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Piste&Pedane / Nella notte bollente emerge (ancora) Liu Hong
Domenica 30 Settembre 2019 (Notte)
Alle cinesi va tutto il podio della 20 di marcia (e poteva essere poker). Antonella Palmisano fa quello che può, ma deve scivolare al tredicesimo posto, quattro posizioni davanti a Valentina Trapletti.
Carlo Santi
DOHA - Marcia trionfale per la Cina, delusione per l’Italia che sperava in Antonella Palmisano sul podio. Ma la ragazza pugliese che nelle ultime due competizioni internazionali, Mondiali di Londra ed Europei di Berlino, era stata terza, stavolta è finita in retrovia, tredicesima in 1h33’36”, mentre Valentina Trapletti ha chiuso quattro posti più in là (1h38’22”). Non certo quello che molti si attendevano dalla coppia, soprattutto dalla Palmisano che, però, aveva fatto scattare un campanello d’allarme con il ritiro in Coppa Europa in primavera ad Alytus, in Lituania.
Piste&Pedane / Manca il pubblico, non il livello tecnico
Domenica 29 Settembre 2019
Carlo Santi
Nella terza giornata dei Mondiali le cose migliori arrivano dalle pedane, ma regina della serata è la minuta giamaicana Fraser-Pryce, nuova mamma volante, all’ottavo titolo iridato.
DOHA – Shelly-Ann Fraser-Pryce è un lampo. Irraggiungibile per tutte, la mamma trentaduenne di Kingston, Giamaica, ha corso i 100 metri in 10”71, a un solo centesimo dal suo primato e cogliendo l’ottavo sigillo mondiale. Felice, Shelly-Ann è corsa a festeggiare tenendo teneramente in braccio il figlioletto Zyon che è parso un po’ smarrito trovandosi lì, nello stadio. Quando le sette sprinter sono partite (mancava l’olandese Dafne Schippers che ha disertato la finale) lei è scappata subito via. Per Dina Asher-Smith e Marie-Josee Ta Lou non c’era altro da fare che inseguire e vedere la lunga e variopinta chioma della Fraser-Pryce.
Piste&Pedane / Giorgi: “Ho consumato tutte le lacrime”
Domenica 29 Settembre 2019
«Ho usato testa, gambe e soprattutto il cuore per riuscire a superare i problemi di stomaco che mi hanno rallentata. Ho rischiato di non farcela, ma oggi non potevo fermarmi: l’occasione era unica, mica potevo sprecarla».
Carlo Santi
DOHA – Famiglia, marcia, studio. Eleonora Giorgi piange sulla prima medaglia importate di una lunga carriera nel tacco e punta, la prima per l’Italia in questo Mondiale. La donna azzurra della notte nella Doha bollente, oltre 30 i gradi ma con un’umidità altissima, con estrema lucidità ha saputo tenere nervi e muscoli saldi per arrivare al terzo posto della 50 chilometri, gara massacrante e qui ancora di più viste le condizioni estreme di caldo e umidità. Ma era importante scalarla questa montagna perché dopo troppe delusioni era arrivato il momento del sorriso.
Piste&Pedane / Tortu: dall'album delle sensazioni
Domenica 29 Settembre 2019
«Era l’obiettivo dell’anno e l’ho centrato, ma non devo montarmi la testa. La prossima stagione sarà ancora più di difficile, ma all’Olimpiade andrò con una grande consapevolezza».
Carlo Santi
DOHA – Tanta voglia di Argentina e del suo calcio. Filippo Tortu festeggia così la finale mondiale dei 100 metri anche se prima c’è la staffetta, quella 4x100 che lascia aperte le porte al sogno. «Rimango concentrato su questo obiettivo – ha detto Pippo – poi non vedo l’ora di andare in vacanza». Ci sarà spazio per un po’ di mare ma dal 21 al 23 ottobre non cercatelo: Pippo e suo papà Salvino, che è l’allenatore, sarà a Buenos Aires. «Andiamo a vedere il Superclasico alla Bombonera – la partita tra il Boca Juniors e il River Plate. Anche questo è un sogno che ho da tanto tempo e adesso di avvera. Ma quando torno, sotto con gli studi».
I sentieri di Cimbricus / Un altro pezzo del puzzle e' andato a posto
Domenica 29 Settembre 2019
Il più pallido dei finalisti mondiali dei 100 (come ha ricordato con eccesso di pudore il maggior quotidiano italiano) ha superato un'altra tappa del suo percorso di crescita. O almeno tale pare se è vero che anche per un millesimo è lecito delirare, ... o no? Intanto godiamocelo tutto.
Giorgio Cimbrico
E così a Doha dove il caldo avvolge come un boa, davanti a un pubblico da campionato di società (ridicolo …), in una tensione che stritola come un’anaconda prima di sciogliersi in un commozione salda, non sciropposa, Filippo Tortu, il più veloce italiano di sempre, diventa anche l’azzurro che mette le zampe veloci sul miglior piazzamento mondiale di uno sprinter di casa nostra. D’accordo, c’è anche Pier Francesco Pavoni, ottavo – e poi settimo dopo la successiva squalifica di Ben Johnson – nella finale passeggiata di Roma ’87, ma non sottilizziamo.
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