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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





www.sportolimpico.it

Duribanchi / Nel segno di una parola: compromesso

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Domenica 3 Maggio 2020

 

conte

In ordine sparso verso la tribolata fase-2: sul tavolo delle decisioni si scontrano i poteri forti, Regioni contro Governo, ciascuno a suo modo nel giusto. E se invece provassimo a discuterne in Parlamento?

Andrea Bosco

Forse stiamo uscendo dall'incubo. I numeri indicano che i contagi da Covid-19 in Italia sono in flessione, al pari del numero dei decessi. La strada rimane lunga: lastricata di tamponi e di un vaccino che ancora non esiste. Servirà “riaprire” con prudenza. Il paese arrischia il collasso economico, stretto tra necessità sanitarie e cittadini che sono allo stremo. Ma un “liberi tutti” è prematuro. Pensare di andare al mare “a mostrar le chiappe chiare” una imprudenza che potrebbe costare cara. I domiciliari che ci stanno angosciando non vanno revocati. Almeno per quanti non sono, con il proprio lavoro, indispensabili alla società.

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I sentieri di Cimbricus / Immagini di atletica in anni di guerra

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Martedì 28 Aprile 2020

 

fanny 

 

Se è vero che la pandemia è come una guerra, quale migliore occasione per rovistare tra pagine ingiallite di un'atletica che seppe reagire proprio agli anni tragici del vero conflitto mondiale.

 

Giorgio Cimbrico

In uno scenario desertificato, che qualcuno si azzarda a stimare più grave della seconda guerra mondiale, può esser consolatorio – e di buon auspicio – rovistare in archivio per rinvenire quanto l’atletica riuscì a raccogliere in anni perigliosi che videro la cancellazione di due Olimpiadi, di un Europeo e degli incontri internazionali, uno dei terreni più fecondi.

L’Atleta del Secolo Breve

Quei due Giochi e quella rassegna europea del ‘42 coincisero con altrettante occasioni perdute per Francina Elsje Koen, classe 1918, maritata con Jan Blankers, giornalista e allenatore che non credeva troppo nell’atletica femminile: si sarebbe ricreduto.

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Fatti&Misfatti / Non state troppo vicini

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Lunedì 27 Aprile 2020

 

lauro 


In un clima del genere perché stupirsi se nello sport prendono a calci, se la famosa politica disinfettata dallo sport, ricordata quando serve fare cassa o trovare voti, guarda sgomenta all’incompetenza. Non soltanto ministeriale.

Oscar Eleni

Lontano dai gatti selvatici che infestano, insieme ai topi, la riserva di cielo scuro nel Pacifico, un luogo privo di inquinamento luminoso. Vedi soltanto le stelle. Magari. Il contrario di quello che succede qui. L’ordine è tenersi a distanza, meglio se hai a che fare con gente stupida, bambini dell’asilo che fanno dispettucci da dozzina, leccapiedi a servizio permanente. Nomi? Lista lunghissima. Meglio fingere che non ci siano anche se poi li trovi ovunque: comici i momenti di “democrazia” televisiva dove tutti possono dire le stesse cose che illuminano il cielo di Trump.

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Duribanchi / "Questo qui ha fatto una grande partita"

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Lunedì 27 Aprile 2020

calcio generica

Senza rispetto, e accettazione, non esiste vita civile. Si definisce sovente “dialettica” la “non accettazione”: foglia di fico che non copre l'astio per chi la pensa diversamente. Le guerre civili portano a ferite profonde.


Andrea Bosco

Rispetto: questa inapplicata parola. Oggi, in tempo di pandemia, più che mai. Non mi dilungo: li vedo in televisione quelli che la ignorano mentre io sto a casa. Sono arrabbiato e impotente. La festa del 25 aprile, festa della Liberazione, dovrebbe essere una festa nel segno dell'unità del paese. Non lo è, purtroppo. Non lo è perché dalla festa è stata rimossa quella parola: rispetto. Da parte dei “vinti” (meglio: dei loro eredi, dopo 75 anni) mai veramente consapevoli di cosa sia stata la dittatura fascista, di cosa sia stata la Seconda Guerra Mondiale, di cosa sia stata la feroce repressione repubblichina. Ma anche da parte dei “vincitori”, raramente disponibili ad una vera riconciliazione. Mai veramente disposti a riconoscere anche le numerose crudeltà della “parte giusta” del Paese.  

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I sentieri di Cimbricus / Vox clamans in deserto

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Venerdì 24 Aprile 2020

 

pallone sgonfio 


Questa febbre che vuole il ritorno in campo a tutti i costi non riesce a mimetizzare la paura che le tv non paghino l’ultima rata e premano per un ridimensionamento, nell’ordine del 15%, per il prossimo accordo.

Giorgio Cimbrico

Con quel nome che sembra uscito dall’Armata Brancaleone o da Così fan tutte (“o fuori la spada o perdiam l’amistà”), il ministro Spadafora non sa cosa fare e riporta a un’altra aria mozartiana, questa volta del Don Giovanni: “vorrei e non vorrei, mi trema un poco il cor”. Il calcio preme e pressa e, sempre per rimanere nella sfera del magnifico Wolfgang, Lotito non mostra alcuna clemenza. Il dilemma è: chi è più spaventato? Spadafora che rinvia, che guadagna ancora qualche giorno ascoltando i pareri di comitati scientifici? O il calcio che trema per i mancati introiti?

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