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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Esercizi mnemonici di protezione

Martedì 11 Febbraio 2020

 

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Giunge notizia che Alisher Usmanov – miliardario presidente della scherma (nella foto) – ha acquistato il manoscritto di de Coubertin e ne ha fatto dono al Museo Olimpico di Losanna. Donare è meglio che ricevere, se il conto in banca è sterminato.

Giorgio Cimbrico

Esercizi atletici per proteggersi dalle salve minacciose dell’admiral von Alzheimer, per prevenire la demenza, per tener ben affilata la memoria, come consigliava Cicerone, senza ricorrere alla solita elencazione degli Stati americani, delle capitali, dei sultanati della Malesia (questo è per raffinati: comincia con Johore per finire con Trengganu …), dei cast di film famosi sovraffollati di divi. A seguire, (alcune) applicazioni pratiche.

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Duribanchi / Sempre piu' veloce, sempre piu' estremo

Martedì 11 Febbraio 2020


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“C'è una sorta di crisi di rigetto in atto verso Sarri: la tifoseria non lo ama, la truppa sembra non capirlo, la proprietà si sta probabilmente interrogando sulla sua scelta: improbabile che Sarri possa trasformarsi in Peter Pan volando verso l’isola che non c 'è”.

Andrea Bosco

In viaggio, sui versi di Konstantino Kavafis, verso Itaca. Navigazione che vorresti durasse “a lungo” accumulando tesori per strada, nella consapevolezza che ad Itaca non troverai, ad attenderti, ricchezze. È questo che Maurizio Sarri sembra non aver compreso. Alla Juventus non troverà “avventure” ed “esperienze”, ma solo Lestrigoni, e Ciclopi. Il mondo Juventus è antitetico a Sarri. Non si tratta di moduli: si tratta di dna. Tutto a posto: in fondo la stagione della Juventus è solo più tribolata del solito per via di unaconcorrenza finalmente reale, ma nulla è ancora compromesso. E tuttavia niente è “in ordine”.

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Fatti&Misfatti / Nascosti dietro il sipario strappato

Lunedì 10 Febbraio 2020

 

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“Il caos domina il sistema da quando pretendono di mischiare agonismo professionale con tutto il resto. Roba da dilettanti allo sbaraglio, aspettando i voti della giuria come a Sanremo, villaggi del pensiero che ci sfuggono.”

Oscar Eleni

Sul mare danese, maledicendo schiena ed anca che impediscono una rimpatriata da Alceo sul mare di Pesaro. Destino. Cattiveria del tempo che passa in fretta e ti lascia stordito nel tripudio di Sanremo, felice che al mondo ci sia un coreano capace di stupire persino questa America degli Oscar da bagno, sentendo un fremito caldo come quelli che se la fanno addosso per piacere, gli eroi del wetting, quando Spike Lee, un genio ribelle, un grande, si presenta sul tappeto rosso delle gioie cinematografiche con un vestito giallo e viola nel ricordo di Kobe Bryant.

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Italian Graffiti / La storia dimenticata dei fratelli Cattalinich

Lunedì 10 Febbraio 2020

 

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Nella Giornata del Ricordo la pagina drammatica di tre fratelli zaratini – canottieri saliti sul podio ai Giochi del 1924 – costretti a lasciare la loro terra assieme agli altri trecentocinquantamila dell’esodo.

Gianfranco Colasante


Quando diciamo canottaggio il pensiero va subito ai tre fratelli Abbagnale: Giuseppe, Carmine e il più giovane (ma anche il più dotato e il meno fortunato) Agostino. Se vogliamo, una dinastia, con sette medaglie d’oro e due d’argento ai Giochi. Ma che ha altri precedenti in chiave olimpica. Come capitò negli anni Trenta, con i tre fratelli Vestrini, livornesi degli “Scarronzoni”: Pier Luigi detto “Lallo” e Renzo detto “Lilli” in gara ad Amsterdam nel 1928 e il più giovane Roberto detto “Lolli”, argento sull’Otto a Los Angeles 1932. Ma ancora prima c’erano stati i tre fratelli Cattalinich che nel 1924, sulle acque della Senna, avevano conquistato la medaglia di bronzo dell'Otto alle spalle degli universitari di Yale e dell’equipaggio canadese, ma precedendo i più accreditati britannici.


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I sentieri di Cimbricus / Un veterano di vent'anni e tre mesi

Domenica 9 Febbraio 2020

 

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Non record mondiale al coperto, quello di “Mondo” – mai nickname più profetico – ma assoluto. Come vogliono le norme. Tanto più che con lui di mezzo, 6 e 20 non sarà una risposta a chi chiede che ora è.

Giorgio Cimbrico

Armand Duplantis, 6.17: non sarebbe male che alcuni giornalisti italiani dessero un’occhiata al regolamento tecnico della World Athletics che noi poveri vecchi continuiamo a chiamare IAAF: l’articolo 260 dice che se un impianto è omologato, un record mondiale può essere ottenuto sia che esista sia che non esista un tetto che lo ricopre. Nel caso, ci troviamo a quello che viene definito record mondiale assoluto. In sei anni, dal record di Renaud Lavillenie a Donietsk, casa madre di Sergei Bubka (padrone del tetto per trent’anni), anche in quel caso presentato come record mondiale indoor, nessuno ha pensato di dare un’occhiata ai canoni, né evidentemente nessuno ha fatto caso al comunicato inviato sabato 8 febbraio, attorno alle 21, da Montecarlo: pole vault world record significa record del mondo di salto con l’asta.

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