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Piste&Pedane / Spadafora: autonomia e cambiamenti
Giovedì 26 Settembre 2019
Spadafora: “Lo sport italiano? Straordinario perché ha un valore culturale ma anche di business per il nostro Paese». Concetti da condividere o non sarebbe meglio aggiustare il tiro?
Carlo Santi
DOHA – Una visita lampo, il tempo di firmare un accordo con il governo del Qatar, e assistere a qualche gara del Mondiale di atletica. Il ministro delle politiche giovanili e dello sport, Vincenzo Spadafora, nella sua fase di studio di questo nuovo mondo, nella sua prima visita all’estero ha scelto l’atletica per essere vicino agli atleti dopo l’esordio, da vincente, a Monza per il gran premio di Formula 1 dove la Ferrari ha dominato.
Italian Graffiti / Si sa, gli esami non finiscono mai
Giovedì 26 Settembre 2019
"Se Malagò personalizza lo scontro non andremo da nessuna parte. La riforma non deve essere pro o contro qualcuno, ma per lo sport. Le politiche di indirizzo si fanno al ministero e non al CONI": parola di (neo)ministro dello sport.
Gianfranco Colasante
Quando ieri nel pomeriggio il nuovo ministro delle Politiche giovanili e dello Sport del governo Conti-bis - il 45.enne Vincenzo Spadafora da Afragola (foto tratta dal profilo Facebook) - ha fatto il suo ingresso nell'atrio dominato dalla sinuosa Tedofora di Greco, ad attenderlo ha trovato solo Novella Calligaris che lo intervistava per la RAI. "Prima volta al CONI?", domanda d'esordio. "Da ministro si. Ma chiarisco subito, sono qui solo per Sport e Salute". E poi, dopo questa premessa, obiettivo virato nettamente verso i risvolti sociali e ricreativi dello sport che fanno tanto M5S. Cioè quelli, se vogliamo, meno impegnativi e dei quali si può sempre dire tutto e il contrario di tutto. Tanto chi se accorge o se ne ricorda? Come approccio, niente male o, se volete, in linea con le premesse e a meno d'un anno dai Giochi di Tokyo.
I sentieri di Cimbricus / Storie di razzismo, tra esclusione e riscatto
Giovedì 26 Settembre 2019
Ogni tanto ritornano, un po’ come il volo delle locuste. Difficile scrutare il lato oscuro del razzismo, sempre sospeso nel limbo tra omertà e superficialità. E una sospetta dose di ipocrisia.
Giorgio Cimbrico
Quando nel calcio italiano si parla di razzismo, gli atteggiamenti degli addetti dei lavori sono affacciati su una pietosa tragicommedia con vene – grosse come gomene – di omertà o con forti problemi di udito. Gli arbitri di solito non sentono gli ululati, così come i delegati della federazione, e al massimo ci si limita a brevi pit stop. La maggior parte degli allenatori, commissario tecnico incluso, nega che esista il razzismo. “Sono quattro stupidi …”, è la formula ricorrente. Per fortuna, qualche giocatore, come le formiche di Gianni e Michele, si incazza.
Piste&Pedane / Altri quattro anni (di lavoro) per Seb Coe
Mercoledì 25 Settembre 2019
Primo atto dei Mondiali: Lord Coe, peraltro unico candidato, è stato riconfermato alla guida della IAAF. Sul suo tavolo, insoluti non pochi problemi: dal riordino dei calendari alle vicende doping e alle sponsorizzazioni.
Carlo Santi
DOHA – Sebastian Coe guiderà l’atletica mondiale altri quattro anni. Il baronetto britannico è stato riconfermato alla vigilia del Mondiale in Qatar al vertice della IAAF, dove peraltro era l’unico candidato per la poltrona presidenziale, con 203 voti. Un plebiscito. Ximenia Restrepo, l’ex quattrocentista colombiana (bronzo ai Giochi del 1992), che ora ha passaporto cileno per via del matrimonio con il pesista Gaviria, è la nuova numero 2 in quota rosa. (nella foto Iaaf, Seb Coe e Ximenia Restrepo).
Saro' greve / Le indoor di Siddi alla Cavallerizza
Martedì 24 Settembre 2019
Uomo e cavallo. Le strane ed inedite commistioni tra atletica ed equitazione, attraverso una pagina ingiallita su alcuni dei nomi più illustri del nostro sport.
Vanni Lóriga
Il giovane ricercatore sassarese Luca Puggioni, cugino del più noto Gianni, è impegnatissimo nel recuperare notizie sulla velocità sarda. Recentemente è incappato in un inatteso risultato. Il 19 marzo 1949 il super-sprint Antonio “Tonino” Siddi (campione italiano nei 100, 200 e 400, nella foto) in una gara indoor disputata a Brescia si affermava nel salto in lungo con la misura di 6.32. Era allora tesserato per il CSI di Brescia, fondato ed allenato da Sandro Calvesi. Per avere ulteriori notizie su una prestazione quasi ignorata ci siamo rivolti alla coppia Lyana Calvesi/Eddy Ottoz, delle faccende bresciane bene informata. Utilissima è stata Lyana che di quel periodo della sua primissima infanzia ha preziosi ricordi.
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