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Osservatorio / Ordini di servizio e missione olimpica
Giovedì 11 Luglio 2019
Si fa una certa fatica a far coincidere le posizioni burocratiche assunte dal vertice di Sport&Salute con l’attività olimpica vera e propria, quella stessa che tra un anno dovrà sostenere una difficile verifica in Giappone.
Luciano Barra
Causa il caldo e grazie, finalmente, alla possibilità di vedere in televisione importanti sport individuali, si rischia di non notare quanto sta accadendo sotto traccia nella nostra struttura olimpica. Il primo argomento è relativo all’ennesimo “Ordine di Servizio” emesso dal Presidente e AD (a proposito di cumuli di cariche) di Sport&Salute Rocco Sabelli con cui vengono ridisegnate competenze e dizioni (rigorosamente british, ... of course) delle strutture una volta di competenza della defunta CONI Servizi.
Fatti&Misfatti / Servono diavoli ma anche coperchi
Lunedì 8 Luglio 2019
Ci diverte soltanto l’Universiade perché adesso gli stessi che prendevano in giro Nebiolo, cavalcano quel puledro bizzarro e divertente cantando della molesta senectute, ne raccontano meraviglie. Peccato che si faccia fatica a trovare anche i risultati.
Oscar Eleni
Dal loggione della Scala milanese per applaudire la regia di Woody Allen e chiedere al grande artista se, dopo il Gianni Schicchi che ha oscurato il Salieri del Prima la musica e poi le parole, inno universale che in Italia non si ascolta volentieri, poteva rivedere un po’ di cose nella bella Italia dello sport dopo la settimana quasi nera. Fuori le cestiste dall’Europeo, fuori le pallavoliste dalla festa mondiale cinese, fuori i tennisti, fra i berci di Fognini, a Wimbledon, dove nella seconda settimana abbiamo portato soltanto Berrettini dopo esserci esaltati per il numero di compatrioti che avevano saltato il secondo turno. Rob de matt.
I sentieri di Cimbricus / E' a rischio anche il quarto scimpanze'
Lunedì 8 Luglio 2019
Se lo sport (?) che ci ammanniscono è ormai questo, ... facciamocene una ragione e proviamo a difenderci rifugiandoci nel passato. In un mondo scomparso fatto di rispetto e buone maniere. Ma siamo vecchi e superati: questo è il tempo dei Fognini e dei Balotelli. E della loro gioiosa epopea.
Giorgio Cimbrico
Un ricordo di dieci anni fa, Italia-Svizzera di Davis a Genova: Roger Federer, che era già ampiamente e meravigliosamente e mozartianamente Roger Federer, era amabile, disponibile: Fabio Fognini rispondeva a monosillabi e inalberava un’espressione beffarda, arrogante. In dieci anni ha fatto passi in avanti: offende pesantemente suo padre, apostrofa volgarmente una giudice a Flushing Meadow, ora spruzza il suo veleno anche sulla storia, bestemmia in chiesa. Prego, nella cattedrale, nel tempio, ricorrendo al repertorio di Mario Appelius, evocando l’arrivo di bombe già cadute sull’All England. Fossero stati liguri come lui, i vertici del club, avrebbero potuto rispondergli: “Emmu sa detu, abbiamo già dato”, rispolverando immagini bianco e nero del blitz dell’autunno 1940 quando il campo centrale venne colpito dagli Heinkel 111.
Saro' greve / Storia e storie segrete di Gregorio e March (1)
Lunedì 8 Luglio 2019
Celebrando il genetliaco di uno dei più grandi talenti della nostra atletica, arrivato da noi dal Sud del mondo e tramutatosi in pochi giorni in uno dei maggiori fenomeni mediatici dello sport italiano. In questa prima parte della nostra ricostruzione, la famiglia, le originei e l'ambiente.
Vanni Lòriga
Fra pochi giorni, esattamente il 19 luglio, Marcello Luigi Fiasconaro compirà 70 anni essendo nato in quel giorno del 1949 a Città del Capo. I lettori di questo giornale non ignorano certo che March fu il vero protagonista di quel fenomeno che fu definito come "atletica spettacolo". Non ignorano che stabili i record mondiali degli 800 metri (il 27 giugno 1973 corse all'Arena di Mlano in 1’43”7 che è ancora primato italiano, sia pure in comproprietà) e dei 400 indoor (coperti a Genova, pista in legno, in 46”1). Come non hanno dimenticato che fu argento sul giro di pista agli Europei di Helsinki ’71 (45”49).
Duribanchi / Vi spiego perche', tanto per cominciare
Sabato 6 Luglio 2019
Viaggio tra storie, antistorie e varia umanità dell’ultima settimana. Dove a farla da padrone sono ancora i giochi con la palla: attrezzo bizzarro e a misure variabili che ha il difetto di non rimbalzare quasi mai dalla parte giusta.
Andrea Bosco
Sulla tolda di una galeazza veneziana per spiegare un titolo. Che in italiano recita “Duri i banchi”. Ma che in veneziano, si srotola “duribanchi”, tutto attaccato. Per una di quelle anomalie lessicali, frequenti in Laguna. Ai “banchi” erano incatenati i galeotti. E l'invito ad afferrarli era del capovoga quando sul tamburo batteva la cadenza da battaglia. Erano grandi navi costruite all'Arsenale: vele, lunghi remi, galeotti sottocoperta. In coperta “fanti da mar” specialisti nell'abbordaggio. Ho spiegato a GFC i motivi della scelta. Lo spiego anche a voi.
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