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Fatti&Misfatti / Fuga dal pianeta delle scimmie
Lunedì 25 Marzo 2019
"Avrebbero fatto bene a non fidarsi quelli che credevano davvero che ci fosse un progetto nazionale per ridare vita alla base del nostro basket. Era stata studiata la copiatura del campionato primavera nella serie A del calcio. Bocciata."
Oscar Eleni
In fuga dal pianeta delle scimmie dei lecchini per camminare nel bosco sul sentiero indiano degli Appalachi dove i Bernardo Gui della confraternita non dovrebbero arrivare. Ci saremmo portati dietro anche Sandro Gamba, diventato bersaglio perché non riesce a capire tutta la prosa nel nome della rosea, ma Spartacus preferisce stare nella sua trincea ed è il primo a capire perché Milano batte un po’ in testa: fatica, infortuni. Ma è anche il primo a chiedersi quale epidemia ha reso inguardabili gli italiani dell’Armani. Non sarà, per caso anche questa colpa di Sacchetti che, sbalordito, ha vissuto l’ultima giornata di campionato da quasi rassegnato dopo aver visto i suoi tirare con il 17% da tre, anche se Milano gli regalava, in pratica, i 30 punti sicuri di James e Nedovic.
Saro' greve / Guido Costa: un mago o un Maestro?
Lunedì 25 Marzo 2019
Tra ricordi familiari e rievocazioni storiche, un "focus" su uno dei maggiori tecnici che lo sport italiano abbia avuto: l'uomo che ha costruito i grandi successi dei pistard azzurri, tra Mondiali e Olimpiadi.
Vanni Lóriga
Se si parla dei Ganna e del ciclismo di casa nostra si entra nel terreno minato dei ricordi che superano ampiamente la durata di un secolo. Ci riferiamo a Luigi e Filippo Ganna ed incominciamo dal primo. Nel 1909 vince la prima edizione del Giro ciclistico d’Italia. A casa nostra, abbonati alla Domenica del Corriere (la TV di allora …), fa epoca la copertina di Beltrame dedicata all’arrivo vittorioso del predetto Luigi (pubblicata il 13 giugno). Mio nonno Giovanni Maria (classe 1848, maestro elementare e inflessibile giudice di pace) ne rimane affascinato ed ordina per corrispondenza una bici Atala, la stessa di Ganna. Si avventura sulle salite che conducono al nostro paese (Luras, quello dell’albero più vecchio d’Europa), fregandosene della baia che i monelli riservavano al baldo ultra-sessantenne.
I sentieri di Cimbricus / Elezione, il tuo nome e' sport
Sabato 23 Marzo 2019
Primavera 2019: le prossime elezioni non sono così lontane, bisogna partire per tempo, lanciando le reti, cercando le alleanze, anche le più ardite, Ma questa volta, con la Riforma-Svolta di Giorgetti, è più che mai da andare cauti, pesare e valutare per non finir fregati.
Giorgio Cimbrico
Nei paesi normali il presidente non conta un tubo, una cicca. Parlo di due sport che seguo da sempre: il rugby e l’atletica. In Inghilterra la RFU, Rugby Football Union, è un’azienda mostro da 420 milioni di sterline di bilancio consolidato, proprietaria di uno stadio da 82.000 spettatori, e il presidente serve per stringere le mani, presiedere ai banchetti, consegnare medaglie e trofei. Il potere è del chairman, o CEO, o amministatore delegato, uno che di mestiere quello fa. Infatti ce ne sono stati di quelli che venivano dal tennis, dalla Rugby League, dallo stato maggiore che organizzò le magnifiche Olimpiadi del 2012.
Italian Graffiti / Che fine ha fatto il Museo dello Sport?
Lunedì 25 Marzo 2019
Una fake-new o più semplicemente una piccola storia all'italiana? Non so dire, mi limito a darvi qualche elemento per consentirvi di farvi un'idea. Ma la domanda resta tutta: tra riforme e balzi in avanti, restiamo il solo Paese al mondo che - tra i suoi 3500 musei - non ne ha uno dedicato allo Sport Olimpico e alla sua Storia, malgrado sia stato finanziato da decenni. Certo, ci sono altre priorità, ma ...
Gianfranco Colasante
Giorni fa, casualmente, mi è tornato tra le mani un fascicolo che avevo realizzato e pubblicato nel secolo scorso (novembre 1998) quale supplemento a Lo Sport Italiano, il mensile del CONI che allora dirigevo. Titolo: "I Musei dello Sport in Italia"; sottotitolo: "Viaggio culturale tra storia e ricordi dello sport italiano". Ce n'era a sufficienza per aprire, oltre i ricordi, una riflessione su quel tema, con la convinzione, peraltro, che le cose oggi - nell'era digitale che tutto rende più facile e immediato - stanno anche peggio di allora. E proverò a chiarirlo. Nella prefazione che introduceva quello studio, scrivevo un po' ingenuamente che l'analisi dell'esistente doveva essere solo un punto di partenza, con "la speranza di portare un contributo a ciò che abitualmente si indica come cultura sportiva".
Piste&Pedane / Proprio vero: gli esami non finiscono mai
Venerdì 22 Marzo 2019
Il vero traguardo in fondo al tunnel non pare coincidere con i Mondiali di Doha o con i Giochi Olimpici di Tokyo, quanto piuttosto con l'assemblea che tra un paio d'anni dovrà designare il nuovo comandante in capo dell'atletica nazionale. Indipendentemente.
Daniele Perboni
Gli esami non finiscono mai, scrisse e recitò Eduardo De Filippo. Quasi un presagio, funesto, sulla china su cui sarebbe scivolata la “politica” nostrana, perennemente in campagna elettorale e, dunque, sempre sotto esame. Che cosa c’entra questo prologo, si domanderanno i nostri lettori, con la rubrica di cui siamo gli estensori settimanali? Se avrete la pazienza di seguirci scoprirete l’arcano. Perenne campagna elettorale dicevamo e su questo binario uomini e donne dell’atletica sono perfettamente in linea con il resto della Repubblica. Ma andiamo con ordine.
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