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Osservatorio / Atletica in TV tra passato (Doha) e futuro (Tokyo)
Lunedì 21 Ottobre 2019
Qualche riflessione a margine dei primi dati d’ascolto dei Mondiali di Doha che ne hanno testimoniato il successo di audience prima ancora che tecnico. Dati che, tradotti in italiano, suggeriscono qualche perplessità sulle scelte di programmazione, specie in vista dei prossimi Giochi Olimpici. Servizio pubblico: se ci sei …
Luciano Barra
Ormai sono passate quasi due settimane dalla conclusione dei Campionati del Mondo di Atletica e, come i funghi dopo la pioggia, stanno incominciando ad apparire i primi dati di ascolto televisivi. Quelli complessivi non sono ancora noti e quando li avrò sarà utile farne un confronto con i precedenti Campionati. Ovviamente la IAAF ha gongolato per i primi dati emersi, grazie ai quali, nonostante le note difficoltà incontrate (calura e poco pubblico nei primi tre giorni), i Campionati oltre ad essere stati classificati tecnicamente come i “best ever”, vengono ora anche definiti “i più visti”.
Italian Graffiti / Una spartizione da 64 milioni. Salvo intese
Sabato 19 Ottobre 2019
Alla fine è sempre una questione di soldi e la nuova distribuzione di fondi non pare aver lasciato scontenti. Con qualche finestra aperta sul "sociale" in attesa di capire se ancora ha senso parlare di Riforma. Ma forse siamo noi a non essere in sintonia.
Gianfranco Colasante
Chi l'ha vista? Mi chiedo e vi chiedo: che fine ha fatto la Riforma (o come volete chiamarla) dello Sport? Approvata dal parlamento nel penultimo giorno dello scorso anno, annunciata con squilli di trombe, rullar di tamburi e scorrer di slides l'ormai lontano 31 gennaio all'Acquacetosa, pare ora definitivamente scomparsa dai radar. O almeno questo è quanto si ricava dalla presentazione delle ultime provvidenze - trasformate in "manovra", ... - tenuta ieri a Palazzo Chigi dal ministro suo malgrado della gioventù e dello sport Vincenzo Spadafora e dal manager di lungo corso Rocco Sabelli che, dopo aver sistemata l'Alitalia, sta ora provvedendo ad aggiustare lo sport nazionale. Riepilogo.
I sentieri di Cimbricus / "A Tokyo e' tutta un'altra cosa"
Venerdì 18 Ottobre 2019
Dopo le esperienze (previste) di Doha, pare che ora le istituzioni - CIO e IAAF (pardon WA) - ci abbiano ripensato. Per i Giochi 2020 via dalla pazza umidità e lontano dal caldo asfissiante: le gare su strada lascino Tokyo e vadano in montagna. Ma gia' piovono le proteste.
Giorgio Cimbrico
Hanno avuto pietà: maratone e marcia olimpiche a Sapporo, isola di Hokkaido, 800 chilometri a nord di Tokyo. Non c’è dubbio: quel che si è visto a Doha (disperati e tramortite trasportati in un ospedale da campo, ambulanze in azione, zombie che si ostinavano a correre e e marciare a zigzag, prestazioni che non possono esser commentate) ha avuto la sua importanza nella decisione del CIO, già presa e da ratificare tra qualche giorno. Dagli attriti con il sindaco e con la governatrice dell’area metropolitana qualche scintilla è scoccata.
I sentieri di Cimbricus / Il giorno piu' infamante
Giovedì 17 Ottobre 2019
La storia dei saluti irrutuali è molto variegata nel calcio e in tutte le epoche. Capitò anche ai "bianchi" d'Inghilterra che, alla vigilia della guerra, furono costretti dal loro governo ad esibirsi in un goffo saluto nazista di fronte ai loro nemici.
Giorgio Cimbrico
I giocatori turchi salutano militarmente? C’è stato di peggio ed è documentato in una foto bianco e nero che ha superato gli ottant’anni dallo sviluppo ma che è ancora molto nitida. 14 maggio 1938, prato dell’Olympiastadion di Berlino, 110.000 spettatori: la nazionale inglese di calcio (maglia bianca, tre leoni, calzoncini neri che si allungno quasi al ginocchio) alza in blocco il braccio nel saluto nazista, i volti rivolti verso la tribuna dove sedevano Hermann Goering, Joseph Goebbels e Rudolf Hess che, poco più tardi, in fondo un volo di notte, sarebbe diventato sorprendente “ospite” del Regno Unito.
Duribanchi / Ancora una volta morire per Danzica?
Mercoledì 16 Ottobre 2019
Lo sport non sia complice di chi uccide. Di chi prevarica. Di chi imprigiona. Altrimenti lo dovreste chiamare con il suo vero nome: business, affari. In nome della verità.
Andrea Bosco
Il quesito è antico: è giusto separare lo sport dalla politica? Le risposte sono sempre state, nel corso della storia, evasive, fasulle, ipocrite. Gli Stati Uniti parteciparono alle Olimpiadi di Hitler, a Berlino, dove trionfò a dispetto del Baffetto Criminale, Jesse Owens. Ma avrebbero dovuto non andarci. L'Europa ed il mondo avrebbero dovuto non andarci: chi voleva, poteva “vedere” quanto sarebbe successo. Chi poteva aveva il dovere di “vedere” il disegno disgustoso di un regime sprezzante dell'uomo fino all'olocausto. La domanda è anche oggi sempre la medesima: morire per Danzica?
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