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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





www.sportolimpico.it

Fuorisacco / Chissa' cosa ne avrebbe detto de Coubertin?

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Martedì 21 Gennaio 2020

 

decoubertin-documenti


Anno record per i cimeli sportivi il 2019. Nel giro di pochi mesi si è passati dai 5 milioni di dollari pagati per una divisa di Babe Ruth ai quasi 9 milioni per il manoscritto “olimpico” di Pierre de Coubertin. Con qualche domanda per il CIO.


Gianfranco Colasante


Non ha fatto molto rumore, ma l’avrebbe meritato. Sto parlando dell’asta tenutasi a New York, presso Sotheby’s, lo scorso 18 dicembre. In quell’occasione è stato battuto il manoscritto originale del discorso tenuto a Parigi il 25 novembre 1892 da Pierre de Coubertin davanti ai soci dell’Unione des Societes Françaises de Sports Athletiques. Proprio quello nel quale il non ancora trentenne barone proponeva la rinascita degli antichi Giochi Olimpici: il primo passo per la formazione del Comitato Olimpico Internazionale costituitosi nel giugno del 1894.


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I sentieri di Cimbricus / "Tu vuo' fa' l'Americano, ..."

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Martedì 21 Gennaio 2020


dollars


Oltre che dall'Atlantico, America e Europa sono separati da una diversa e profonda concezione del rispetto dei conti nello Sport, il cosiddetto Salary cup. Che, specie dalle nostre parti, viene gioiosamente inteso come una perenne sfida a superarne i limiti.

Tu vuo’ fa’ l’americano
O’ Saracino o’ Saracino bello guaglione
(Renato Carosone - Opere scelte)

Giorgio Cimbrico

A furia di scopiazzare l’America, ci siamo fregati con le nostre mani. Non sto parlando di cibo cattivo, di bibite che gonfiano la pancia, di armi per tutti, di cultura per pochi, di esportazione di democrazia mediante bombardieri a lungo raggio e più recentemente di droni, di violenza ad ogni livello cominciando dal più alto, di plebe che vota politici (… finita la scorta di aggettivi), di spregio totale dell’ambiente specie quello altrui. Essendo inoffensivo, isolato, microscopico, mi soffermo su un aspetto più spicciolo e amato nella nostra cerchia di vecchi cavalieri del sogno: lo Sport. Con una precisazione che è anche un canone: lo Sport lo abbiamo inventato noi europei, i greci prima, gli anglosassoni dopo. Loro, gli americani, hanno inventato il business legato allo sport. Sembra banale sottolinearlo, ma repetita iuvant.

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Duribanchi / A volo d'uccello sul paese dell'assurdo

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Martedì 21 Gennaio 2020


anastasi 


“L'Italia è un paese dove la percentuale di illegalità è in continuo aumento. Siamo fanalini di coda in Europa quanto a lotta alla corruzione. Ma da mesi la guida dell'Anac, l'Anticorruzione, dopo l'uscita di scena di Raffaele Cantone, resta vacante.”

Andrea Bosco

Dino Meneghin ne ha fatti settanta. Auguri all'uomo di Alano di Piave. Sembra ieri che faceva a sportellate con Arturo il “rosso”. O dialogava divinamente con Bob McAdoo. Giampaolo Ormezzano (ciao, grande Giampa) si è raccomandato che non “ecceda” con il basket. Ci provo. Walter de Raffaele ha spiegato che l'esordio con la maglia della Reyer per Goudelock potrebbe essere imminente. E di essere incantato dalla sua “cultura del lavoro”. I grandi campioni faticano. Nane Vianello mi raccontò che andando per via Montenapoleone con Bradley, rimase impressionato per come Bill “catalogava” gli oggetti delle vetrine, elencandoli passo dopo passo. Richiesto del perché, si sentì rispondere: “alleno la mia visione periferica”.

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Fatti&Misfatti / Aspettando il re delle fate

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Lunedì 20 Gennaio 2020

 

esposito1 


“Forse ha ragione Esposito, bacchettato con la coda di paglia dalla presidenza federale che dovrebbe leggere i tabellini, quando chiede libertà di scelta, senza rinunciare a lavorare duro con quelli che ha in convento”.

Oscar Eleni

Sotto il ponte scozzese di Sligachan cercando il re delle fate che fece tornare bella l’amazzone Fiona sfigurata da una caduta, con il cavallo imbizzarrito, come le bestie che chiedono a Zaniolo di saltare, ai mostriciattoli che si azzuffano, accoltellano e si ammazzano. Il futuro sposo che l’attendeva all’altare la ripudiò, il re, immergendola nell’acqua sotto l’Old Bridge in pietra, le ridiede l’antica bellezza come stanno facendo le ragazze dello sci che saranno valanga prima dei maschietti.

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Piste&Pedane / Tra Master e Tapascioni spunta il sol dell'avvenire

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Lunedì 20 Gennaio 2020

 

running 


Categorie vellicate nei programmi dei candidati alla presidenza federale. E non in forma occasionale. Tanto da ingenerare il sospetto che si tratti di un atteggiamento nato per compiacere la componente “sociale/salutistica” dell'agenzia governativa “Sport e Salute”. Guarda caso, quella che distribuisce i soldi pubblici.

Daniele Perboni

Caro direttore, ho atteso alcuni giorni prima di mettere nero su bianco le righe sottostanti. Beninteso se avrai, o avranno i lettori, la compiacenza di seguirmi sino in fondo. In effetti, nello stendere questo scritto mi sono trovato in difficoltà. Ben conscio di poter scatenare una piccola bufera ho voluto prendermi una pausa e valutare sino in fondo se valeva o meno la pena procurarmi una simile “rogna”. Tutto è partito dal “saggio” recentemente pubblicato su questo giornale a firma Luciano Barra. Più precisamente nel passaggio dedicato ai Master.

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