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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Moderato elogio della genuinita'

Giovedì 7 Febbraio 2019

 

birre

 

Una modesta presa di posizione nei confronti di quei campioni trasformati in personaggi a gradi zero (di alcol), senza macchie (di nicotina) e misurati divoratori di cibo inodore e insapore.

 

Giorgio Cimbrico

Grazie a Kurt Vonnegut, autore di “La colazione dei campioni”, oltre a un capolavoro come “Mattatoio 5”. La “colazione” è un eccellente spunto per parlare dell’alimentazione e delle abitudini di quelli che fanno sport ad alto livello, giusto nei giorni in cui i vegani stanno alzando la testa, promettono biglietti gratis per i concerti di non so chi e non mi frega niente di saperlo, e chiedono al Papa di trasformare la Quaresima in una parentesi vegana. Nel ricordo di vecchi asado, spero che Francesco respinga l’offerta o la ignori.

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Giornalismo / "Non comprero' piu' la Gazzetta"

Mercoledì 6 Febbraio 2019


gazzetta-1955

30 Settembre 1955: quando la Gazzetta era dello Sport.


(gfc) "Tra i 2011 e il 2015 il gruppo ha perso un miliardo e 300 milioni di euro. Quando sono arrivato il debito era di 486 milioni. [...] Il 2018 registra una marginalità positiva per 156 milioni: non abbiamo mai toccato i dipendenti nè la qualità dei giornali, abbiamo ridotti gli sprechi". Queste le parole di Urbano Cairo, dall'agosto 2016 presidente e AD di RCS MediaGroup, editore della Gazzetta dello Sport, al Road Show tenuto a Milano due giorni fa. Cairo ha anche annunciato: "Stiamo preparando una nuova Gazzetta e un nuovo sito". Tutto nella logica del mercato e del risanamento, giustamente, ma nella storia dello sport italiano la Gazzetta ha avuto altri obiettivi e, soprattutto, molti e grandi meriti. Un ruolo, lo dico sommessamente, che sarebbe da tutelare almeno quanto il profitto.


Giorgio Lo Giudice


Oggi ho preso una decisione per me importante, anche se a prima vista superficiale. Ho deciso di non comperare più, dopo 62 anni ininterrotti, La Gazzetta dello Sport. Giornale al quale ho dato circa 50 anni della mia vita, professionale e non. Non ne posso più, non mi ci riconosco, non trovo più nulla che possa essere di interesse, notizie, risultati e che altro. Interi sport misconosciuti, entrano in cronaca solo se ci sono incidenti gravi o cronaca nera. Cairo si metterà a ridere, sono contento per lui. Se è questa la Gazzetta che vuole se la tenga. Ad oggi avevo mancato 14 volte la Gazzetta in oltre sessanta anni, di cui cinque perché ero su un letto d'ospedale dopo un intervento e non avevo proprio voglia di leggere e pensare allo sport.

 


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I sentieri di Cimbricus / In lode della semplicita' perduta

Martedì 5 Gennaio 2019

 

fake-news 

 

Giorgio Cimbrico

“I plagiati e i plagiatori scelgono toni, parole, facili metafore, grevi accostamenti che eccitano il pubblico dei plagiandi che finisce per passare dalla loro parte, anche perché, in larga parte, non ha un precedente modello di riferimento”.


Chi è versato nella Qabbalah può costruire un golem, un colosso d’argilla – fatto di quella materia grezza di cui era costituito Adamo prima che gli fosse insufflata l’anima –, e dargli vita appuntando sulla sua fronte la parola “emet”, verità. Il golem diventerà fedele servo del suo creatore, ubbidirà ai suoi ordini. Se il golem crescerà a dismisura il creatore potrà bloccarlo sostituendo la parola “emet” con “met”, morto. Joshua Low, rabbino in Praga nella seconda metà del XVI secolo, creò un golem che, dopo esser stato suo devoto servitore, iniziò a trasgredire agli ordini e a creare grattacapi.

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Saro' greve / Oscar come anagramma di Corsa

Martedì 5 Febbraio 2019

 

barletta 

Se è vero che chi ci lascia continua a vivere solo nella memoria di chi resta, nel ricordare l’umanità di Oscar Barletta, e quanto abbia regalato all’atletica, è un dovere per chi lo ha conosciuto e un esempio per chi non ha avuto questa fortuna.

Vanni Lóriga

“Semplicemente ricordando Oscar!” è il messaggio che ci giunge dagli amici Calogero “Lillo” Cappalonga (infaticabile promotore) e Ilio Rambozzi (immancabile documentatore). E come si può ricordare Oscar Barletta? Molto semplicemente correndo, in tanti, la Sua maratona. Per farlo ci siamo dati appuntamento domenica mattina sul Suo percorso realizzato a Civitavecchia in località San Gordiano. Un circuito che sviluppa esattamente la quarantaduesima parte di 42165 metri, cioè della gara di maratona. Fu studiato proprio da Oscar ed è un percorso variato, con brevi rettilinei, curve, piccole salite e dolci discese. Avvolge i campi sportivi dedicati all’atletica ed al rugby in un complesso promosso (e gestito) da Luigi Gatti che del Maestro fu allievo, fra i migliori.

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Fatti&Misfatti / Servono un mago e un ciabattino

Martedì 5 Febbraio 2019

 

valerio bianchini
 

 

Per i suoi 75 anni Valerio Bianchini, l’unico allenatore, con Recalcati, che ha vinto tre scudetti in tre città diverse, ci fa sapere che siamo alla deriva e che il tiro da tre è populismo per chi in palestra lavora poco. Lui, come al solito, esagera e vorrebbe alzare il canestro oltre i 3,05 visto che non si possono ingrandire i campi.


Oscar Eleni

Davanti alla bottega di Donato Romano il ciabattino di Bormio che ci fece conoscere il balivo Pini quando il Valtellina circuit era amore. Servono scarponi nuovi per affrontare questa terra di maghi che non prevedono mai burrasche finanziarie anche se poi sono in pochi a pagare, un po’ quello che dice Matteo Mammi, l’uomo che governava i cieli di SKY, il compagno invidiato della Leotta, anche se denunciando la pirateria che rende schiave le tv private si dimentica di far sapere che agli abbonati del pacchetto intero non è stato condonato un euro anche se ci sono tre partite di calcio in meno, se il basket è solo farfugliamento NBA, per non parlare di tutto il resto abbandonato per stare dietro ai motori.

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