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Saro' Greve / Modugno, il vecchio Frac e l'Orientamento
Lunedì 12 Agosto 2019
Storie e aneddotti semisconosciuti sull’Orientamento e le sue origini in Italia, quando fu scoperto e lanciato dagli allievi della scomparsa Scuola Militare di Educazione Fisica.
Vanni Lóriga
Il 6 agosto di venticinque anni orsono Domenico Modugno cessava di Volare. Ai nostalgici ricordi che gli sono stati doverosamente riservati voglio aggiungere un aneddoto che, sia pure in maniera del tutto indiretta, lo proietta nel mondo dello sport ed in particolare in quello dell’Orientamento, altrimenti noto come orienteering. Per i pochi che non lo sapessero si tratta di quella disciplina sportiva i cui praticanti, dotati soltanto di una carta a scala ridotta e di una bussola, debbono raggiungere punti prestabiliti chiamati “lanterne”. È uno sport relativamente giovane, con radici nei paesi scandinavi.
I sentieri di Cimbricus / Piccola appendice di Spoon River
Giovedì 8 Agosto 2019Tre grandi nomi di altre epoche che hanno fatto storia - tra Giavellotto e Maratona - e che ci hanno lasciato quasi negli stessi giorni. Un doveroso contributo alla loro memoria.
Giorgio Cimbrico
Jorma Kinnunen, Egil Danielsen (nella foto) e Basil Heathley sono morti a breve distanza l’uno dall’altro senza che sia stato concesso loro spazio. Così come non ne ha avuto Brian Lochore, leggenda All Black e interprete dello stesso periodo storico. La storia più curiosa è quella di Danielsen, classe ’33, nativo di Hamar, nei pressi di Oslo, e destinato, dopo il ritiro, a servire nella locale stazione dei pompieri. Nella finale olimpica di Melbourne l’unico a lanciare con un giavellotto di metallo era il polacco Janusz Sidlo che aveva avuto modo di impratichirsi con l’invenzione dei fratelli Held grazie a Giorgio Oberweger: a Milano, il 30 giugno 1956, il vulcanico atleta-allenatore-dirigente-inventore gliene aveva consegnato uno che aveva appena portato dagli Usa e Janusz l’aveva spedito a 83.66, record del mondo sottratto per dieci centimetri a Solni Nikkinen.
Italian Graffiti / Legge di riforma? L'aveva gia' indicata Del Rio, ...
Mercoledì 7 Agosto 2019
Alla fine la montagna ha partorito il topolino. Entra in vigore la cosiddetta riforma dello Sport, un progetto atteso da decenni, che riduce i suoi effetti a una mortificazione dell'istituzione CONI senza affrontare, meno che meno risolvere, i grandi problemi che appesantiscono la struttura. Una ingovernabile mescolanza di pubblico e privato, una occasione mancata che peserà a lungo.
Gianfranco Colasante
Ieri pomeriggio il Senato ha approvato in via definitiva - 154 voti favorevoli, 54 contrari, 52 astenuti - il collegato sport alla manovra di finanza pubblica. La cosiddetta riforma diventa legge. Diciamolo subito: una brutta notizia per la traballante organizzazione sportiva nazionale che paga, e pagherà, nel profondo la guerra dichiarata dal governo giallo-verde a Giovanni Malagò e al suo mondo autoreferenziale. Un mondo che da anni, anche questo va detto, ben prima dell'era Malagò avviata nel 2013, aveva proceduto di bel passo confondendo autonomia con corporazione. Volutamente incapace di proporre qualunque cambio di rotta che l'adeguasse ai tempi. Con respondabilità antiche che - per chi lo avesse dimenticato - risalgono ai giorni nei quali Roma perse la sua battaglia olimpica contro Atene.
Fatti&Misfatti / Adesso che comandano banche e chirurghi
Lunedì 5 Agosto 2019
Siamo forti con le medaglie, diventiamolo con la base, dice la (cosiddetta) riforma governativa. Il cane che si morde la coda, perché le medaglie, di solito, arrivano, se hai una base già forte. O no?
Oscar Eleni
Dal terzo anello di San Siro, Milano da mangiare e da distruggere?, incatenato alla balaustra per dettare quelle che potrebbero essere le ultime volontà nella città che si dice virtuosa anche se ha abbattuto 4 bellissimi alberi davanti a casa mia per farci crescere un palazzo con tanto cemento. Caro amico, dice l’ultimo custode del Meazza, adesso comandano le banche e i chirurghi. Può essere. Dipende dalle banche, dai chirurghi. Prendiamo la banca del volley femminile, quella bella nazionale che si è già guadagnata il passaporto per le Olimpiadi di Tokio 2020: una squadra dove regna l’armonia se le più sorridenti sono quelle della panchina dove siede una come la Sorokaite che sarebbe titolare dovunque.
I sentieri di Cimbricus / Comincia a fare un po' troppo caldo
Lunedì 5 Agosto 2019
Il clima (quello meteorologico) va cambiando con grande velocità. Ma chi offre e paga ha sempre la meglio e che gli atleti si arrangino con la doppia periodizzazione e altre faccende del genere. Affari loro. Sono o no professionisti?
Giorgio Cimbrico
La Groenlandia è stata sbrinata e se ne va in rivoli, l’Antartide perde i pezzi, Parmitano dall’alto dei cieli lancia il grido d’allarme: “i deserti si allargano”. Una scaldata ci seppellirà: beati quelli dei tempi delle glaciazioni, costretti ad affinare il cervello per sopravvivere. Noi siamo troppo bolliti. I cambiamenti climatici (direi piuttosto mutazioni, ma non sottilizziamo, …) di cui non vuol sentire parlare Donald Trump (in italiano Donato Briscola) stanno interessando da tempo anche lo sport con preoccupanti premesse legate all’Olimpiade di Tokyo.
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