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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





www.sportolimpico.it

I sentieri di Cimbricus / Non sempre e' questione di consonanti

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Lunedì 7 Settembre 2020

vetter 


La stagione dell’Olimpiade mancata continua a proporre inattesi motivi di interesse: buon ultimo il tiro di Johannes Vetter atterrato nei pressi dei 98 metri e che ha fatto il solletico al mostruoso mondiale di Mastro Zelezny.


Giorgio Cimbrico

Meglio Vetter che Vettel. Con la non piccola differenza che il sassone guadagna un infinitesimo del suo connazionale, originario dell’Assia. Meglio Johannes, che spedisce lo speer, il keihas come lo chiamano i finlandesi, il giavellotto insomma, a 97.76, 72 centimetri, e cioè quattro palmi, dal 98.48 di Jan Zelezny, l’uomo dal braccio d’oro, nel giorno in cui Sebastian, iridato prima dell’arrivo alla Ferrari, conclude molto prima che venga sventolata la bandiera a scacchi.

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Duribanchi / Una nuova forma di qualunquismo

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Giovedì 3 Settembre 2020

 

arpino-1 


Come preconizzava Arpino: “pericoloso proprio perché ha i panni della decenza, con accessori e lustrini: una febbriciattola maligna che si avvale di mille focolai di infezione”.

Andrea Bosco

La nave corre nel mare in tempesta. Il marinaio sta provando a tenerla in rotta. Il marinaio un tempo aveva la faccia spavalda di Corto Maltese. Credeva in un mondo dove il bianco era separato dal nero. Dove i “buoni” erano il bene. E i “cattivi” il male. Ed era a disagio nelle sale fumose che proiettavano traballanti pellicole quando arrivavano “i nostri”. Visto che il suo cuore batteva per gli “altri”. Quelli con le penne sul capo e i colori di guerra sul viso. Quelle sale: vicino a Campo San Polo una si chiamava “Imperiale”. Là dove il marinaio bambino aveva vissuto momenti di terrore alla vista di Gary Cooper legato ad un palo e in procinto di essere bruciato dai Cheyenne.

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Piste&Pedane / All'Arcella ha tremato il muro dei 22

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Lunedì 31 Agosto 2020

 

fabbri-padova 

 

Malgrado le contingenze (Covid) e le condizioni atmosferiche, la 11oª edizione degli Assoluti è andata oltre le attese. Tra poche conferme e qualche (piacevole) sorpresa, la copertina se l’è presa di forza Leo Fabbri. E a margine del campo, ...

Daniele Perboni

Temporaneamente riemersi dal lungo ma forzoso letargo, finalmente ci rituffiamo nel gorgo agonistico: “tricolori” di Padova. Quale occasione migliore? Toccata e fuga di una sola giornata per degli Assoluti che promettono spettacolo. Sulla carta sembrano i migliori degli ultimi anni. E così è stato, almeno a nostro avviso, pur fra alcuni intoppi, assenze dell’ultimo minuto e condizioni meteo ballerine.

Nel TOP TEN tutti dati sulla Stagione 2020

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Fatti&Misfatti / Forse che si', forse che no, ...

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Lunedì 31 Agosto 2020


eurosport


… come fingono di credere quelli che vogliono convincerci, attraverso il fantacalcio, che un corner battuto male vale più di qualsiasi corsa, lancio, salto, canestro, schiacciata o meta.

Oscar Eleni

Sotto l’acqua turchese delle cascate messicane di Huasteca Potosina prima di leggere l’ode al mare di Pablo Neruda. Lui ci accompagnerà in cabina elettorale, per un referendum, una scelta politica, una nuova presidenza federale, dopo averci spiegato perché sulla pandemia, che per i greci era amore e non malattia, troppa gente, dai finti servitori del popolo egli illustri tromboni della medicina e dintorni, sembra davvero di essere sull’isola del grande cileno.

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I sentieri di Cimbricus / "Avevo nove anni e non ero mai stato a Roma, ..." …”

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Lunedì 31 Agosto 2020

 

olimpiade-1960 

 

A sessant’anni dai giorni di Roma ’60 vissuti davanti ad un televisore in bianco e nero, una serie di fotogrammi sparsi in un caleidoscopio che non ha smarrito i colori della fantasia.

Giorgio Cimbrico

Penso che la televisione costò qualche sacrificio: era una Philips di media grandezza (21 pollici), non carenata in legno, grigio metallizzato. Era stata comprata per l’Olimpiade e finì in un angolo di un salone che ricordo come semivuoto e così perfetto per i miei giochi infantili: lì, su un tappeto finto persiano, potevo dispiegare le mie armate di soldatini, molto più amati delle macchinine di latta.

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