglia di Alamo?

Giovedì 10 Gennaio 2019

 

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A quindici giorni dall'entrata in vigore della legge di riordino, il CONI convoca gli Stati Generali dello sport nazionale: tardiva o meno, si tratta di una misura che, auspichiamo, sia in grado di suggerire contenuti e sostanza per la riforma del Governo.

 

Luciano Barra

 

Il CONI si prepara alla sua terza sessione degli Stati Generali. La prima – Carraro imperante come Presidente – fu nei primi anni Ottanta. Ricordo che si tenne al Palazzetto dello Sport di Viale Tiziano (oggi caduto in un insanabile degrado) e che ogni Commissione del CONI era tenuta ad una relazione programmatica su cui poi si sarebbe aperto il dibattito. Lo ricordo anche perché, come Segretario della Commissione Sport e Scuola, dovetti predisporre una relazione per Nebiolo che di quella Commissione era il Presidente. E proprio perché allora il CONI, a differenza di oggi, aveva tante Commissioni quegli Stati Generali ebbero uno svolgimento tematico. Grandi mossieri erano Pescante e Paolo D’Aloja e, grazie all’impagabile supporto del compianto Tonino De Juliis, i contenuti dei singoli dibattiti furono molto interessanti.

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Piste&Pedane / Primi passi della nuova stagione

Martedì 8 Gennaio 2019

 

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Sarà un’annata molto lunga e complessa quella che ha preso l’avvio sui prati del Campaccio e che si concluderà all’aria condizionata di Doha. In attesa degli altri cross e delle prime gare al coperto.

Daniele Perboni
 
Il 2019 è iniziato nell’identico modo in cui avevano dato la luce i vent’anni precedenti: scarsa attività agonistica sotto il sole e sotto tetto, corride a gogò, qualche campestre regionale e per finire lui, il signore che ogni sei di gennaio si presenta instancabile da sessantadue stagioni: il “Campaccio” targato Unione Sportiva Sangiorgese. Su quei sentieri nervosi, su quelle piccole salite seguite da altrettante ripide discese in tutti questi anni si sono cimentati in una moltitudine. Dai più grandi, intesi come campioni, ai più piccoli (categorie giovanili). Da qualche anno da quelle parti hanno fatto capolino anche i master, gli amatori. Così è stato anche domenica scorsa.
 

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