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Fatti&Misfatti / Il vuoto di Velasco e la notte senza senso
Lunedì 18 Maggio 2020
“La squadra dei sogni per toglierci l’incubo di tutto il resto e il basket che si sbrana non aiuta a migliorare l’umore. Volevamo coraggio, abbiamo soltanto pezze per coprire che sono peggio dei buchi”.
Oscar Eleni
Alla ricerca di pietre per architettura funeraria come quella meravigliosa dal Tai Mahal. Voglia di silenzio e ricordi adesso che devi tornare a schivare gente ululante oltre al virus. Fase due per l’inferno? Speriamo di no. Ci teniamo il meglio dell’isolamento, dai pensieri profondi di Larissa Iapichino che rimpiange la scuola più dei nostri governanti, più della sua amata atletica che certo onorerà come molte delle promesse che purtroppo non vedremo in campo per tanto tempo anche senza illuderci troppo o accontentandoci di vedere Tortu solo nella pubblicità e Tamberi nei viaggi di Gulliver. Belle anime quelle di certi campioni che hanno aiutato, partecipato.
Duribanchi / L'orchestra suona, ma la nave beccheggia forte
Mercoledì 13 Maggio 2020
“Un paese che da mesi funziona per decreti legge è un paese morto. La democrazia è un'altra cosa: non c'è emergenza sanitaria che tenga. Gli uomini soli al comando si montano la testa e perdono il contatto con la realtà.”
Andrea Bosco
La musica non è ancora finita. Ma troppi amici, uno alla volta se ne stanno andando: amici, colleghi, conoscenti. Ultimo della lista, Bob Krieger, con il quale avevi lavorato e che ti era caro. Apri il televisore, mentre al mattino ti siedi in cucina a fare colazione e un tg ti racconta che è morto Little Richard, icona del rock and roll . Che bistrato e impomatato suonava il pianoforte in piedi, scandalizzando l'America, prima di darsi alla religione. E allora ricordi quel brano, “Lucille”, che ballavi alle festicciole dei tuoi quindici anni. Rammenti la ragazza con i capelli rossi che facevi volteggiare, leggera come una piuma. Rammenti la sua gonna larga e lunga, come quella della “mamma” di Edoardo Bennato, blu intenso con le “greche” bianche.
Fatti&Misfatti / Non temete, vi conosco bene mascherine
Lunedì 11 Maggio 2020
“Nel consiglio federale del basket hanno parlato di soldi da distribuire, la gola va alimentata, hanno invitato gente che c’entrava come i cavoli a merenda, passando la patata bollente a Leghe che non sanno davvero cosa cercare.”
Oscar Eleni
Sul treno a vapore della memoria leggendo una poesia di Vittorio Lingiardi, milanese, classe ‘60, psicologo che insegna alla Sapienza di Roma. Il tipo giusto per aiutarci a capire cosa può aver ispirato il consiglio federale del basket quando ci ha fatto sapere che sta studiando mascherine per favorire la ripresa agonistica. Ci aspettavamo coraggio, ma, si sa, don Abbondio gira sempre per le antiche scale, volevamo sentire un messaggio come quello di Velasco alla pallavolo sui giovani da portare in locande dove lavorare, lavarsi la roba, ma intanto crescere come uomini e giocatori o giocatrici. Niente.
I sentieri di Cimbricus / Il ragazzo che volle farsi emerodromo
Domenica 10 Maggio 2020
Su come è andata a Maratona e su quel che è successo dopo, hanno sempre raccontato un sacco di balle. Oggi, dopo lunghe ricerche – in Grecia, al British Museum, al Pergamum e all’Alte Museum di Berlino, alla Gliptoteca di Copenhagen –, siamo finalmente in grado di far cadere i veli del mito e raccontare tutta la verità, nient’altro che la verità. E se sarà meno eroica di quel che avete sempre masticato e digerito, pazienza.
Giorgio Cimbrico
“Mamma, voglio fare l’emerodromo”. “Ma caro, ci vogliono buone gambe e tu a volte non vuoi neanche andare al tempio per portare l’offerto ad Atena, nostra protettrice e patrona. E dire che è lì, a quattro stadi da casa nostra”.
“Hai ragione, sono un pigraccio, ma da quando ho parlato con Eucle, ho capito che fare l’emerodromo fa al caso mio: fichi del Peloponneso, miele di Tessaglia, formaggio di Chio, è quello che tocca. Mamma, ho diciotto anni, devo pensare al mio futuro. E poi, ci sarebbe anche qualcos’altro, … Per gli emerodromi le ragazze stravedono. E quando l’ho accennato a Ictina, quella ha cominciato a farmi gli occhi dolci”.
Duribanchi / La bellezza e' nella mente di chi la contempla
Domenica 10 Maggio 2020
Quel modo di lavorare che lo portava ad indagare, oltre all'aspetto, l'anima di chi fotografava. Ogni protagonista della sua galleria, sedotto dall’obiettivo di Bob Krieger, era in grado di sedurre. Seduzione fatta di dettagli e di luce.
Andrea Bosco
Era un uomo schivo ma di rara cordialità. Era un maestro. Raccontava con disincanto la sua vita simile ad un romanzo. Nato ad Alessandria d’Egitto aveva ereditato il rigore patrizio del padre prussiano e la vena artistica della madre siciliana, erede di una famiglia di pittori. Era un “cittadino del mondo”: disponibile a “concedersi” ad ogni forma di bellezza. E’ morto ad 84 anni, improvvisamente, mentre si trovava a Santo Domingo ospite di amici e in procinto di tornare in Italia dopo la “quarantena” Covid-19. Bob Krieger è stato un grande fotografo. Sarebbe limitativo definirlo “di moda” o semplicemente un “ritrattista”. Bob Krieger immortalava con la sua macchina fotografica donne e uomini, nella loro più nascosta bellezza.
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