Duribanchi / Ostaggi inconsapevoli di un virus
Martedì 25 Febbraio 2020
In un mondo globalizzato ed interconnesso, nessuno è ormai al sicuro. Da niente. Specie se quel “niente” si sviluppa in Cina: “Una farfalla che sbatte le ali a Pechino provoca un maremoto dall'altra parte del mondo”.
Andrea Bosco
Dovresti avere il cuore lieto per il primo posto il Coppa del Mondo di Federica Brignone. Anche se sportivamente ti dispiace che la migliore, la statunitense Shiffrin, distrutta per la morte del padre, ancora non se la sia sentita di ritornare in pista per difendere il suo trono. Dovresti rallegrarti per i due successi di Azzurra nel basket, confortato dai progressi di Pippo Ricci e di Akele, per la leadership di Michele Vitali, per il fosforo di Spissu, per l'infinita saggezza di Meo Sacchetti. Dovresti piangere per l'acclarata fragilità del calcio nostrano messo in ginocchio dal Coronavirus, ma colpevole di aver vissuto e di vivere come la cicala di Esopo: senza un domani.
Fatti&Misfatti / Posti vuoti sotto i riflettori
Lunedì 24 Febbraio 2020
“Sport a porte chiuse nel misterioso Paese dove i fumatori non calano, anche se il tabacco porta cancro, i bevitori non si arrendono, anche se la cirrosi incombe, lo stesso posto dove il mercato nero dell’amuchina impazza e le mascherine sono esaurite.”
Oscar Eleni
Protetto da Fabio Monti, sostenuto dal Cappellari, arruolato da Giuliana Cassani per una bella e forse troppo lunga serata in zona sette a Milano, teatro degli Olmi. Notte dove l’ex mezzofondista Raffaele Geminiani, architetto, ex sponsor persino dell’Armani, ha dedicato il suo talk show sportivo teatrale alla Pro Patria, dove è stato uno dei tanti mezzofondisti della bellissima scuola Rondelli, a Beppe Mastropasqua, il presidente dell’epoca d’oro e non soltanto per le scintillanti notturne organizzate insieme alla Snia di Sar e Giani.
Piste&Pedane / La doppia faccia del salto in alto
Lunedì 24 Febbraio 2020
Non è andata come ci si aspettava. Bene Pippo Tortu, meglio la rinata Elena Vallortigara, conferma di livello per Lorenzo Fabbri. Il resto un po' così, ... Nella sezione TOP TEN tutti i dati della rassegna tricolore e il punto sulla breve stagione indoor.
Daniele Perboni
Domenica di sole ad Ancona. Levataccia doveva essere. Levataccia è stata. Doppio T doveva essere. Doppio T non è stato. La seconda giornata dei Tricolori indoor era tutta centrata sulle apparizioni in pedana e sul rettilineo dei due gioielli atletici azzurri: Tamberi-Tortu. Uno solo, però, ha centrato l’obiettivo in pieno. Il più giovane. Sprinter di vaglia, senza nessun dubbio. Lo dicono i numeri, il cronometro (6”60), anche se il brand (così lo chiamano quelli che se ne intendono) pare un poco in ribasso. Ma andiamo con ordine. Già alle 9,30 del mattino gli spalti del palazzetto offrono un buon colpo d’occhio.
Piste&Pedane / Indoor: per ora consoliamoci col rugby
Domenica 23 Febbraio 2020
Prima giornata del tutto interlocutoria e un po’ deludente per l’evento clou della stagione al coperto. Tutto rimandato ad oggi sperando per il meglio, mentre a margine si confrontano le diverse cordate elettorali.
Daniele Perboni
Ancona. Campionati tricolori indoor. Prima giornata: nulla o quasi da segnalare. Giornata moscia. Non molto pubblico sugli spalti. Tutti attendono le esibizioni di Tortu-Jacobs nei 60 e Gimbo Tamberi (padrone di casa) nell’alto (oggi 23 febbraio). Però qualcosa accade ugualmente. Luminosa Bogliolo agguanta facilmente la finale nei 60 con barriere. Felici per lei attendiamo la fine della serata per rivederla all’opera. Niet. Ezio Madonia, ex sprinter di buon vaglia, ci informa che la ragazza ha «un grosso ematoma sulla coscia destra». Eredità delle gare effettuate in giro per l’Europa. Più precisamente la caduta occorsa qualche giorno fa al meeting di Glasgow.
I sentieri di Cimbricus / Uomini con quell'idea del sublime
Sabato 22 Febbraio 2020
Forse per noi vale il motto che venne inciso sulla medaglia che celebrava la vittoria sull’Invencible Armada: “i venti soffiarono ed essi furono dispersi”.
Giorgio Cimbrico
Quando ho letto che Francis Joyon, con il suo trimarano gigante, ha impiegato 31 giorni, quattro meno di Giovanni Soldini, a lasciarsi alle spalle i 28.000 km che dividono Hong Kong da Londra – la chiamano la Rottà del Tè, in ricordo dei vecchi clipper che traversavano l’Oceano Indiano, doppiavano il Capo, risalivano l’Africa e, giunti al Golfo di Guascogna, iniziavano a sentire odore di casa – e ho annotato la media oraria, 20,7 nodi, una quarantina di chilometri, ho ripensato alla mia breve avventura su uno di questi mostri. Durò un paio d’ore e si rivelò sufficiente a farmi capire chi sono questi lupi di mare. O, come dicono gli inglesi, salty dog, cani salati.
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