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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / Il rumoroso crollo di un muro posticcio

Sabato 12 Ottobre 2019


kipchoge-vienna


Solo un'operazione commerciale? Di certo è difficile dare credito "sportivo" all'impresa targata Nike di Eliud Kipchoge - annunciata al rullar dei tamburi come l'evento dell'anno - che resta incastonata nel regno del "costruito" e del posticcio degli investimenti economici. Noi crediamo che l'atletica è, e deve restare, ben altro.


Carlo Santi


Eliud Kipchoge ha tirato giù un muro che sembrava impossibile ma che non troverà mai un posto nell’albo dei record ufficiali. A Vienna, su un circuito intorno al Prater, il trentaquattrenne keniano ha corso la maratona in 1h59’40”. Nessun pedone era mai riuscito in una simile impresa, nessuno era mai riuscito a correre i 42 chilometri e 195 metri 
in meno di 2 ore.

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Osservatorio / L'incognita Doha ora e' un successo

Giovedì 10 Ottobre 2019

 

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Si può obiettare se i Mondiali tenuti al margine del deserto di Doha siano stati i migliori si sempre? Il dibattito è aperto, ma la partecipazione, l'insieme dei risultati tecnici e il ritorno mediatico propenderebbero per il si.

 

Luciano Barra

Sono contento che già il 30 Settembre SportOlimpico era intervenuto sui Mondiali 2019 con il mio articolo “Non sparate su Doha”. Ripeto, per molti motivi, ero stato contrario alla scelta di Doha ma le critiche dei primi giorni erano pesanti e non giuste. È finito che Doha ora viene classificato tecnicamente come il miglior campionato del mondo di tutti i tempi con basse temperature e bassa umidità, con produzione televisiva di ottima qualità, e la migliore Event Presentation mai vista, con Annunciatori di grande qualità. Cosa vogliamo di più? L’unico aspetto negativo, per uno come me che vive in Toscana, è stata l’assenza di vino e birra.

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I sentieri di Cimbricus / A che punto e' la notte

Venerdì 11 Ottobre 2019


1h59


La scelta dell'industria chimica Ineos è caduta su Vienna, sul Prater, proprio dove Graham Greene ambientò il "Terzo Uomo", per fare di Eliud Kipchoge il "primo uomo" capace di correre la Maratona in 1h59'. Ma c'entra qualcosa con l'atletica? 


Giorgio Cimbrico

“A che punto è la notte’ domandava Banquo. “La luna è calata”, gli veniva risposto prima che in scena entrasse Macbeth, già divorato dall’attesa. Anche noi del popolo, spesso contiguo, dell’atletica e del rugby aspettiamo, come dice il Bardo, che la notte combatta con l’alba in un 12 ottobre di scoperta possibile di un nuovo continente: correre una maratona anche in un secondo sotto le due ore, con tutti gli aiuti del caso, “in vitro” viene da dire, magari non è atletica come la intendiamo, ma è una porta che si apre sulle possibilità umane.

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Duribanchi / Sempre sbagliato fischiare, ma ... …

Martedì 8 Ottobre 2019
                    
san siro

Servirebbe un tasso minore di ipocrisia. La favoletta del professionismo regge fino ad un certo punto. Si può dire di no. Ma è anche vero che nel calcio ormai le bandiere sono drappi sgualciti.

Andrea Bosco

Da Doha senza furore. L’Italia dell’atletica è piccola nel mondo. I commoventi e sofferti 10.000 di Crippa valgono il primato italiano che resisteva dal paleozoico, ma l’ordine d’arrivo recita ottavo posto. Gli africani sono in certe specialità imbattibili. Tortu va veloce ma le sue “partenze” sembrano sempre da “dilettante”. Lewis potrebbe spiegargli come si fa. Gimbo vola nell’alto, ma non abbastanza, benché con l’alibi del lungo infortunio. Piuttosto: la barba stile Salvator Dalì, da “personaggio”, è una idea rivedibile.

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Piste&Pedane / Qualche numero per capire meglio

Martedì 8 Ottobre 2019

 

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Tempo di riflessioni dopo i Mondiali con alcune considerazioni su base statistica. Con qualche inatteso risultato, in un quadro che può suggerire alcune interessanti valutazioni. Anche per il futuro.

Pierluigi Fiorella

Alla vigilia c’erano non poche perplessità sulla riuscita tecnica della rassegna iridata: soprattutto per le inconsuete condizioni ambientali e per la data avanzata. A luci spente si può tranquillamente affermare che gli aspetti positivi siano stati superiori ai negativi (sebbene tra questi vada annoverato la ridotta presenza di spettatori). Alle critiche, che pure non sono mancate, Seb Coe – confermato all’unanimità per il prossimo quadriennio – ha opposto due considerazioni. Vediamole.

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